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come volevasi dimostrare!!!!
.....Chi vuole si legge le varie discussioni che sono nate è si fa una sua idea in merito poi non dici sempre che non sei un chimico.....
E in effetti mi sono fatto una idea chiara.....sin troppo....uffah.
ho usato vernici ad acqua!, l'ho fatto in particolari situazioni, ma quella volta non ho ritenuto opportuno farlo, ne avevo facoltà.
Non ho barriere mentali, non mi appartengono per tradizione e per formazione, mi sono specializzato nel restauro di sedute d'epoca, ricostruisco molleggi e imbottiture con le tecniche dell'epoca, per fare questo mi sono coperto il capo di cenere e dalle coste della riviera d'ulisse mi sono trasferito nella marca trevigiana dove forse uno degli ultimi artigiani del settore prima mi ha dato del terrone e poi mi ha accolto in casa come un figlio, pensa se ho barriere del tipo uso o non uso un prodotto piuttosto che un'altro. Mentre mi occupavo di quelle travi ero nel paese dei balocchi, avevo il cliente che ogni restauratore sogna. Ricordo che decisi di occuparmi delle travi e del cotto esterno perchè la cosa mi intrigava e mi sarebbe davvero piaciuto molto lasciare un filo conduttore tra la manualità espressa all'interno e quella all'esterno, il risultato e la soddisfazione dei clienti mi hanno dato ragione.
Avere la possibilità di manutenere una struttura di quelle dimensioni ad otto metri da terra senza dover demolire il sottofondo ha fatto pendere la bilancia su quel prodotto.
Leggo acrimonia e provocazione che non ci porta da nessuna parte. E per sdrammatizzare tutto con molta ironia spiegami e spiegaci se davvero come dici ti occupi di restauro del mobile a che titolo prendi posizione su un argomento del genere, ho stima delle tue posizioni contrapposte quando sono costruttive e coerenti, quando invece si dimostrano senza fondamento mi spiace ma ti fanno perdere credibilità e simpatia.
Caro Paolo, sto bene
Grazie pin8cchio per lo zuccherino 🙂
Ma vedi nessuna provocazione visto che non si sta discutendo di una volta del settecento ma un tetto costruito nei primi del novecento fatto in travi di legno di abete non mi sembra di aver detto un oscenità, le cosette postate non sono simboli fallici, Pierpaolo è mitico sto ancora ridendo ;D ;D ;D.....scusa me se le cerca ;D ;D ;D, ho ripetuto più volte che queste vernici le adopero su mobili nuovi non di certo d'epoca quindi non vedo il problema qual'è, vi propongo un quiz, che funzione ha l'oggetto misterioso postato da me? Vediamo chi indovina 🙂 🙂 non si vince niente sia chiaro, solo la gloria, è la soddisfazione di aver indovinato ;D ;D
Svelo l'arcano è un semplice portarotolo da cucina, fatto da me, vedi che la buona massaia nella vita può tornare utile per fornire idee nuove, me lo sono inventato per ovviare al problema di quei giganteschi rotoli di carta da cucina, che non si sa mai dove appoggiare ;D ;D ;D per giunta o riciclato del vecchio legno d'abete 🙂
Rieccomi quì....
purtroppo sono ancora nella fase pre-progettuale di trasformazione in abitazione della cara vecchia 'stalla'...
e ancora purtroppo da alcune aziende del settore, in cui ho fatto fare preventivi per la realizzazione del tetto autoportante
ventilato ecc. mi hanno smontato dicendomi (solo dal vedere le foto) che le travi longitudinali e le capriate non
sarebbero più a norma, praticamente non più certificabili !! ma è possibile senza nemmeno toccarle con mano
o vedere dal vivo poter affermare una cosa simile ?? Secondo me sono in ottimo stato, mai preso acqua piovana o altre intemperie...possibile che l'effetto più bello dell'intera ristrutturazione potesse svanire così, quelle belle travi anticate dal tempo.!
Ecco io vorrei chiedervi solo un consiglio, stavolta non per quanto riguarda la verniciatura o la ristrutturazione del legno in sè, ma dalla vostra esperienza nel recupero, è possibile che mi venga fatta una schietta affermazione simile "è tutto da cambiare, travi, capriate ecc. perchè altrimenti non potrei mettere la firma per certificare la struttura", ma Cristo, senza nemmeno vederla ?
Mi fà pensare che giustamente a loro conviene sostituire tutto nuovo o nò ?
Grazie ancora, son certo che sarete sicuramente all'altezza delle mie aspettative.
Simone
Caro Simone, premetto che in materia di certificazioni sono totalmente ignorante. Sembra anche a me che se viene realizzato un tetto autoportante non debbano occorrere certificazioni sull'esistente, ma potrei sbagliarmi. Dammi una decina di giorni per informarmi presso qualche amico.
Una mia curiosità ....
Nella terza foto postata da Pin8cchio noto che l'estremità delle travi è unta di una sostanza oleosa scura : cos'è unto di grasso o trasudamento di pericoloso olio di creosoto di cui le travi erano state ( per ipotesi ) in origine impregnate ?
Dal momento che Pinocchio latita ti rispondo io: dalla foto escluderei che si tratta di creosoto. Direi che è semplicemente acqua. Daltronde il creosoto mi risulta venisse usato quasi esclusivamente per le traversine delle ferrovie e nella parte inferiore dei pali delle linee elettriche.
Grazie, Pierpaolo. Infatti, le traversine ferroviarie sono impregnate in autoclave con 15 Kg. di olio di creosoto.
In una studio del 2000,un ricercatore svizzero ,Kohler ,ha calcolato che durante il loro periodo di servizio utile sui binari, di circa 20 – 30 anni, ne perdono appena 5 Kg. ( la parte più volatile ) . Prima degli anni 90 le Ferrovie vendevano le traversine dismesse ( acero, quercia ) anche ai privati che ne facevano gli usi più disparati, considerato che le stesse possono resistere alle intemperie senza trattamenti ulteriori anche per 60 anni. Successivamente la legislazione è cambiata in quanto si appurò che il creosoto è cancerogeno ( per contatto con l’epidermide ) ,per cui le traversine dismesse sono considerate rifiuti pericolosi e possono essere acquistate solo da centri di bonifica che, dopo opportuno trattamento le possono vendere a privati.
Ciò detto, escludo sicuramente che le capriate di cui alle foto siano state fatte con legno riciclato dalle ferrovie ,ma quell’essudato untuoso a me non sembra acqua. Ma come detto, non è importante, era solo curiosità.
Ho chiesto ad un mio amico architetto. Responso: troppo pochi dati; vi sono molti tipi di tetto autoportante; molte soluzioni diverse. Conviene rivolgersi ad un buon strutturalista.