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restauro comodino pratica

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(@pierpaolomasoni)
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Pensare che basti un po’ di olio per sconfiggere un’infestazione di tarli massiccia come quella di questo comodino è leggermente ingenuo, come ingenuo è pensare di farlo con un po’ di antitarlo. Quando le infestazioni sono così spinte bisogna calcolare che il legno è pieno di uova che si trovano in profondità, dove né olio, né antitarlo dati in modo dilettantesco possono arrivare. Gli unici sistemi che possono funzionare sono altamente professionali e, quindi, costosi. Oltretutto l’olio che hai dato lo hai dato sulla vernice: non è penetrato, non ha impregnato il legno. Più corretto sarebbe stato diluirlo molto con petrolio (il caro vecchio petrolio che usavano le nostre nonne) e darlo soprattutto sulle parti interne, quelle quasi certamente di pioppo dalle quali è partita l’infestazione, ed avere tanta pazienza: il più delle volte il tarlo esce per morire.
Per il resto, paraloid a parte, concordo con Boris.

 
Pubblicato : 06/02/2014 10:41 pm
(@kingdoms)
Post: 148
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Ho in mano un comodino da 40 euro, che per restaurarlo mi richiede più tempo, pazienza, lavoro e costo pari a costruire costruirne uno nuovo, (se non di più) sono un inesperto e come se non bastasse ero quasi convinto di iniziare a capirci qualcosa..
Che cos'è quella patina sul legno che non riesco a togliere un po ruvida? cosa uso per pulire il mobile?
Se lo consolido i tarli dentro muoiono? come si fa a consolidare con il paraloid? la colla uso quella di coniglio?
I tarli in questo mobile ploriferano, dopo aver pulito il mobile come avete consigliato, mentre riparo il piallaccio e metto a posto le gambe cercherò a più riprese di passare olio di lino diluito con petrolio, più di questo cosa posso fare?
intanto grazie siete stati gentilissimi

 
Pubblicato : 06/02/2014 11:18 pm
(@pierpaolomasoni)
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Se l’arte del restauro è l’arte della conservazione, è anche l’arte della pazienza. Il comodino ha veramente poco valore venale, ma è pur sempre un frammento di storia, e ciò rappresenta un valore inestimabile. E poi, vuoi mettere la soddisfazione che proverai quando sarai alla fine di questa piccola impresa?
Nel post precedente, per evitare polemiche mi sono detto d’accordo con Boris, ma dato che chiedi ulteriori approfondimenti….. il paraloid è una plastica che ha fatto più danni della storica alluvione fiorentina. Andava di moda negli anni ’70. Ora è usato con moderazione, per fortuna.
Quella patina rugosa non è altro che una vernice da 4 soldi più o meno deteriorata. Io la toglierei con uno sverniciatore. Non penserei di sostituire l’impiallacciatura del piano, ma soltanto di reintegrarla dove manca.
Le parti da consolidare le impregnerei con olio di lino (crudo sarebbe meglio, ma può andare bene anche quello cotto diluito con petrolio; ciò che puoi lo metti a bagno, il resto lo sottoponi ad impregnazioni multiple). OK la colla animale. In quanto ai tarli non preoccupartene troppo: il cambiamento dell’ambiente, lo sverniciatore, l’olio… daranno loro una bella botta. Devi stare attento che non emigrino verso altri mobili.
Cerca di rendere l’ambiente rumoroso. Va bene anche soltanto una di quelle vecchie sveglie.

 
Pubblicato : 07/02/2014 12:19 am
(@boris97)
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allora: paraloid chiariamo, io non lo userei ma, come detto userei la colla animale come spiegato prima. è una alternativa e se lo usi non fai nessun "oltraggio" ai puristi del restauro visto che ci son fior di "restauratori" che operano per le belle arti che vanno in giro a restaurare chiese e quant'altro siringando di paraloid qualsiasi legno deteriorato. e lo fanno adesso non negli anni 70. quindi se lo usi su questo piede malandato non fai un reato. però consiglio sempre la colla animale. il paraloid si presenta in scaglie e va sciolto al 4 % circa in un litro di solvente nitro o acetone. un'altro ottimo consolidante è il linfoil anche questo diluito in trementina o acquaragia.
la patina ruvida: concordo con Masoni io svernicerei però se non lo vuoi fare puoi cominciare con acqua tiepida e sapone di marsiglia ed una spugna non tanto abrasiva normalmente si ottengono buoni risultati.tieniti sempre a portata di mano uno straccio per asciugare.
il tarlo: una volta pulito il mobile aldilà del tic toc delle sveglie o del parlare forte così i tarli scappano io userei su questo oggetto L'insetticida che per i tarli si chiama permetrina lo lavi per bene dentro e fuori (dentro abbondante) poi lo chiudi per bene in un sacco della spazzatura per una decina di giorni. i tuttologi del buco dell'ozono o gli accusatori dell'avvelenamento del mondo insorgeranno,ma ti posso garantire per esperienza che a me non è mai tornato indietro un mobile perchè il tarlo non è stato sconfitto. e tranquillo non ti avveleni te e non avveleni il mondo si avvelena di più chi fuma 10 sigarette a l giorno e sono tanti.
sul piallaccio procedi come vuoi tieni presente solo alcune cose: se reintegri lo vedrai sempre,ti sarà molto difficile trovare del piallaccio che si abbini perfettamente a quello esistente e dovrai fare delle correzioni sia ottiche che tattili. 

 
Pubblicato : 07/02/2014 12:08 pm
(@kingdoms)
Post: 148
Estimable Member
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Io svernicerei come mi ha suggerito pierpaolo, perchè? 2 motivi
1) perchè col mobile sverniciato l'olio secondo me penetrerà più in profondità
2) graffi, segni e altro saranno un brutto ricordo
L'impiallacciatura è un bel problema  presenta segni di vasi o bicchieri appoggiati e ombre, inoltre dovrei incollare la parte che si sta staccando e ritagliare una sagoma che coincida dello stesso legno e incollarla, senza considerare le linee del legno da "ricreare" un lavoro certosino che non ho mai fatto, potrei provarci e vedere come viene, la mia idea di scollare e incollare un impiallacciatura simile era più pratica ma preferisco affidarmi alla vostra esperienza.
La permetrina devo cercarla, ne ho sentito parlare anche io, solo che sul mio antitarlo non hanno scritto da cosa è composto..
Ho traslocato in questa casa piena di tarli, tempo fa avevo un tarlo in un mobile che aveva creato un foro di mezzo centimetro, ogni mattina trovavo segatura in terra, era un incubo la notte non dormivo dal rumore che faceva, ho iniettato litri di antitarlo, alla fine non l'ho più sentito, dopo una settimana è tornato e spostando l'armadio ho trovato una sua galleria nascosta, l'ho riempita di antitarlo, adesso non lo sento più, ma non era un tarlo normale!!
Siete stati molto preziosi con i vostri interventi, grazie!

 
Pubblicato : 08/02/2014 2:15 pm
(@pierpaolomasoni)
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Anzitutto consigliando l’uso dei piretroidi mi parrebbe doveroso almeno avvisare che risultano pericolosi per i gatti. In secondo luogo, Boris, sei sicuro che la tua esperienza sullo sterminio dei tarli abbia fondamento scientifico? Voglio dire che per stabilire la validità del metodo devi per lo meno fare prove su legni analoghi; uno trattato col tuo metodo, l’altro con un normale restauro (sverniciatore, vernici ecc. anch’essi micidiali a livello superficiale) e vedere la differenza di risultato. Anche perché nemmeno a me sono mai tornati in dietro mobili per i tarli! Oltretutto ho la casa piena di mobili antichi, e l’unica infestazione l’ho avuta tanti anni fa in occasione di un viaggio: tutto chiuso, buio e silenzio. È bastato ripristinare le solite condizioni perché sparissero. Se in quell’occasione avessi dato dell’antitarlo sarei stato portato ad attribuirgli il merito della loro scomparsa.
Conosco i titolari di alcune ditte di disinfestazione: di fronte al metodo che descrivi hanno delle reazioni veramente molto divertite. Quello che è certo è che i vapori dei piretroidi non possono penetrare nel legno e nelle gallerie dei tarli a meno che non si realizzi un sottovuoto, come appunto fanno i professionisti, non occorrono conoscenze avanzate di fisica per capirlo! Ed i solventi che fanno da veicolo penetrano di uno o 2 mm. O crediamo ai miracoli, o mi spieghi per quali misteriose correnti d’aria  o magnetiche o d’altra natura le molecole dei piretroidi riescono a viaggiare nelle gallerie dei tarli e nelle fibre del legno. Comunque si tratta di un discorso complesso, difficile da trattare esaustivamente in un forum che richiede concisione. Per es.  King parla di quelli del comodino, quasi certamente anobidi, e poi di quelli che potrebbero essere cerambicidi, prospettando quella che si direbbe una infestazione a livello domestico di altro tipo, anche se sempre di tarli si tratta. In questi ultimi anni mi è capitato di dover fornire varie consulenze a questo proposito in cause intentate per via di travature nuove infestate. Una cosa che forse non sai, è che le ditte serie di disinfestazioni di solito danno una garanzia di 4 o 5 anni purchè si rispettino una serie di regole. Per es. ogni apertura verso l’esterno deve essere coperta da zanzariere (ciò significa che non dovrebbero esserci porte, e significa anche che qualunque biocida ha un’azione breve), nell’ambiente non devono esserci altri legni non trattati, ecc. Insomma, a quanto pare le ditte di disinfestazione non sono in grado di dare le garanzie che da il tuo metodo! Scusa, ma qualcosa non torna. 

 
Pubblicato : 08/02/2014 7:18 pm
(@kingdoms)
Post: 148
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Allora svernicio con uno sverniciatore generico??
svernicio anche l'impiallacciatura?
poi con la colla animale (di coniglio) consolido ed incollo i pezzi rotti, all'occorrenza utilizzando chiodi di rinforzo?
poi sostituisco il pezzo di impiallacciatura
poi olio crudo diluito con petrolio e chiudo con un sacchetto scuro
poi vernicio

è tutto corretto?

 
Pubblicato : 09/02/2014 8:54 pm
(@pierpaolomasoni)
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Ok lo sverniciatore.
Svernicia tutto.
Evita i chiodi.
Sostituisci il pezzo di impiallacciatura.
Olio di lino cotto diluito; lascia stare i sacchetti della spazzatura: l’olio polimerizza grazie ai raggi uv; piuttosto: sole.

 
Pubblicato : 09/02/2014 10:40 pm
(@boris97)
Post: 421
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cerco di rispondere nel modo più sintetico possibile.
a Masoni dico che non voglio tornare su vecchie polemiche già discusse ed obsolete voglio solo sottolineare che il mio non è IL metodo, ma tenendo conto del mobile in oggetto è quello che io consiglio per una serie di ragioni.
a kingdom dico NON confondere le cose se dai olio non c'è bisogno di chiudere nulla anzi c'è bisogno di aria e caldo per polimerizzare l' olio (in questo periodo ci vorranno settimane) e mi raccomando segui alla lettera i consigli di Masoni.
se segui i miei di consigli fai tutta la falegnameria, svernici, pulisci per bene se hai a disposizione un buon compressore soffi i buchi del tarlo per far uscire più residui possibili.
a questo punto fai un lavaggio abbondante a pennello con un buon antitarlo chiudi tutto a mò di pacco sarebbe meglio se usi la pellicola. dopo una decina di giorni spacchetti il tutto e lasci prendere una mezza giornata d'aria alla fine ti trovi il comodino pronto per essere portato a finitura. quella che vuoi.

se pensi di fare un restauro conservativo non ha senso che tu voglia eliminare i vecchi segni e l'inchiostro andando ad integrare con una pezza il piano del piallaccio dal mio punto di vista o fai una pezza e lasci tutto che è più coerente con la sua storia o togli tutto il piallaccio e lo cambi tenendo questo già ossidato per integrazioni future.

è vero i gatti devono stare alla larga.

delle garanzie nessuno è in grado di darle in questo campo basti pensare che se ti rivolgi a professionisti che usano la camera anossica quando tolgono i mobili dalla camera la prima cosa che fanno è il lavaggio con l'antitarlo per prevenire attacchi futuri.
che è anche un pò  il mio pensiero,per quanto tempo il mobile è inattaccabile non si può sapere,la mia esperienza dice che su molti mobili situati in case e luoghi diversi sono ancora inattaccati nonostante siano passati diversi anni. per quelli che sono NEL mobile alcuni moriranno chi riuscirà a salvarsi sfarfallerà in primavera ma, difficilmente altri arrivarenno è sufficiente tenere controllato una volta restaurato il comodino se e quanti buchi nuovi ci sono a distanza di qualche tempo.

un 'ultima cosa se pensi che possa diventare un hobby da fare in modo sistematico ti consiglio di comprare alcuni prodotti che siano veramente buoni in questo caso l'antitarlo deve essere di qualità che non faccia odori di solvente troppo persistenti che il suo veicolo sia un solvente molto penetrante che non contenga oli in particolare oli paraffinici nonostante quello che sento dire gli oli sono molto meno penetranti rispetto ad alcuni veicoli chimici. provare per credere.
detto questo non risponderò più a questo post se non in privato. se ritieni opportuno farlo sarò lieto di darti tutti i consigli che sono in grado di darti. 
 

 
Pubblicato : 10/02/2014 12:31 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Mi spiace di aver irritato qualcuno per l’ennesima volta, ma a me piace la discussione, e le discussioni si fanno con chi la pensa diversamente, altrimenti sono monologhi. Il problema è che io non accetto spiegazioni che non abbiano un supporto scientifico o perlomeno logico. Non credo che la liquefazione del sangue di S. Gennaro sia un miracolo, penso che la sindone sia un geniale falso che un arabo medioevale ha rifilato ad un crociato credulone, come i ventimila chiodi della croce di Cristo sparsi per tutta Europa (per non citare le altre sindoni che si preferisce dimenticare), e potrei continuare…. Ho bisogno di prove scientifiche. Soprattutto quando si tratta di sostanze catalogabili come veleni, sostanze che inquinano l’ambiente nel quale viviamo, che avvelenano noi ed i nostri figli. E mi scandalizzo anche quando sento dire che si è usato un biocida, ma non si sa cosa contenga. I bottegai hanno l’obbligo di fornire schede tecniche e di sicurezza dei prodotti che vendono. I prodotti che si usano in cantiere devono essere corredati da queste schede. Le ditte produttrici tendono a non fornire soprattutto quelle di sicurezza perché in esse devono citare i componenti del prodotto, ma HANNO L’OBBLIGO DI DARLE. In caso contrario non si compra il prodotto o, se se ne ha voglia, si fa una denuncia. E la scheda di sicurezza va letta con attenzione, calcolando che tende a minimizzare i pericoli. Io negli anni ’70 ho corso il rischio di diventare cieco per un prodotto che nella scheda di sicurezza diceva che poteva causare irritazione agli occhi (tuttora la dicitura non è cambiata, nonostante i numerosi –negli USA si calcola negli anni 70 circa 10.000-casi di cecità).
Vi sono due cose che mi hanno colpito nell’intervento di quella persona che non mi vuole più parlare: i piretroidi come insetticida preventivo. Non escludo che disinfestatori idioti li usino in tal senso, ma bisogna calcolare che il loro tempo di degrado è di 2-4 settimane. Quindi, prevenzione che dura pochi giorni.
L’altra cosa è la raccomandazione dell’uso di solventi inodori. Da che mondo è mondo l’olfatto è importante anche perché ci avvisa dei pericoli. Ben vengano i solventi dotati di un odore che ci avvisa della loro presenza! Usare solventi privi di odore equivale a chiudere gli occhi in caso di pericolo mentre si è alla guida!
Chiedo scusa di questo pistolotto ecologico, ma ho l’impressione che troppo spesso si maneggino sostanze pericolose con beata incoscienza.
In quanto all’olio: quello di lino essica per ossigenazione, quindi, a contatto dell’aria. la sua polimerizzazione invece avviene grazie ai raggi uv, quindi alla luce, al sole, o in presenza di lampade uv (lampade di Wood). Ho la sensazione che i raggi uv non piacciano ai tarli, e che, quindi, sole e lampade abbronzanti siano ottimi tarlicidi. Tenendo presente che anche i raggi uv a lungo andare possono rivelarsi cancerogeni.

 
Pubblicato : 10/02/2014 7:39 pm
(@kingdoms)
Post: 148
Estimable Member
Topic starter
 

Sull'antitarlo che utilizzavo non c'era scritto nemmeno da cosa era composto!
Sarebbe illegale una cosa del genere, tempo fa un restauratore mi consigliava il complet, però non mi piace l'idea che l'interno del mio mobile sia una spugna mortale, le cose naturali sono sempre le migliori, peccato non esistano sverniciatori atossici!!
La sindone è un falso al di là del fatto che scientificamente i test del radiocarbonio l'abbiano attribuita al XIV secolo, basta aprire la bibbia e studiarla per capire che in quel contesto si utilizzavano bende e non lenzuola (san giovanni 19:40)
Però non finiamo OT.
volevo chiedere un consiglio, anzi, da neofita voglio fare un azzardo, secondo voi è meglio la cera o lo stucco per chiudere i fori dei tarli? io ho fatto il pittore per molti anni, lo stucco assorbe perfettamente il colore nascondendo i fori, la cera non assorbe come lo stucco secondo me!!! voi cosa dite?
per riverniciare vorrei utilizzare un processo reversibile e non impregnante all'acqua, è possibile?
PS: sto sverniciando senza fretta visto che non voglio essere invasivo sul legno

devo comprare un compressore, la vernice finisce dentro i fori dei tarli e rischio di chiuderli durante la fase di sverniciatura, che potenza dovrebbe avere per pulire bene all'interno delle gallerie? cosa mi consigliate?

 
Pubblicato : 10/02/2014 8:11 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Il problema dell’etichettatura è enorme. Purtroppo le commissioni della Comunità Europea sono composte soprattutto da rappresentanti dell’industria che condizionano pesantemente ogni passo verso la chiarezza e l’onestà.
Sverniciatori: possiamo suddividerli in tre categorie:
in base acqua: non hanno avuto successo perché presentano tutti vari inconvenienti;
in base solvente: sono quelli classici, versatili, molto usati.
Poi ve ne è un’altra categoria che non so come definire: si tratta di una miscela di solito di tre alcol. Sono molto costosi, ma in teoria sono atossici e lavorano egregiamente, lentissimi ma puliscono a fondo. Direi che tecnicamente sono i migliori. Però sono difficilmente reperibili sul mercato. La Geal, per esempio, ne ha sospeso la fabbricazione e lo fornisce solo ai rompiballe come me a 50 litri per volta.
Cera o stucco? Per fori di tarlo io preferisco la cera a fine lavoro. Scaldandola si può pigmentare facilmente con terra, ed è assolutamente reversibile. Ma è solo questione di gusto personale.
Per finire: gli sverniciatori in base solvente di solito non sono invasivi.
Ah, dimenticavo: non so se sia bene o no, ma io le gallerie dei tarli piene del loro sterco non le pulisco. L’olio va a sigillare tutto, e se vogliono sfarfallare per andare a scopare, che fatichino per aprirsi la strada!

 
Pubblicato : 11/02/2014 12:12 am
(@boris97)
Post: 421
Reputable Member
 

la sindone? i chiodi di Cristo? S.Gennaro?
e gli esorcismi dove li metti? e la Madonna di Medjugorie ?
il tutto per aver consigliato 1 litro di antitarlo da dare su un mobiletto.
Penso che le persone responsabilmente sappiano prendere le contromisure necessarie ad ogni azione che compiono per salvaguardare la loro sicurezza altrimenti io per primo offendo la loro intelligenza.
detto questo ci facciamo tanti scrupoli per delle schede tecniche che comunque sono reperibili poi non facciamo caso a quello che ci succede attorno che è molto peggio.
a meno che tu Masoni non fai ancora il bucato con la cenere,sei uno dei pochi che hanno già la macchina elettrica,mangi rigorosamente biologico, ti sposti rigorosamente in bicicletta  ti curi con le erbe e magari di fronte ad una bomboletta di schiuma da barba se non è accompagnata da una scheda tecnica preferisci ancora il sapone col classico pennello.
poi però consigliamo come solito il linfo miracoloso da usare a iosa salvo asportare l'eccedenza quello invece è perfetto anche se hai la tosse ne bevi un paio di cucchiai e sei a posto.
magari (ma non lo so) ti fumi anche qualche sigarettina nel mentre.
avevo detto che non avrei più commentato ma ahimè non ce l'ho fatta di fronte ai soliti sermoni che avevo previsto già all'inizio ben mi stà.

poi scusa che problema c'è ,  tu dici che dopo poche settimane svanisce l'effetto quindi quando arriva in casa non ci sono più problemi di avvelenamento quindi dei grandi rischi non se ne corrono lo mettiamo al sole sotto una finestra ci mettiamo sopra una sveglia di quelle della nonna che sono più rumorose ogni tanto accendiamo la radio e il tarlo è sistemato.  adesso devo lasciarti Masoni devo andare ad immergere un cassettone in una vasca di antitarlo........anzi no lo immergo nell'olio poi ci metto una sveglia dentro incorporata. quando ci vuole ci vuole 

 
Pubblicato : 11/02/2014 11:48 am
(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

Hahahahah siete simpatici! 😉

mangi rigorosamente biologico, ti sposti rigorosamente in bicicletta  ti curi con le erbe e magari di fronte ad una bomboletta di schiuma da barba se non è accompagnata da una scheda tecnica preferisci ancora il sapone col classico pennello

hahaha praticamente il mio ritratto ...
Cmq parlando di tarli mi ha sempre fatto sorridere questa guerra al tarlo.
QUalche tarletto è normale che ci sia e non vale la pena avvelenarcisi (in tutti i sensi) piu di tanto per cui basta posizionare l'oggetto in un ambiente salubre e accudirlo amorevolmente.
Se invece il manufatto è infestato si aprono 2 strade a seconda del pregio e del valore dell'oggetto.
1- oggetto di un certo valore ------> soluzione professionale (camera a gas, sottovuoto ecc...)
2- ciarpame come il comodino in oggetto (senza offesa eh) ------> discarica +  recupero ferramenta e piallacci.
Scusate se ho offeso qualcuno non era mia intenzione.
Cmq l'excursus sugli sverniciatori era interessante come anche mi ha fatto sorridere il tarlo scopatore 😉
Un saluto a tutti!

 
Pubblicato : 11/02/2014 12:13 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Tu pensi “che le persone responsabilmente sappiano prendere le contromisure necessarie ad ogni azione che compiono per salvaguardare la loro sicurezza altrimenti io per primo offendo la loro intelligenza.” 
Ma se così fosse la nostra povera Italia non sarebbe ridotta ad una discarica pronta a franare per due gocce di pioggia! E i nostri figli non avrebbero la folle quantità di allergie delle quali soffrono negli ultimi decenni!
Su Boris! Non puoi non vedere la situazione grottesca nella quale queste “persone responsabili” sono riuscite a ficcarci! Con la nostra complicità. Se pensi che un rapporto dell’O.M.S. ha stabilito che circa il 40% dei materiali usati nell’edilizia e nelle pulizie domestiche sono nocivi per l’uomo, che negli USA i medici parlano insistentemente di una nuova malattia ‘Sick buiding syndrome (sindrome da edificio malato), ti rendi conto che viviamo in un mondo che attenta continuamente alla nostra vita. Ma come puoi sostenere che siamo “persone responsabili, che sappiamo prendere le contromisure…” Che contromisure prendi quando passi sotto una galleria radioattiva, o quando tuo figlio gioca su un campo di calcetto impregnato di veleni, o quando dorme in un letto che non consiglierei nemmeno ai miei cani, in una stanza piena di agenti cancerogeni (scusa, con il 40% di agenti cancerogeni)?
Se vogliamo metterla sul personale come tenti di fare, io non sono un salutista a tutti i costi.
Mi definirei piuttosto una persona che tenta di essere padrona della propria sorte, o, se preferisci un gaudente cosciente. Fumo dai tre ai quattro pacchetti di sigarette al giorno. So che mi accorceranno la vita, ma fumare mi piace. Mangio le verdure del mio orto: sono buone al gusto, niente a che vedere con quelle porcate di importazione; mi servo da un macellaio che tratta esclusivamente carne di allevamenti allo stato brado di Carrù. Ma tutto ciò perché sono abituato alle cose buone. E se vuoi aggiungo una chicca: sino a qualche anno fa avevo un’automobile che mi permetteva di arrivare a Roma in 4 ore. La carica di adrenalina che hai superando i 200, la strada che si restringe dopo i 230, esattamente come le possibilità di vita…. Ti fanno sentire…vivo.  In passato mi è capitato, l’ho già detto, di essere intossicato da agenti chimici, ed il pensiero che non mi dava pace era che la causa doveva essere ascritta tanto alla disonestà di una multinazionale, quanto alla mia ignoranza. Se devo intossicarmi di qualcosa, lo voglio scegliere io, non un mafioso qualunque! Un’ultima cosa: anche a te piace discutere, ammettilo. Non conta aver torto o ragione. Discutere apre la mente, ti fa acquisire delle cose; è costruttivo.
E così ci stiamo dimenticando il povero King.

 
Pubblicato : 11/02/2014 7:11 pm
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