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restauro e lucidatura

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(@peppe800)
Post: 8
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Topic starter
 

ho imparato a restaurare in bottega da un vecchio restauratore . io eseguo la sverniciatura totale del mobile , lo preparo x la lucidatura , prima di lucidare effettuo una passata di olio paglierino e poi si inizia a lucidare con la semplice gommalacca fino a totale finitura. non mi sono mai spostato da questo procedimento ottenendo ottimi lavori, pero seguendo le vostre discussioni mi vorrei confrontare su altri prodotti o su altri procedimenti. saluti a tutti.

 
Pubblicato : 29/04/2009 11:44 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

anch'io ho incominciato così, ma da buon topo di diblioteca sono incappato nella storia, ed ho scoperto che prima del 1830 i falegnami non lavoravano così.
Fammi sapere i risultati delle tue nuove esperienze, e se hai problemi (tipico per chi non è abituato alle vernici antiche) se posso sarò lieto di darti qualche consiglio
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 30/04/2009 1:50 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Su un bel sito francese dedicato al restauro ho trovato una frase che suonava più o meno così: il legno non è il viso di una bella signorina o i piedi di un camminatore quindi non è necessario ungerlo! Così facendo utilizzi una pessima pratica inventata da pseudo antiquari di qualche anno fa che per ingannare clienti sprovveduti eliminavano il bel tono ambrato del legno antico evitando un serio restauro.

 
Pubblicato : 06/05/2009 4:04 pm
(@stefan)
Post: 213
Estimable Member
 

scusa aporia,

ma nei post in cui parli di lucidatura spesso dici di utilizzare olio di lino. Sono d'accordo sul fatto che sia ben diverso dal paglierino, ma è pur sempre olio e di conseguenza ... unge.

Quindi, perché ritieni così negativa la procedura di peppe800?

 
Pubblicato : 07/05/2009 8:10 am
(@carloferrari)
Post: 111
Estimable Member
 

Anch'io non passo l'olio su tutto il mobile prima della lucidatura, trovo sia una pratica inutile e, a volte dannosa. Causa di macchie, affioramenti ed alcuni legni prendono toni scuri o strani.
Uso a volte l'oliatura e con particolari accorgimenti, su radiche o piume chiare, in questo caso l'olio aiuta la penetrazione della luce e quindi fa risaltare le marezzature e le venature delle radiche e piume.

Usare l'olio durante la lucidatura a tampone, invece è tutta un'altra storia...
carlo

 
Pubblicato : 07/05/2009 9:31 am
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

Sono daccordo con Carlo che alcuni legni, dopo l'oliatura, assumono un colore "strano", che non gli è proprio, ma è anche vero, sperimentando olio di lino e linfo chiaro, che su altri non si ha un brutto effetto, si dà un leggero tono al legno, come del resto fà la sola gommalacca,e  anzi, si ha una "valorizzazione" del disegno del tavolato, un effetto trasparenza e perchè no...una velocizzazione nella chiusura del poro e quindi tempi minori per la lucidatura!!
🙂

 
Pubblicato : 07/05/2009 2:25 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

L'olio di lino è un olio siccativo mentre l'olio paglierino è una porcheria che non ha nessuna proprietà se non quella di "inasprire" venature e colore in un modo che può forse piacere agli uomini e donne del '900, che hanno assistito agli sgargianti colori decò  ed alle asprezze del razionalismo, ma che difficilmente poteva essere compreso dal raffinato e delicato gusto del '700. Provare per credere! "Ungi" due pezzi, uno con olio di lino e uno con olio paglierino: tra qualche mese concorderai con me!

 
Pubblicato : 07/05/2009 4:26 pm
(@stefan)
Post: 213
Estimable Member
 

Io sono già d'accordo: si tratta di due olii molto diversi.
Mi sembra tuttavia difficile concordare sul fatto che un olio possa ungere e basta, mentre un altro non lo faccia. Anche il tanto bistrattato olio paglierino (il cui uso è comunque - forse purtroppo - ultradiffuso tra gli artigiani) è molto siccativo, forse più dell'olio di lino che per asciugare abbisogna di molto più tempo e di molta luce (come abbiamo ormai imparato anche dai molti post su questo sito).
E' anche ovvio che chi agisce su mobili di pregio, e realmente antichi, avrà un orientamento filologico differente da chi magari interviene su manufatti più recenti e meno 'nobili'.
E infine, mi sembra che l'autore del post iniziale cercasse di approfondire le conoscenze sui metodi d'intervento e non di asserire che il suo procedimento era l'unico valido.  😉

 
Pubblicato : 08/05/2009 8:23 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Infatti, stiamo approfondendo! Ma che olio paglierino hai trovato?? Ne ho una vecchia bottiglia, mezza scassata, depositata da anni nella mia caldissima soffitta: non è siccativo! Ha addirittura sciolto la plastica e continua a colare sul mobile! Se l'avessi fatto con l'olio di lino a quest'ora avrei una bella massa solida e ambrata tutt'intorno alla bottiglia e forse anche all'interno!

 
Pubblicato : 08/05/2009 4:41 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

In passato ho tentato di avere schede tecniche riguardanti l'olio paglierino, ma, non ostante abbia contattato anche alcuni produttori, non sono mai riuscito a vederne una.
In linea di massima si dovrebbe trattare di olio minerale, quindi non essicativo. Ho, addirittura, conosciuto alcuni restauratori che usavano olio enologico (paraffina).
In linea di massima direi che non si tratta di olio essicativo.
Anche l'olio di lino, nonostante sia catalogato negli essicativi, è molto lento. Si può, per facilitare la lucidatura, aggiungere un 5% di ossido di cobalto (vedi catalogo Kremer).
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 08/05/2009 6:41 pm
(@carloferrari)
Post: 111
Estimable Member
 

Uso l'olio paglierino da 25 anni almeno, durante la lucidatura a tampone, e non ho mai avuto problemi di nessun tipo.
Non capisco l'accanimento  verso un prodotto che viene usato in poche gocce, giusto per far scorrere il tampone. Viene poi tolto completamente nella fase di finitura e quindi  quali danni potrebbe apportare al mobile? Io non ho mai riscontrati, e voi?

Mi sembra strano invece che pierpaolo consigli l'uso di un prodotto classificato 40-43, quindi nocivo ed allergenico, come l'ossido di cobalto quando di solito è così attento nell'uso di tali sostanze.

 
Pubblicato : 08/05/2009 9:49 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Mi devo scusare, ho scritto 5%, ma la dose consigliata è 5 x mille. In tali dosi la dannosità è nulla.
L'ossido di cobalto non viene certo respirato, e mi auguro che chi vernicia a stoppino usi i guanti.
In quanto all'olio paglierino, mi risulta che la maggior parte degli stoppinatori lo dia su tutto il mobile prima della stoppinatura. Non volevo certo criticare nessuno in particolare, tantomeno la verniciatura a stoppino. Soltanto, mi pare importante rispettare la storicità delle tecniche e dei materiali usati, cosa che penso faccia anche Carlo Ferrari.
Non ho ancora capito cosa sia effettivamente l'olio paglierino. Alcune ditte mi dicono che si tratta di olio minerale senza specificare alcun dettaglio, altre mi hanno detto che è un insieme di oli; nessuna ditta interpellata mi ha fornito mai una scheda tecnica o detto qualcosa di preciso. Insomma si tratta di un prodotto che nell'ambito delle sovrintendenze è inusabile.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 09/05/2009 12:15 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Aggiungo anche che rende i tempi di brillantatura notevolmente più lunghi.

 
Pubblicato : 09/05/2009 6:55 pm
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