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Carissimi tutti,
esco fuori dal seminato, cioè il restauro di mobili antichi, per chiedervi un aiuto per un problema di oridne pratico, sioè il restauro delle persiane della mia nuova casa. Tutti gli infissi sono in legno di conifera (credo abete) e comprendono l'anta interna con vetro e la persiana esterna, con i laterali anch'essi in legno. Sono state realizzate circa 30 anni fa. Sono stati trattati con la solita vernice a solvente filmante, credo una nitro. Ebbene, interno e laterali sono in condizioni eccellenti, neanche un graffio o segni d'invecchiamento. Le persiane, ovviamente più esposte alle intemperie, sono usurate, con evidenti segni di scrostamento degli strati di vernice, assolutamente antiestetico. Vorrei evitare di portare a legno, sono oltre 20 gli infissi, tra porte e finestre, alcuni dei quali di grandi dimensioni e sono solo nel lavoro di restauro. Ne uscirebbe una mole di lavoro enorme! Pensavo allora di pulire intanto le superfici con detergente neutro, poi carteggiare con carta abrasiva grana 100-120 per togliere la ruvidezza e le croste e passare un impregnante trasparente. Infine, dopo asciugatura, 1-2 mani di vernice trasparente all'acqua, una di quelle in commercio, ma QUALE mi consigliate? Vi invierò presto fotografie degli infissi che, sebbene non di particolare pregio sono esteticamente valide e vorrei assolutamente valorizzarle. GRAZIE a quanti vorranno aiutarmi.
Nel forum c'è gente più qualificata di me a dare consigli.
Per quel che mi risulta :
1) Una vernice filmante non è riparabile : quando inizia a sfogliare và eliminata del tutto riportando il legno a nudo. Del resto l'impregnante non verrebbe assorbito nei punti in cui viene lasciata la vecchia vernice. Ci sarebbero anche poblemi di attecchimento della nuova sulla vecchia vernice.
2) Ti conviene iniziare a trattare in modo radicale ( legno a nudo, impregnazione e verniciatura oppure legno a nudo e impregnazione con olioresina ) le persiane più rovinate : meglio concentrarsi su poco e farlo bene che cercare di fare tutto con dubbi risultati.
3) In presenza di persiane parzialmente rovinate ( es. nella metà parte superiore la vernice è in buone condizioni mentre nella metà inferiore è spellata ) se proprio non vuoi rinviare l'intervento all'anno successivo, potresti nell'immediato limitarti a trattare la parte rovinata in questo modo : portare a nudo la parte rovinata con scartavetratura o sverniciatore, applicare un paio di mani di olioresina nella parte sverniciata . Dopo una decina di giorni incerare il tutto ( la vecchia vernice e la nuova ) e lucidare. Il risultato estetico è discreto e ti consentirebbe di rinviare all'anno successivo un trattamento integrale a regola d'arte.
4) Se in futuro vuoi evitarti il fastidioso lavoro di sverniciatura ti sconsiglio un trattamento filmante con vernice all'acqua ( o sintetica ) : dopo qualche anno sfogliano e non sono riparabili. Meglio un trattamento con olioresina che si "consuma" ( e non sfoglia ) col decorso del tempo ed è facilmente rinnovabile.
Saluti.
Grazie mille BLO per gli ottimi consigli. Quale olioresina mi suggerisci? Il Linfoil o cos'altro in alternativa ? Grazie ancora
Le olioresine commerciali che vanno per la maggiore nel forum sono il “ Linfoil “ della Geal ed il “Nutripiu” ( o prodotti analoghi ) della Durga : personalmente non ho provato nessuna delle due in quanto ho iniziato a trattare le persiane della mia casa al mare ( devo dire con buoni risultati ) con un’olioresina fatta da me seguendo le indicazioni di alcuni siti U.S.A. ( oil-varnish blend : v’è un accenno in “ metodi di finitura non filmante per esterno negli USA” in teoria e pratica ).
Stando alle scheda tecnica il Linfoil è “ Miscela complessa di oli vegetali selezionati a rapida essiccazione, resine ed essiccativi di profondità e di superficie, in solvente paraffinico.”
La scheda , di per sé, lascia trasparire ben poco sulla reale composizione del prodotto. In base a quanto comunicato da Pierpaolo Masoni per averlo a sua volta appreso dai tecnici della Geal il Linfoil è composto da olio di lino cotto, olio di tung ( in minima percentuale ) , resina alchidica, solvente , ( e pigmenti ( terre ed ossidi ) nella versione colorata ).
Un’olioresina, quindi a base di resina sintetica.
La scheda tecnica del Nutripiu n.i15 parla di “Colofonia di gemma indurita a caldo con calce, olio di lino cotto Prakriti, standolio di lino, olio di tung, standolio Durga di aleurites, sali di boro, metilcellulosa, acqua, sapone sodico di lino, olio estratto di Citrus sinensis", olio di spigo, colori: con terre naturali, ossidi di ferro, blu oltremare, ox. Titanio senza trattamenti al cloro. Verde cromo insolubile. Essiccativi a base di Zr, Ca,Co: conc. Max totale < 0,1%.”
Un’olioresina ( ad acqua ) a base di resina naturale. Interessante nella sua composizione mi sembra l’impiego dei sali di boro per la loro funzione preservante ed anti-muffa.
Ad ogni modo opinioni su resa estetica e doti di resistenza dei due prodotti non possono che essere date dagli utenti che li hanno utilizzati.
BLO (boiled linseed oil) letteralmente olio di lino bollito, qualcosa sto leggendo sui siti americani ma faccio una fatica enorme per tradurre, ma da quello che ho capito ci sono anche li in commercio prodotti come il watherlox che sarebbe una miscela come il linfo, ottimo ovviamente solo su persiane e portoncini.
olio di lino /olio di tung/ resine varie alchidiche ecc.... come prepari tu BLO la tua miscela personale se ti va di parlarne?
si, mi associo alla domanda di pomacciolo. In particolare, come procuro le resine alchidiche?
Chiedo scusa per il ritardo con cui rispondo ma il tempo è tiranno. Cercherò di essere chiaro.
Le finiture non filmanti negli u.s.a. ( impregnanti a parte ) sono suddivise in tre categorie :
1) Oil Finish ( la classica finitura ad olio ) : 50% olio di lino cotto + 50% solvente ( trementina, acqua ragia o nafta ) . A volte ( non è indispensabile ) si aggiunge un 10% di olio di tung che conferisce maggiore resistenza ed impermeabilità per cui si ha 40% olio di lino cotto + 10% olio tung + 50% solvente.
L’olio di lino cotto ( possibilmente del tipo tripla cottura ) dà un colore caldo ( ambrato ) al legno. L’olio di tung va sempre aggiunto in piccola percentuale perché secca più lentamente rispetto a quello di lino cotto .Tempo di essiccazione della mano circa 3 o 4 giorni. Sono necessarie almeno 6 mani per avere un buon risultato. Manutenzione ( un paio di mani ) 1 volta all’anno.
2) Oil – Varnish Blend ( O.V.B. ) :
Dalla cottura di un olio siccativo ( olio di lino, di tung o di soya ) con una resina si ottiene la vernice. Le vernici filmanti trasparenti in commercio, considerate sotto l’aspetto del rapporto olio-resina, sono comunemente medie di olio. Quelle di tipo spar ( marino ) sono un po’ più lunghe d’olio.
Mescolando a freddo ( o leggermente scaldando a bagno maria ) oli siccativi + una vernice ( quindi non la pura resina sintetica, ma una vernice commerciale già pronta a base di olio e resina alchidica, fenolica o poliuretanica ) + solvente si ottiene l’oil - varnish blend.
L’oil varnish blend è il concetto di vernice a lungo olio portato all’estremo : olio + vernice = vernice a lunghissimo olio. A questa si aggiunge poi il solvente.
Olio e vernice sono compatibili e possono essere mischiati : la finitura che ne risulta prende le caratteristiche d’entrambi.
L’ampia quantità d’olio nella miscela rende la finitura meno brillante ( aspetto satinato ) e più lenta a seccare e quindi l’applicazione ( impregnazione a pennello , riposo ad assorbimento per circa 20 minuti ed asporto dell’eccedenza con panno asciutto di cotone ) è più facile perchè la finitura ( a differenza della pura vernice ) ha ampi spazi d’apertura.
E’ una finitura che va dentro al legno e pochissimo al di sopra dello strato superficiale dello stesso : la grande quantità d’olio ( quello già presente nella vernice + quello aggiunto dall’utente ) fa si che la finitura secchi semi-dura, senza la durezza necessaria per essere costruita come un film sul legno per cui và asportata dopo l’impregnazione.
Ma evitare il film è proprio quello che vogliamo : la finitura si consumerà per erosione col tempo senza craccare , come invece farebbe una vernice filmante, il chè vuol dire facilità di rinnovo senza necessità di ( o minima ) scartavetratura .
La parte di vernice della miscela ( grazie alla resina nella stessa contenuta ) dà maggior corpo e protezione rispetto ad una pura finitura ad olio perché la vernice una volta seccata è più dura e maggiormente resistente all’acqua dell’olio puro. Già con tre mani si ottiene un buon risultato rispetto alle almeno sei necessarie per la finitura ad olio. Manutenzione un paio di mani una volta ogni due – tre anni.
Circa la qualità della vernice ( da mischiare con l’olio ed il solvente ) le più indicate per gli esterni sono quelle a base di resina fenolica ( è più resistente ed elastica e si adatta meglio ai movimento del legno ma tende un po’ ad ingiallire ) o alchidica ( si presta bene in esterno ed interno e non ingiallisce ). Scarterei le vernici a base di resina poliuretanica : hanno un aspetto plastico e comunque la durezza della resina poliuretanica è sconsigliata in esterno.
La più indicata in esterno è la vernice di tipo spar ( spar = albero della barca ) o marino, che sono di per sé un po più lunghe d’olio ed a base di resina fenolica o alchidica oltre che addizionate di filtri U.V.
La qualità dell’olio di lino cotto ( personalmente ho usato quello tripla cottura ) è altrettanto importante ( se non più ) rispetto a quella della vernice. Piccole aggiunte di olio di tung migliorano resistenza ed impermebilità. Non è facile trovarlo puro. Si può comunque ovviare scegliendo una vernice che abbia già tra i suoi componenti dell’olio di tung oltre a quello di lino.
Nel mercato U.S.A. vi sono numerosi prodotti oil-varnish blend ( a tutti gli effetti delle olioresine ) spesso vendute sotto nomi somiglianti a “ Danish Oil “ o “Teak Oil” che hanno all’incirca, a seconda delle marche dal 25% al 35% di contenuto solido ( tra olio e vernice o,meglio, tra olio e resina ) e per il resto solvente, come ad esempio :
1) Minwax Antique Oil Finish : a base di olio di lino,vernice alchidica e solvente. Tratto dalla scheda tecnica : “Antique Oil Finish is a clear, light amber, low viscosity liquid made from a balanced blend of linseed oil, varnish, and other premium oils. ….Antique Oil Finish consists of linseed oil alkyd resin, driers ( seccativi ) and additives in a mineral spirits solvent “
2) Minwax Tung Oil Finish : a base di olio di lino, olio di tung , vernice alchidica , solvente.
3) Watcho Danish Oil : un misto di olio di lino ,vernice a base di resina fenolica e solvente.
Video dimostrativo http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=8gJ2DnHb2KU
4) Danish Oil Finish Deftoil : misto olio di lino, tung e resina uretanica;
L’oil-varnish blend può facilmente essere preparato da sé scegliendo l’olio , la vernice ed il solvente, del tipo e della marca commerciale di proprio gradimento.
I vantaggi sono :
a) Completo controllo su qualità e tipo dei componenti;
b) Possibilità di personalizzare la finitura diversificandola anche in base alla specifica “ mano “ da applicare : nelle prime due mani la quantità di solvente ed olio può essere aumentata rispetto alla vernice per agevolare l’applicazione e l’impregnazione, nelle mani successive alle prime 2 la quantità di vernice rispetto all’olio può essere aumentata per dare maggiore resistenza ed impermeabilità ;
c) Notevole risparmio di spesa : i prodotti già preconfezionati costano tanto se si considera che sono fatti al 65% di solvente. Quattro conti : 1 litro di olio di lino cotto ( circa 5 euro ) + 1 litro di vernice ( circa 18 euro ) + 1 litro trementina ( circa 4 euro ) = totale 27 euro per avere 3 litri di O.V.B. con contenuto in solido superiore rispetto al prodotto commerciale;
Percentuali : Un buon punto di partenza è di 1/3 di olio di lino cotto + 1/3 di vernice + 1/3 trementina. Come già detto, nelle prime mani la quantità d’olio e trementina può essere aumentata per aiutare l’impregnazione, nelle ultime si può aumentare quella di vernice per dare più resistenza.
Variabili :
Pigmenti : si possono aggiungere terre od ossidi per avere maggiore protezione ai raggi U.V. . Personalmente preferisco non nascondere troppo la venatura del legno e,quindi, ne metterei una piccola quantità solo nella seconda mano.
Wiping varnish : Al posto dell’O.V.B., nell’ultima mano si può dare la wiping varnish ( vedi sotto ) per dare più resistenza.
Cera : Nell’ultima mano può essere aggiunta anche una piccola quantità di cera per impermeabilizzare maggiormente.
3) Wiping varnish ( o thinned varnish ) : Si ottiene diluendo una vernice a base di olio e resina alchidica, fenolica o poliuretanica in parte uguale con del solvente ( mineral spirits , trementina , nafta ).
Può essere applicata come la finitura ad olio ( oil finish ) o l’oil varnish blend ( quindi impregnazione, riposo ad assorbimento per 20 minuti ed asporto con panno di cotone asciutto ) o applicata come una normale vernice ( senza asporto ) .
Rappresenta un miglioramento, in protezione e durata, rispetto alla pura finitura ad olio o all’ O.V.B. siccome secca rapida e dura. Bastano due o tre mani. La maggior parte delle wiping varnish vendute in commercio contiene 2 parti di solvente ( mineral spirit, nafta o trementina ) ed 1 parte di vernice.
Preparandola da sé nelle proporzioni di una parte di vernice ed una di solvente si ottiene un prodotto di qualità più concentrata,pergiunta ad un costo inferiore.
Nell'applicazione è sconsigliabile superare le tre mani : si avrebbe un risultato eccessivamente filmante.
Nel mercato U.S.A. esistono diverse wiping-varnish già preconfezionate ( che sono a tutti gli effetti delle vernici molto diluite con solvente ) , tra cui :
1) Waterlox, Original Tung Oil Finish : che è una vernice a base di olio di tung, resina fenolica , e solvente;
Qui c’è un video che da l’idea del risultato : http://www.youtube.com/watch?v=zIawl5nZI44&feature=relmfu
2) Formby’s Tung Oil Finish : olio di tung, resina alchidica e solvente;
3) Zar Wipe-on Tung Oil Finish : olio di tung, resina fenolica e solvente;
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Come O.V.B. mi sono trovato bene con queste combinazioni, lavorando con quantitativi inferiori al litro che per ogni mano ripreparavo se esauriti :
1^ mano : 300 ml olio lino cotto + 100 ml vernice alchidica + 400 ml trementina;
2^ mano : 200 ml olio lino cotto + 200 ml vernice alchidica + 400 ml trementina ;
3^mano : 300 ml olio lino cotto + 300 ml vernice alchidica + 300 ml trementina ;
4^ mano : 100 ml olio lino cotto + 300 ml vernice alchidica + 300 ml trementina ( senza asporto, per la sola 4^ mano, dell’eccedenza )
Grazie BLO! Hai scritto un vero trattato!
Di niente, è un piacere condividere le informazioni.
Grazie BLO, sei stato davvero esauriente, sono addirittura disorientato e rileggerò tutto quello che hai scritto per esser certo di aver capito... Volevo mettere immagini delle persiane, ma non ne ho possibilità oggi e domani, proverò mercoledi.
Domanda: per rimuovere la vecchia vernice che sta ampiamente sfogliando, userei la solita levigatrice e cmq carta abrasiva. Vorrei evitare gli sverniciatori, producono residui dopo lavaggio dell'infisso che non saprei dove smaltire, finirebbero in giardino e non mi va. Mi sembra che la carta abrasiva sia una strada obbligata. O no?
Grazie ancora!!
Eviterei l’impiego della levigatrice : lascia dei graffi sul legno che sul momento magari non vedi, ma poi applicata la finitura impregnante si notano eccome.
Se la vernice è già in buona parte spellata carta abrasiva con grane da 100 -120-150 a max 180 ( seguendo le venature del legno ) basta ed avanza : grane più sottili per la preparazione del legno non servono, anzi ostacolano l’assorbimento dell’ olioresina.
A tal proposito un simpatico falegname un giorno ha detto : << Quando sei sotto la doccia e ti sei pulito è inutile indugiare, esci fuori ! >>
bene, allora abrasione manuale con blocchetto di legno, senza levigatrice elettrica, poi linfoil, credo sia più indicato per il mio caso. Grazie ancora !!
OK.
Non dimenticare la soluzione fon. A volte queste vernici, anche se sfogliano, sono molto dure; il calore le rammollisce.
ottimo suggerimento, passerò prima la pistola termica, che devo acquistare, ritengo che ciò dovrebbe facilitare l'asportazione del vecchio film di vernice. Quindi, prima pistola termica, poi far raffreddare e poi levigatura manuale. Diventerà più semplice così?
Grazie mille!