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Fulvio attento a non cadere a furia di pendere, hai un età ;D ;D ;D
Misha capisco la tua confusione, troppi esperti del nulla, il trattamento anossico, viene accompagnato dall'utilizzo della permetrina che funge da deterrente per i tarli, in poche parole li tiene lontani, non prendere per oro colato ciò che viene detto è disinformazione chiedi informazioni a professionisti del campo, io posso dirti che quello che ti ha consigliato boris in linea di massima è vero e attendibile, io utilizzo la permetrina, ci sono prodotti specifici che non macchiano veicolati da solventi che ne permettono la penetrazione nel legno, nel tuo caso è un po complicato perchè la vernice fa da bariera, il trattamento anossico può andare, scegli tu 🙂
Ciao
Dalle mie parti c'è una vecchia torre che pende da circa sette secoli e ....ancora stà su.
Per quanto concerne la permetrina, su cui ho dissertato sin troppo in passato, posso dirti che , per esperienza diretta, anche dopo le canoniche 3 settimane di camera a gas casereccia ho potuto ammirare il languido volo delle tarlette in calore.
grandioso il sistema ultrasuoni, io in estate ne metto almeno 23 in tutta la casa non mi tengono lontane neanche le zanzare.
Confermo che la gamba è di noce, è però probabile che l'anima sia in parte di alburno, ti prego di spiegarmi anche gli altri sistemi (quelli complicati) non mi spaventa niente e sono pronto a tutto per risolvere il problema. Però, sarebbe opportuno che le discussioni fossero sopratutto tecniche e non polemiche o ironiche che obbiettivamente creano un sacco di confusione e alla fine non si capisce bene cosa sia meglio fare.
Effettivamente Pierpaolo il discorso sugli ultrasuoni è anche per me una assoluta novità, potresti approfondirlo un poco di più?
Si approfondiamo, cosi accontentiamo anche i neofiti che sono cosi seriosi...
Chi ha acquistato un mobile e se lo ritrova pieno di tarli, per forza non ha voglia di riderci sopra. Chi se la ride, di solito è il falso disinfestatore che si ciuccia dei soldi con un balletto degno di uno stregone tribale.
Premetto che ogni situazione è pressoché unica e, quindi, andrebbe analizzata e studiata per arrivare a soluzioni appropriate; cosa che non si può fare con i limitati dati che fornisce un forum: è un po’ come se un medico facesse una diagnosi per telefono.
Per esempio, non ho ancora capito se la gamba in questione è lastronata o no.
Mi provo a dare due soluzioni che ovviamente scandalizzeranno alcuni di voi (e forse anche qualcun altro).
1°: prendere un tubo che possa contenere la gamba. Vanno benissimo i tubi in plastica che si usano in idraulica. Sigillarlo da una parte. Inserire la gamba nel tubo e riempire il tubo con linfoil diluito 1 a 3 con acquaragia. Linfo perché contiene olio di tung e resina alchidica che rendono il legno più duro; la diluizione serve perché il diluente agisce come veicolo.
Lasciare così per due o tre giorni; si deve rabboccare il liquido quando cala: il calo ci dirà quanto liquido viene assorbito. Quando si toglie la gamba dal tubo bisogna lasciarla scolare asciugando il liquido per evitare colature. La gommalacca non dovrebbe essersi deteriorata; andrà comunque ripristinata con una stoppinatura di rifinitura.
Il secondo sistema mi è stato indirettamente suggerito da due chimici di due importanti ditte produttrici di prodotti per il restauro. Per combinazione entrambi hanno casa in Toscana che hanno restaurato recentemente; ambedue si sono trovati alle prese con travi marci che andavano consolidati o buttati. Ambedue mi hanno confessato di aver risolto il problema con una impregnazione con silicato di etile. Tale prodotto viene largamente usato per consolidare la pietra. Si tratta di “estere etilico dell’acido silicico”, un acido che polimerizzandosi crea un precipitato di silice. Teoricamente è semplice da usare, ma vi sono tutta una serie di accorgimenti da osservare (tra l’altro corrode il vetro). Lo ho collaudato su un trave recente che i nostri cari animaletti stavano divorando ed ha funzionato. È’ da supporre che le bestioline in questione, oltre che restarne fulminate, non amino la silice. So che tale pratica potrebbe sollevare un vespaio nell’ambito del restauro, ma se funziona……
In quanto agli ultrasuoni vengono largamente usati come deterrente per gli insetti. Se si cerca in rete se ne trova un’infinità. Francamente non so se siano dannosi per l’uomo, ma mi risulta che non lascino avvicinare gli insetti. Ripeto: non me ne intendo: mi baso sul sentito dire.
:'( :'( :'( Un consiglio di tutto cuore attento a quello che fai, se leggi con attenzione ti sono stati dati consigli professionali, se ti rileggi qualche post in materia riesci a farti un idea, non voglio scendere in particolari su quello che ti è stato consigliato secondo la mia esperienza ridicolo è inefficace, il tarlo è un insetto molto nocivo che non elimini con un po d'olio, oppure impregnanti che non sono degli antitarlo, a te la scelta se seguire la logica oppure la fantasia :-[
Con gli ultrasuni al massimo offri un richiamo per i pipistrelli che per orientarsi non vedendo bene, utilizzano proprio gli ultrasuni 🙂
Ciao
un'altra soluzione sarebbe prendere un tubo, sai di quelli di cemento diametro 2,20 ci dovrebbe entrare un mobile intero, sigilli le estremita' e lo riempi di un liquido a piacere
tanto per soffocamento muoiono tutti gli insetti e lascialo pure 2 anche 3 giorni.
Se tirandolo fuori è gonfio non ti preoccupare tanto sgocciola e fa niente, aria buna luce e rumore di bambini che giocano fanno il resto.
ripeto non voglio e non saro mai cervellotico come a volte si legge in alcuni libri, tanto per citarne uno "Cristina Ordoñez il mobile conservazione e restauro" ma.....
con Il consolidante per gli intonaci e pietre poi hai fatto filotto, speriamo non provochi la silicosi.
altro che ridere c è da piangere.
Caro Pomacciolo, trovo i commenti gratuiti, basati su preconcetti anziché su sperimentazioni, pietosi.
Tanti anni fa un certo Galileo venne condannato al rogo da un certo Maculano perché sosteneva che la terra era rotonda: idea balzana, contraria ad ogni evidenza!
Io non ho certo scoperto niente; semplicemente ascolto gli specialisti del restauro (che vanno ben oltre la stoppinatura), tento di ragionare e di sperimentare. E rispetto le idee, i tentativi e gli inevitabili errori altrui senza fare del becero sarcasmo. Trovo fantastico incontrare persone che amano la discussione, soprattutto se non la pensano come me; trovo invece deprimente incontrare persone che sanno solo scandalizzarsi quando sentono idee che escono dai loro piccoli schemi convenzionali.
Ti capisco, Nemo propheta in patria
di solito seguo affacciato alla finestra certe discussioni, e non intervengo molto, mi piacerebbe anche imparare ma non resisto a certi inutili bastian contrari.
Voler ottenere sempre l'ultima parola a tutti i costi anche nel dubbio di sbagliare,non è segno di democrazia ma neanche di intelligenza.
chiudo la discussione, troppo inutile.
Attenzione con il latino.......
Comunque ogni idea, sperimentata, che funziona, mi interessa. Forse sono curioso.
Il tavolo ha un piano di 120 cm di diametro lastronato, sotto c'è una base a crociera lastronata dove sono inserite quattro gambe in noce. Le gambe sono tornite e intarsiate con tessere geometriche con la tecnica " a buio" (chi conosce la tarsia di Rolo dovrebbe capire di cosa parlo). Una di queste gambe è tarlata e non posso smontarla singolarmente ma solo in blocco insieme alle altre tre. Quindi ringrazio Pierpaolomasoni per la spiegazione comunque molto interessante, (bisogna essere aperti ad ogni innovazione anche se escono dagli abituali canoni diversamente saremmo ancora ai tempi delle clave!!!!), ma non utilizzabile nel mio caso.
Ho capito che la faccenda è molto controversa, pertanto vedrò di contattare qualche esperto locale, vorrei solo chiedere se consigliate di riempire i canali di uscita lasciati dai tarli che essendo molto in superficie hanno lasciato solo un piccolo velo di legno intorno alla gamba ( lunghi circa 3-4 cm e larghi 2-3 mm) con del paraloid b72 o con delle iniezioni di colla animale a caldo.
Grazie a tutti.
Ppm non capisco perchè ti crei remore nell'usare la permetrina e poi utilizzi sostanze altrettanto se non più tossiche. Lo so che in fondo è una provocazione (la tua) per destabilizzare chi ti legge!!!!!!!
http://www.colorsgroup.com/schede_einza/ss_Antik-Silikon.pdf
Misha gli interventi che si possono fare in questi casi sono vari, a quelli che hai fatto riferimento tu aggiungerei anche iniezioni di stucco poliestere o epossidico che sicuramente fanno più tenuta rispetto allo stucco di legno ed allo stesso paraloid, quest'ultimo certamente non riempitivo ma solo consolidante per cui se la parete è fragile c'è sicuramente la possibilità che si apra anche se trattata con paraloid.
Oltre a questo, dovendo il mobile non essere sverniciato, puoi prendere in considerazione, se le condizioni lo permettono, di eliminare il diaframma di parete e riempire con stucco fatto da cera di api e cera carnauba che dà consistenza al preparato.