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altra domanda,lo so che v sto stressando...una mia amica mi ha parlato di un prodotto che vendono nei ferramenta,è un turapori...ora, mi chiedevo,per un mobile antico posso usare lo stesso questa vernice o nn è adatta?devo perforza fare la pomiciatura?
Aspetto la risposta a Tatti anche io, perché trovo che il sistema turapori con la gommalaque non é per niente facile.
In più vorrei sapere come si vede che bisogna turare i pori, perché io ho decappato(pulitura della vecchia vernice con un prodotto) un tavolino e mi sto chiedendo se devo turare i pori.
Grazie per la risposta.
saluti
dinof
dinof4
Io non me ne intendo molto ma se x turare i pori sono necessarie un paio di mani a gommalacca abbastanza diluita io lo farei comunque, se ci sono pori si chiudono, se non ci sono hai dato un pò di gommalacca e niente più.
Al massimo mi hanno detto che sarebbe ideale, quando si da la gommalacca aumentare la concentrazione ad ogni mano, in questo modo le prime mani, abbastanza diluite, serviranno proprio a turare i pori e proprio perchè più liquide a penetrare nel legno e mano a mano aumentare la concentrazione per coprire e lasciare la gommalacca sulla superficie.
Io ho avuto solo un'esperienza con la gommalacca (su una cornice nuova) e ho dato la prima mano con 2 etti/lt, e poi altre 3 mani con 5 etti/lt e la superficie sembra uniforme.
Ciaooo!!![:)]
NON SEGUIRE I MIEI CONSIGLI E CHIEDI A CHI NE SA VERAMENTE!!!!!!!!!
[:(][:(][:(]
I pori del legno sono minuscole imperfezioni della superficie che a vista assomigliano proprio ai pori della pelle. Dopo aver preparato la superficie per la lucidatura, prova a dare una mano di gommalacca a tampone. Una volta asciutta la superficie, guardala in controluce. Se vedi un piano uniformemente lucido, non c'è bisogno di chiudere i pori, se sul piano vedi infinite "micro-iperfezioni", questi sono i pori aperti. I pori aperti rinfrangono la luce in modo caotico in tutte le direzioni e questo produce alla vista l'effetto antiestetco.
E' vero che in commercio esistonopaste turapori pronte e facili all'uso, ma sono da sonsigliare nel restauro.
Ora la scelta del metodo corretto per chiudere i pori è un pò controverso. Ovvero da sempre si chiudono i pori con polvere di pomice e gommalacca, ma se non data correttamente, col tempo dicono che "fiorisce". Io, pur non essendo un professionista, nei 12 anni che mi sono appassionato al restauro, non ho ancora visto un mobile con la fioritura da gommalacca. Alcuni puristi aborrano l'uso della pomice, sostenendo che la chiusura dei pori si effettua con successive e numerose applicazioni di gommalacca a tampone.
Di certo questo ultimo metodo è senz'altro il più corretto. Io in verità, non disdegno quello con la pomice in quanto non è una trovata moderna, ma era in uso fin dai primissimi restuari.
Qualche mano di gommalacca diluita può facilitare la successiva chiusura con pomiciatura. Se ci provate, non è poi cosi difficile. Mettete la pomice in un panno di cotone, o lino con trama grossa oppure fategli qualche foro con uno spillo. Avvolgete la pomice e sbattetete qualche volta su piano in modo da distribuirla più o meno uniformemente. Bagnate l'indice con un pò di olio paglierino e picchiettate qua e la sul piano. Ora con il tampone della gommalacca cominciate lavorararla premendo con forza e formando dei piccoli cerchi consecutivi. Questa operazione, oltre a chiudere pori contribuisce a levigare ulteriormente la superficie. Una volta che vedete di aver operato su ogni parte, caricate nuovamente il tampone e continuate. Così facendo rimuoverete la pomice in eccesso e premerete in profondità nei pori la pomice già distribuita. Fatto questo sospendete la lucidatura per un paio di giorni al fine di fare seccare bene. A questo punto,con un panno bagnato di alcool passate velocemente sulla superficie al fine di rimuovere completamente residui di pomice. Guardate in controluce la superficie. Vedrete che i pori saranno chiusi. Il piano vi si presenta liscio come il marmo. Se dovesse eesere rimasto ancora qualche imperfezione ripetete da capo.
Infine potrete lucidare.
Per la lucidatura consiglieri inizialmente una gommalacca diluita 300gr per litro. Nell'ultimissima fase della lucidatura, ovvero la brillantatura sarà sufficiente una diluizione di 100 gr per litro
Saluti, Giuseppe
ok!recepito..sei stato esaurientissimo Giuseppe,davvero eccezionale la tua disponibilità.Grazie anchea te Piruz,vedi ceh hai trovato qualcosa dove darmi suggerimenti?ehe...
solo una cosa nn ho capito Giuseppe...perchè il turapori che già vendono pronto nn è adatto per il restauro...quali sono i "contro" nell'usarlo al posto della pomiciatura? grazie davvero tanto[:)],Tatina
Egregi...
la lucidatura dei mobili è il vestito degli stessi.
Dovrebbe essere in sintonia o meglio in armonia, perchè i mobili parlano, esprimono...
...un mobile vittoriano, elegante e raffinato non può essere "vestito" come un fratino...
Una lucidatura media con gommalacca e una bella (dico bella e faticosamente tirata a mano) incerata è la soluzione per la maggior parte dei mobili circolanti
Stoppino da anni e mobili fioriti ne ho visti alcuni: meglio olio di gomito e non rischiare (forse solo i grandi professionisti dalla pomice riescono nell'impresa!).
Peggio ancora ho visto i mobili a cui era stato dato un turapori sintetico: risultato? Dopo qualche anno era tutto grigiastro ed in più son dolori a sverniciarlo.
L'aspetto dato dalla finitura a gommalacca è unico ed esteticamente inimitabile.
Pienamente daccordo con Aporia nello sconsigliare l'uso del turapori (per la maggiore va quello della S******), rende il lavoro molto piu veloce e facile ma a lungo andare la superficie diventa leggermente velata poi la dove si formano delle crepe la pellicola sbianca, mentre la gomma lacca anche se la superficie crepe a causa dei movimenti dl legno non cambia colore, poi quando di portano un mobile magari interamente verniciato con sintetico e lo devi sverniciare ti passa la voglia di usare il turapori :-X
Per quanto rigurda l'uso della pomice , io sono uno di quelli che la usa ( con moderazione) anche perche in certi casi a voglia olio di gomito e solo gomma lacca per esempio c'e un mobile da lucidare in mogano che a dei pori che sembrano voragini, voglio proprio vedere in quanto tempo si chiudono usando solo gomma lacca, certo se hai qualche settimana di tempo ;D,
Per quanto riguarda la fioritura io personalmete l'ho vista pochissime volte, anche li le teorie sono molteplici non solo da attribuirsi alla pomice, c'e chi dice sia l'umidita, chi l'abuso di oli durante la lucidatura... comunque per quanto mi riguarda rimane un mistero. E a me fino ad adesso non e mai successo.
Io durante la chiusura del poro con pomice uso gomma lacca molto diluita (50 gr. in 1 litro) ma questa e solo questione di abitudine e di botteghe frequentate, infatti sulla lucidatura ogniuno a la sua opinione le sue dosi e le sue malizie 😀
Per concludere il linea di massima riassumo il mio metodo per chiudere la porosita del legno: si batte sulla superfice la pallina di cotone con dentro la pomice, in maniera omogena non troppo vicino +o- ogni 15cm quadrati, poi con lo stoppino abbastanza intriso ma non troppo (per sicurezza strizzatelo con una pressione media in modo che fuoriesca l'eccesso di g.l.) e cominciate a formare sulla superficie i famosi cerchi (che devono essere molto chiusi)facendo molta dico molta pressione (senza sfondare il mobile ovviamente ;D) vedrete che piano piano i pori si chiuderanno e metterete la pomice solo nei punti in cui sono ancora aperti; per farvi un esempio per chiudere i pori di un piano in noce massiccio l'altro giorno ho dato la pomice 4 volte... il resto lo capirete provando.
Ciao
io non ho mai usato la polvere di pomice... dopo un paio di passate di gommalacca a tampone (100gr con 2 litri di alcool 99°) se la superficie vista in controluce presenta ancora evidenti pori aperti, effettuo una passata di gommalacca a pennello (200gr con 1 litro di alcool 99°) e poi procedo con la normale lucidatura a tampone e poi brillantatura sempre a tampone... i risultato e' ottimo.. nessuno potrebbe mai immaginare o notare quella passata a pennello... provare per credere....
La gommalacca non deve formare una pellicola in superficie ma riempire perfettamente i pori altrimenti la verniciatura a stoppino sarebbe uguale a qualsiasi altra verniciatura. Per questo motivo si continua solo con lo stoppino, magari seppiando tra una mano e l'altra per evitare spessori. Uno stoppinatore professionista si accorge di molto meno!
concordo con aporia, sebbene si debba tener presente che l'uso della gommalacca è stato interpretato in modo diverso a seconda delle regioni italiane; per esempio in piemonte veniva data molto più spessa che nel centro italia. addirittura venivano commercializzati degli intrugli (ho trovato una bottiglia di "vernicetta torinese" in una mesticheria di orvieto, risalente agli anni venti) a base di gommalacca, molto filmanti.
in quanto a questa resina data a pennello, trovo che sia una pratica da evitarsi per vari motivi:
le caratteristiche fisiche positive (trasparenza ed idrorepellenza) se spennellata, spariscono a causa del diverso allineamento molecolare e della porosità creata dall'evaporazione del diluente.
la rifrazione della luce viene alterata, per cui l'effetto cromatico ne risente.
la durata nel tempo sarà compromessa.
certamente l'effetto migliore da un punto di vista estetico, si ottiene quando il film di gommalacca è minimo, quasi impercettibile.
oltretutto, se usata a pennello come turapori, tura molto poco. basti pensare al calo di volume che subisce con l'evaporazione del diluente.
pierpaolomasoni
Forse l'uso della gommalacca cambia da opera a opere perchè non mi pare che i grandi ebanisti piemontesi come Piffetti, Prinotto o Galletti usassero la gommalacca spessa: ho avuto modo di vedere i loro lavori e non vi è nessun spessore, qualsiasi tipo di finitura, originale o no, sia stata utilizzata.
E' sempre e solo l'opera a stabilire come operare e la vernicetta torinese poteva essere usata anche solo in una bottega o essere un prodotto commercializzato in quel periodo ma non utilizzato da tutti: ogni stoppinatore ha sviluppato una sua tecnica. Inoltre negli anni venti l'industrializzazione aveva già fatto i suoi danni corrompendo il gusto e le tecniche!
A questo punto mi sorge una domanda: come ripristinare la vernice di un mobile che era stata stesa, in origine, in modo scorretto e che si presenta danneggiata?
Correggere l'errore e quindi tradire l'originale o lavorare male pur di essere fedeli all'opera?
possibile che quando si parla di mobili lucidati si debba immancabilmente pensare alla gommalacca?
gli ebanisti che citi non usavano gommalacca.
quando parlo di gommalacca mi riferisco ad un periodo che va dalla metà dell'ottocento in poi, dal momento che prima tale resina era pressochè sconosciuta.
il piffetti ed amici usavano olio di lino cotto mescolato con resine. a questo proposito inviterei il popolo dei restauratori a fare qualche prova per rendersi conto della differenza abissale che vi è da una stoppinatura a gommalacca ad una con olio di lino!!!!!
con l'olio la superfice lignea diventa serica, anche nella rifrazione della luce; e la protezione agli agenti chimici è ineguagliabile.
quando i nostri vecchi ebanisti non usavano l'olio di lino, usavano delle mescolanze di cere e resine che davano risultati analoghi, anche se meno splendidi; alcune venivano stese con la tecnica della stoppinatura. tale cera, per esempio, è ancora reperibile; viene commercializzata col nome di CERA MANILA.
LA GOMMALACCA E' UN PRODOTTO MODERNO CHE UN RESTAURATORE DOVREBBE USARE SOLTANTO SU MOBILI RECENTI.
quando affermo l'uso di gommalacca spessa, mi riferisco alla maggioranza delle botteghe che operavano intorno all'inizio del novecento.
un prodotto fabbricato in olanda fin dal quattrocento era il MEGILP. si trattava di un'emulsione fondamentalmente a base di olio di lino con resine che è sopravvissuto sino agli inizi del novecento e che veniva usato anche in italia nelle sue varianti sia in pittura che in ebanisteria; poteva essere anche stoppinato e, con l'aggiunta di cera d'api, serviva da fondo prima dell'inceratura. l'uso della gommalacca come fondo per la cera è un'aberrazione moderna che da risultati pessimi.
mi scuso per questo sfogo, ma quando sento parlare di certi prodotti (gommalacca, paraloid ecc......) mi ...salta la mosca al naso.
pierpaolomasoni