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Vernice o Gommalacca per il cassettone impero

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(@antedie)
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Topic starter
 

Ok. Ho avuto una conferma visiva da un esperto restauratore che mi ha confermato che il cassettone fu
lucidato a gommalacca.
Per cui credo che procederò con la pulitura della patina e poi applicando una / due passate di gommalacca.

 
Pubblicato : 30/12/2011 7:16 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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Grazie questa è la conferma che agli inizi dell'ottocento si lucidava a gommalacca, in particolare su mobili eleganti come il tuo, sono contenta per te, recuperalo in patina.

 
Pubblicato : 30/12/2011 7:26 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Cosa intendi per pulitura della patina?

 
Pubblicato : 02/01/2012 9:28 am
(@antedie)
Post: 4
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Topic starter
 

Per "patina" si intende lo strato originario di trattamento del legno?

Se la risposta è affermativa allora con la pulitura, intendo togliere solo lo sporco / grasso che si è accumulato sul piano del mobile e far comparire il più possibile la vecchia rifinitura e la venatura del legno.
Non intendo certamente "scartavetrare" per far comparire il legno vivo, altrimenti avrei annullato i segni del tempo.

Ad oggi ho già passato una paglietta/retina fine con alcol al 90% per tutta la parte scura è venuta via lasciando comparire le venature dell'impiallacciatura.

Non riesco però a capire perché si usa anche la trielina/acqua ragia quando già l'alcol ha fatto il suo lavoro.

Poi per quanto riguarda l'olio paglierino lo posso passare in un secondo momento per nutrire il legno, oppure in
abbinamento con l'alcol ha ulteriori azioni?

Il dilemma invece resta la fase successiva in quanto vorrei una finitura lucida e credo che con una cera non riesca ad ottenere l'effetto voluto. Quindi dovrei cimentarmi con una finitura a tampone di gommalacca e la cosa non avendolo
mai fatto mi genera insicurezza.

Esistono soluzioni? Grazie.

 
Pubblicato : 02/01/2012 10:45 pm
(@filippo-prompergher)
Post: 79
Trusted Member
 

Eccoci!  Il danno è fatto!
A questo punto puoi tranquillamente usare uno sverniciatore in gel.
Usando alcool e paglietta sei andato si a togliere il "nero" ma con lui hai rimosso la vernice di gommalacca.
Non puoi più recuperarlo in patina ma devi rilucidarlo di sanapianta.

 
Pubblicato : 02/01/2012 11:00 pm
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
 

Purtroppo!
Bastava avere un po' di pazienza accidenti.

 
Pubblicato : 02/01/2012 11:11 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

No, per patina non si intende lo strato originario di trattamento del legno. Se questa fosse la risposta avresti già spatinato l’Oggetto!
La patina è il prodotto di una serie di processi complessi difficilmente sintetizzabili. In parte si tratta di sostanze che nel tempo fuoriescono dal legno stesso, linfe, tannini ed altro. In parte si tratta di sostanze che dall’esterno vengono trainate verso il legno. Si tratta di qualcosa paragonabile alla pelle del corpo umano, una protezione alla quale il legno ricorre per difendersi; anche la pietra ed altri materiali conoscono processi simili. È facile dedurre che a seconda delle condizioni ambientali la patina può variare sia per composizione chimica, sia in senso fisico. Mi pare importante puntualizzare che si forma sul legno, non sulle vernici.
Gli antichi la tenevano in gran conto come elemento fondamentale per la conservazione del legno; è per ciò che già durante la rifinitura del mobile facevano in modo di creare.. come dire?.. un inizio di patina evitando carteggiature e similari: il legno veniva levigato tramite rasiere. Veniva cioè levigato senza romperne le fibre superficiali. Il legno così trattato acquistava una certa idrorepellenza senza perdere in traspirazione. Il secondo trattamento che doveva agevolare la creazione della patina faceva parte della verniciatura, e qui incontriamo l’odiatissimo, da qualcuno del forum, olio di lino, l’unico olio che polimerizzandosi crea idrorepellenza pur restando permeabile al vapore (in altri post ultimamente se ne è parlato e non vorrei ripetermi), ed è risaltata una cosa che non avevo mai notato: la carnauba è la cera che è stata più usata insieme a quella d’api (anche nel senso che venivano regolarmente mescolate); ebbene da esperimenti fatti negli USA risulta che ha lo stesso grado di permeabilità dell’olio di lino! Le vernici olio resinose avevano quindi il senso oltre che di durare, di far durare il legno agevolando la formazione della patina. Se da un mobile elimini la verniciatura con i dovuti modi, non elimini la patina. Essa in linea di massima viene distrutta dai prodotti basici e lievemente intaccata da quelli acidi, sopporta bene molti solventi. Un legno sverniciato con rispetto avrà al tatto un tocco liscio e serico che nessun legno nuovo può dare.
Per tornare al tuo bel cassettone, personalmente non credo fosse stato trattato a gommalacca, ma qualunque vernice sia la conserverei nutrendola con olio di lino che non fa che consolidarla. Una stoppinatura su quel mobile comporta certe difficoltà insormontabili per un dilettante. La lucentezza sul legno è sempre stata ottenuta con altri mezzi spesso attuabili anche in modo dilettantesco. Per esempio vi sono certe cere che vanno stoppinate, più o meno come la gommalacca, ma in modo molto più semplice, e che in lucentezza non hanno niente di meno di tale resina.

 
Pubblicato : 02/01/2012 11:42 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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L'olio di lino in questo caso non ti serve a nulla purtroppo con l'uso dell'alcol hai spatinato il cassettone che era lucidato a gommalacca, visto la datazione primi ottocento quando era già in auge lucidare a gommalacca in particolare mobili di tale eleganza.......senza farla tanto per le lunghe purtroppo concordo con Filippo, era meglio affidare il restauro di questo cassettone ad un professionista, non ci si improvvisa dall'oggi al domani, pensavo avessi più esperienza.......il recupero in patina è un qualcosa di molto delicato, a questo punto al posto tuo lascerei stare l'olio di lino è altre porcherie simili peggioreranno la situazione, ormai il danno è fatto.

 
Pubblicato : 03/01/2012 12:21 am
(@filippo-prompergher)
Post: 79
Trusted Member
 

PPM per favore ci spieghi allora come mai un mobile d'epoca sverniciato può vedere decurtato il suo valore anche della metà? 

 
Pubblicato : 03/01/2012 1:08 am
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

è chiaro che qualsiasi mobile arrivi ad oggi in "prima patina" debba avere piu' valore dello stesso "manipolato" anche bene da un restauratore.

è chiaro altresi che un legno di 200 anni sverniciato con criterio resta comunque un legno di 200 anni che nn sara' mai uguale ad un legno recente.

se poi la sverniciatura nn è necessaria ma si puo' reintegrare la verniciatura d'origine  meglio.

comunque la patina NON è data solo dalla verniciatura se no per esempio nn si capirebbe perche' si parli di ossidazione del legno che chiaramente è un elemento che insieme ad altri costituisce la patina.

è come nel restauro pittorico nell'astrazione cromatica:
un insieme di colori sovrapposti che lasciano - per via della tecnica trasparire l'uno gli altri - crea un insieme - colore o patina - che è creato da piu' elementi.

 
Pubblicato : 03/01/2012 1:58 am
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

bello definire l'olio di lino "porcheria".
in un forum di restauro.

 
Pubblicato : 03/01/2012 2:03 am
(@cassiopea)
Post: 0
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In questo caso risulterebbe una porcheria perchè non è in grado di risolvere alcun problema non è quella la funzione dell'olio di lino che non è una porcheria è semplicemente inadatto in questo caso......tornando alla patina anch'io mi chiedo come mai un mobile svernciato vale la metà di un mobile con la sua patina originale che non è fatta come dice pierpaolo del solo legno ossidato, allora lo stradivari citato sempre da te lo possiamo anche sverniciare oppure mettere il LIFOIL tanto non cambia niente, non so che concetto hai tu della conservazione, e dici di lavorare per la sovrintendenza, sei sicuro?

 
Pubblicato : 03/01/2012 12:25 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Approvo la provocazione di Cassiopea: la patina, definizione dell'I.C.R., è data da un insieme di elementi diversi che vanno dalla naturale ossidazione del legno al prodotto utilizzato per proteggerlo, fino alle azioni di pulizia quotidiana. Nel caso della gommalacca vi sono più scuole di pensiero: alcuni, come me, ritengono che essa invecchi e che si possa riprendere con risultati diversi da una lucidatura ex novo, mentre altri, e mi sembra che Pierpaolo la pensi così, ritengono che i prodotti anche solo in parte filmanti non possano ritenersi parte della patina.

 
Pubblicato : 03/01/2012 2:16 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

qualsiasi intervento postumo su un manufatto nn ne accresce il valore perche' trattasi di alterazione dell'originale.

personalmente se apro una credenza e guardo l'interno vedo del legno in patina.
normalmelmente l'interno dei mobili nn viene mai verniciato.
ma quel legno assume comunque una patina.

un legno che nn abbia MAI ricevuto un trattamento di verniciatura va comunque in patina !

la stessa credenza che è in noce ha il piano in patina.
la lucidatura di quel piano fa parte della patina assieme a tutto il resto : ossidazione del legno interazione verniciatura legno etc.

se e dico se la verniciatura dovesse essere asportata con una sverniciatura ad oc la patinatura del legno non andrebbe persa.
perche' poi basta mettere vicino a quel piano un pezzo di noce appena piallato e ci si rende conto delle differenza.

personalmente ritengo la sverniciatura da fare solo in casi estremi , quando proprio nn se ne puo' fare a meno.

perche' penso - tornando alla frase di apertura - che meno alterazioni si mettano in atto e meglio è.

ritengo il recupero della vecchia verniciatura un intervento conservativo.

 
Pubblicato : 03/01/2012 3:02 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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Ecco questa è una definizione di patina che condivido, allora mi chiedo perchè hai intavolato quella pallosa polemica sul polish contro la sottoscritta, forse solo per provocare.......è sbagliato non porta da nessuna parte, grazie barca66lovere questa mi è piaciuta 🙂

 
Pubblicato : 03/01/2012 3:36 pm
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