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Vorrei sapere come è possibile controllare il livello di pulitura di un dipinto, verniciato più volte nel corso del tempo, cosi' da lasciare l'ultima ( quella subito sopra alla pellicola pittorica )che presumo essere originale.
Grazie.
Se poni questa domanda presumo che tu sia già una restauratrice di dipinti e quindi sai anche che la risposta a questo quesito è molto complicata e credo sempre oggetto di grandi dibattiti. Certo nella teoria è facile dire quali sono le regole imposte dall'etica del restauro ma nella pratica è molto difficile sapere quando si passa questo limite. Non perchè vi sia mancanza di etica professionale, ma perchè sappiamo che ogni manufatto è un caso a parte e presenta caratteristiche e problematiche peculiari e, a volte uniche; capita spesso di stabilire dei metodi di intervento a tavolino in base alle caratteristiche del dipinto e poi renderci conto durante il lavoro che i metodi predisposti non sono quelli adatti e, quindi trovarsi a risolvere problematiche non preventivate o modificare totalmente gli interventi già predeterminati. Il bello di questo tipo di restauro (e ahimè, anche la croce) è proprio questo, e ci permette di apprezzare l'unicità dell'opera umana. Ma, insomma, sto divagando... Tutto questo era per dire che anche quando ci approcciamo alla pulitura (e sempre con grande attenzione perchè sappiamo che questa è veramente l'unico intervento irreversibile) facciamo dei teoremi e dei programmi preventivi che spesso non coincidono con la realtà ed è difficile dire se ci troveremo a lavorare sul limite dell'etica tanto divulgata (da essere impressa a fuoco nelle nostre menti e farci venire i dubbi come quello che tu hai espresso). Al di là di ogni possibile teorema noi dobbiamo poi far i conti con la pratica, e nella pratica capita di trovare un dipinto con diversi strati di sporco e vernici sovrammesse per ognuna delle quali è necessario un solvente diverso, in questi casi è più facile capire quando si è arrivati al livello della vernice originale e, probabilmente questa è stata protetta dai livelli sovrammessi ed è in buone condizioni. Riuscire a distinguerla è una cosa che si acquisisce solo con l'esperienza, come buona parte delle cose che riguardano il restauro (certo le conoscenze di base sono assolutamente fondamentali, ma è con l'esperienza che acquisisci tante nuove conoscenze e/o confermi quelle vecchie). Vi sono poi dei dipinti in cui le vernici sovrammesse si tolgono tutte con lo stesso solvente e altre ancora in cui è proprio la vernice originale che si è ossidata o ingiallita la punto tale da non permettere una corretta fruizione dell'opera. Non parliamo poi dei dipinti che sono già restaurati: sarà già stata tolta la vernice originale? Come diceva il mio insegnante il punto in cui ci si dovrebbe fermare è legato a innumerevoli fattori, non ultimi una scelta estetica e di sensibilità personale. Per concludere ti posso dire una cosa che io riscontro nella pratica. Quando sono nel dubbio mi fermo. Il dipinto non deve tornare ad essere "nuovo", se riscontro una buona lettura, se si rivedono i colori originali, anche se so che potrei andare più a fondo mi fermo. A volte faccio una piccola prova in un punto angolare di pochi centimetri per vedere se varrebbe la pena scendere di più o è meglio accontentarsi. Quando invece la vernice viene via tutta con un unico solvente, o quando la vernice originale è compromessa, c'è un momento nel quale ti rendi conto che stai scendendo troppo, anche se non hai intaccato o non sei proprio al di sopra del colore originale ...
... ti rendi conto di essere troppo vicino alle "fibre" della pellicola pittorica, la vedi quasi ... no so come dire, è una sensazione molto personale, direi, secca, scoperta e, anche al tatto, eccessivamente ruvida. Quando la sensazione è quella bisogna fermarsi e proseguire mantenendosi ad un livello leggermente più alto. Non dobbiamo mai dimenticare che i solventi non servono a togliere lo sporco superficiale, ma ad ammorbidirlo, per poi rimuoverlo meccanicamente (con batuffolo ed ess. di trem.). Sto lavorando ultimamente su un quadruccio antico che ha uno strato di vernice gialla, spessa e vetrosa. Quando la ammorbidisco con il solvente viene via a chiazze, allora la ammorbidisco, neutralizzo il solvente e la rimuovo con molta delicatezza con il bisturi. Forse proseguendo con il solvente verrebbe ugualmente e, probabilmente, impiegherei molto meno tempo, ma anche se non si arriverebbe mai ad una eccessiva pulitura, Perchè rischiare di lasciare zone già pulite a contatto con un solvente per un tempo eccessivo e inutile?
Come vedi ho scritto un poema. Del resto l'argomento è molto interessante ed il quesito è di quello che ci poniamo tutti. Tu che ne dici? Confrontiamoci ..
Grazie mille Francesca,
sei stata veramente chiara e esaustiva e devo dire che le tue parole mi hanno molto rasserenato.
Personalmente durante un intervento di pulitura sono molto cauta, mi fermo mantenendomi, a volte, molto al di sopra del livello di pulitura ottimale, proprio per paura di spingeremi troppo oltre. Spesso, però, mi sorge il dubbio che per eccessivo timore mi barrico dietro al principio del " minimo intervento " per non attuare delle scelte operative veramente indispensabili all'opera d'arte che necessitano, a volte, per così dire, di un pò più di " coraggio ".
Se ti va puoi riscrivere raccontandomi le problematiche in cui ti capita di incappare o la particolarità di un certo dipinto che ti ha colpito, così farò anche io; sarà un modo per fare tesoro delle nostre esperienze. E' così difficile trovare qualcuno con cui confrontarsi in questo settore! Ciao
Grazie per la disponibilita',Francesca, ne approfittero' subito:
proprio una settimana fa mi e' capitato di dover intervernire con un'operaziobne di pulitura su di un piccolo dipinto italiano della seconda meta' del XIX secolo .
Premetto che il quadro aveva gia' subito un precedente intervento di restauro : il telaio originale era stato sostituito con uno ad espansione ed era stata effettuata una foderatura a colla pasta fiorentina con la quale erano state applicate non una, ma due tele da rifodero; infine erano presenti tante piccole lacune di profondita'(per intenderci, perdite di preparazione e di pellicola pittorica).
Dopo un'accurata osservazione di rito del dipinto ho effettuato una prima pulitura superficiale.Dato che questa non risultava sufficiente ho effettuato un'ulteriore pulitura piu' profonda con una miscela solvente a fd 78 (ovviamente dopo aver eseguito il test di Feller ).
Osservando l'andamento di tale operazione al Wood, ho notato che laddove erano presenti le lacune, la vernice si solubilizzava completamente, mentre sul resto della superficie rimaneva fluorescenza e uno strato per cosi dire 'appiccicoso'.
Quello che mi chiedo e' :
con la pulitura ho tolto solo lo strato superficiale di vernice che ricopriva i ritocchi e l'originale ed e' rimasta solo quest'ultima?
Oppure non era piu' presente la vernice finale originale, ma solo quella successiva al restauro che si e' subilizzata piu'facilmente sulle lacune e meno sull'olio originale ?
Oppure ancora era presente l' originale con sopra piu' di uno strato di verniciatura e che quindi non ho fatto altro che asportarne un primo strato e ammorbidirne un altro, lasciandone ancora uno (magari l'originale), e per questo ho riscontrato quell' effetto 'appiccicoso' che potrebbe essere una verniciatura intermedia tra l'originale e l'ultima ?
Mi rendo conto che e' un rompicapo, specie per chi non ha potuto ne' vedere l'opera, ne' i miei successivi interventi .
Spero che pero' la tua maggiore esperienza in materia possa magari farti venire in mente anche solo qualche tuo vecchio episodio simile al mio e magari solo il parlamene potrebbe far accendere la cosiddetta ' lampadina'....
ciao e grazie ancora,
Maria
Non è detto che io abbia più esperienza di te ma quello che è certo è che due teste pensano meglio di una!
Quello che non ho capito è: le lacune a cui ti riferisci sopra le quali la vernice si solubilizzava sono le stesse che hai descritto all'inizio? Cioè si tratta di lacune che presentano mancanza di colore e preparazione o di lacune stuccate e reintegrate? Di conseguenza sono venuti via anche i ritocchi?
Mi viene da propendere per la prima ipotesi (che poi in qualche modo è anche la terza) e cioè che le lacune siano state reintegrate a suo tempo senza eseguire una pulitura del dipinto (forse perchè all'epoca non ritenuta necessaria) e che in conclusione di restauro sia stata posta una vernice finale che è quella che tu ora hai rimosso. Con la miscela di solvente che hai usato sei andata poi ad "intaccare" la vernice sottostante, che potrebbe essere originale o no. E' una vernice molto ingiallita?
Per mia curiosità, hai detto di aver usato una miscela di solventi a fd78, ti va di dirmi quali?
Avrei anche io una pulitura complicata di cui ti volevo dire, ma ora devo andare, al più presto di dirò. Ciao
Scusa Francesca [:D]: le lacune erano stuccate a gesso e colla con l'aggiunta di terre, reitegrate con colore a tempera e forse vernici. Con la pulitura è venuto via il ritocco sulle stuccature.
La vernice era ingiallita, ma non eccessivamente; piuttosto era molto spessa.
Per quanto riguarda la pulitura ho usato una miscela solvente con l'87,5 % di toluene e il 12,5 % di acetone ( % in volume ).
Mi conforta le tua riflessione perchè ciò che pensi ritengo essere l'ipotesi più verosimile.
Grazie. Ciao a presto!
Ciao Maria, ultimamente sono un po' di corsa ma ci tenevo ad avere un parere su una pulitura che mi sta dando un sacco di rogne. Sto lavorando su un dipinto che è stato in buona parte ... ridipinto. Gia ad occhio nudo si notavano le estese ridipinture, finito l'intervento conservativo ho intrapreso la pulitura. Al di sopra di tutto il dipinto vi è uno strato di vernice ingiallita spessa e vetrosa, che con diverse prove si è rivelata secondo me non una vernice a solvente ma una sorta di vernice grassa, mista però più con una colla più che con un olio. La vernice si solubilizza abbastanza bene con solventi mediamente polari, bene con l'acetone, l'etilmeltilchetone (anche però più leggermente con alcol etilico). Il problema sta nelle ridipinture sottostanti, al disotto delle quali speravo di trovare parti del colore originale. La cosa assurda è che al di sotto delle ridipinture non c'e nulla. Ho fatto prove in diversi punti ed il risultato è sempre lo stesso: chiunque ha fatto le enormi ridipinture(interi personaggi) non lo ha fatto per il gusto di "restaurare", ma probabilmente perchè quello che c'era al di sotto era andato perduto. (Non mi chiedere come, ho dei dubbi ma questa è un'altra incognita che cercherò in un secondo tempo di svelare). Dell'originale sul dipinto c'e si e no un 20%. Da qui la mia decisione di tenere le ridipinture, decisione necessaria da un punto di vista anche estetico oltre che storico. Devo dirtii però che la mano originale era veramente notevole mentre le ridipinture, apiù mani secondo me, sono piuttosto mediocri) Detto questo vado al punto: mentre il dipinto originale era ad olio e la pulitura su queste zone prcede senza problemi, tutta la ridipintura non è ad olio, ma non so dire se si tratta di una sorta di tempera a colla o di un pigmento unito con una vernice, insomma viene via con qualunque solvente ad eccezione dell'acqua e dell'essenza di trementina!!! [V] Non solo, nonostante la vernice sia spessa e vetrosa ( si toglie ascagliette anche con il bisturi) se vado con il solvente in una qualunque di queste zone è ASSURDO, ma il colore viene via come se fosse mischiato alla vernice!!! Ho visto che la vernice si ammobidisce (ma pochissimo però) con l'essenza di trementina e facendo degli impacchi con questa, con lente e moooolta pazienza la posso rimuovere con il bisturi. Ma il dipinto è enorme e volevo sapere se puoi darmi qualche consiglio in proposito, altrimenti fra un anno sarò ancora qui a litigare con questo quadro!!! Grazie e ciaoo!!!
Ciao Francesca,
devo dire che quello che mi hai illustrato è davvero un caso di pulitura complesso e problematico.
Se ho ben capito ciò che scioglie lo strato di vernice non scioglie l'olio ( l'originale ) ma solubilizza le ridipinture, che per le ragioni descritte hai deciso di lasciare.
Ciò mi fa' venire in mente un caso di pulitura di una statua lignea: sopra lo strato di pittura originale ne aveva ben tre di ridipintura che dovevano essere rimossi. La fortuna è stata che ogni strato era intervallato da una mano di vernice, quindi è bastato far rigonfiare questa per procedere ad una pulitura omogenea, altrimenti si sarebbe verificato un problema simile al tuo.
Mi dispiace di non esserti di grande aiuto [V]; quello che mi sento di consigliarti è l'utilizzo, nelle zone critiche, di soluzioni addensate in modo da controllare il potere penetrante del solvente e ottenere un'azione di pulitura più superficiale ( senza intaccare la ridipintura, per intenderci ). Ciao. A presto.
Torno su questo argomento per farti sapere come sta andando. Ho tralasciato per un po' la zone delle ridipinture e ho continuato a pulire sulla parte originale con etilmetilchetone, che si è rivelato il solvente ottimale perchè meno polare dell'acetone e anche meno volatile. Lo uso con impacchi di carta giapponese che mi permette di ammorbidire il film di vernice per poi rimuoverlo. Nel frattempo ho fatto un sacco di prove sulle zone riverniciate e ho trovato una soluzione accettabile che ti volevo dire anche per fare tua questa esperienza (però spero che non ti capiti mai un dipinto così [;)]). La pulitura ideale, come anche mi avevi consigliato tu, si è rivelata usando come supportante l'etilcellulosa in etilmetilchetone e white spirit (che un po' mi rallenta l'azione dell'etil) il tutto su carta giapponese. Le proporzioni le sto ancora studiando, ma già vedo che al 30% di white spirit il risultato è soddisfacente: parte viene rimossa e parte si rammolla e la tolgo con l'ess. di trementina, e senza intaccare il colore!!! Se rimane qualche residuo lo tolgo con il bisturi. Il risultato è in sintesi largamente accettabile. SAlutoni!!!!
Grazie per le informazioni Francesca [:)]!
Proprio in questi giorni è arrivato in studio un enorme dipinto del XVIII secolo che devo pulire perchè presenta uno spesso strato di vernice alterata. Devo dire che si presenta come un caso problematico, anche per le numerosissime ridipinture a olio presenti.
Per il momento sto facendo ancora le dovute prove di pulitura ma ti terrò aggiornata sugli sviluppi nella speranza di poter ricevere da te qualche consiglio.
A presto.