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Caratteristiche ed utilizzo delle oleoresine

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(@alessandro-livi)
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Estimable Member
Topic starter
 

Una riflessione il cui commento vorrei venisse da ppm il nostro esperto di vernici antiche.
Sappiamo che le oleoresine attualmente sul mercato per la loro particolare composizione devono essere date come se fossero impregnanti cioè fino a completa impregnazione del legno. Sappiamo che tale caratteristica deriva da una certa proporzione tra resine ed olio. Sappiamo anche che aumentando la percentuale di resina diminuisce la capacità della vernice di impregnare il legno, mentre aumenta la capacità filmante. Ora partendo dal presupposto che per un manufatto antico la cui collocazione deve per ovvii motivi essere al riparo dalle intemperie quindi all'interno delle abitazioni, mi domando per quale motivo dover procedere alla impregnazione di un mobile quando in realtà ci sarebbe più bisogno, visto lo scopo che si vuole raggiungere, di una oleoresina che avesse una maggiore capacità filmante simile a quella p.e. che viene prodotta dalla gommalacca nelle sue abituali percentuali. 
Se il motivo fosse dovuto al fatto che le oleoresine devono essere utilizzate in questo modo perchè lo scopo è quello di permettere all'olio di essere assorbito in profondità, si potrebbe ovviare trattando il mobile inizialmente con olio da solo nella quantità necessaria e quindi passare al trattamento con una oleoresina con maggior capacità filmante.
Esistono sul mercato oleoresine così concepite? Se sì pensi che possano essere utilizzate usando l'accorgimento di cui sopra?
Tutto questo perchè penso che uno tra i motivi che spingono a non utilizzare le oleoresine è proprio il concetto legato al loro modo di utilizzo che è appunto quello della impregnazione come se il mobile che stiamo trattando sia un qualsiasi manufatto esterno. Non solo ma una oleoresina con maggior capacità filmante potrebbe essere utilizzata anche tramite stoppinatura venendo incontro anche agli amanti di questa affascinante tecnica.
Corro il serio rischio di aver detto delle corbellerie eccelse ma la curiosità prevale.

 
Pubblicato : 07/01/2012 11:56 am
(@pierpaolomasoni)
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Noble Member
 

Alessandro, non hai assolutamente detto corbellerie; se mai qualche imprecisione. Anzitutto la maggior parte di queste vernici vengono date col sistema dell’impregnazione per motivi di essicazione: l’olio di lino essicca per ossigenazione. Se lo metti in un bicchiere col tempo si formerà una crosta superficiale di prodotto essiccato, mentre la parte sottostante resterà inalterata per molto tempo. Quindi se le dai in spessore eccessivo l’essicazione sarà troppo lunga con tutti gli inconvenienti che ne conseguono.
La proporzione fra olio e resina variava a seconda delle applicazioni e dei risultati desiderati. Vi erano vernici a corto olio, medio olio e lungo olio. Quelle a medio olio erano considerate universali; quelle a corto olio davano una filmazione più accentuata e brillante, mentre quelle a lungo olio erano destinate agli esterni.
Da varie fonti storiche si apprende che quelle di gran lunga più diffuse erano ovviamente in medio olio.
Vi erano poi vernici composte da standolio (olio cotto più volte) la cui caratteristica era di essere molto dense, e, dal momento che la cottura ripetuta creava un accentuato inizio di polimerizzazione, la loro essicazione era abbastanza veloce. Col tempo io mi sono fatto l’idea che raramente venisse richiesta una filmazione accentuata, sia per gusto estetico, sia per motivi di conservazione e di manutenzione. L’olio di lino è sempre stato considerato il migliore per il fatto che pur proteggendo mantiene la traspirazione di cui il legno abbisogna. E per gli antichi la durata degli oggetti era di basilare importanza. Ciò non esclude che in certi periodi venissero realizzati mobili con vernici altamente filmanti. Basta pensare a come venivano verniciate le carrozze! Ed a quei due fratelli parigini, si chiamavano Watin o qualcosa del genere, che verso il 700 passarono dalla verniciatura di carrozze a quella di mobili, e che per qualche anno monopolizzarono la moda con vernici simili a quelle delle nostre automobili. Ma si tratta di eccezioni. La gommalacca non permette la giusta traspirazione, ma è un prodotto che è stato usato in un periodo di transizione in cui la mentalità stava cambiando: ormai si era in piena industrializzazione e si stava dimenticando il concetto di durata. Un vistoso esempio del cambiamento della mentalità lo ho trovato su due statue di arenaria del 7, in S.Giovanni Maggiore a Tortona. Originariamente erano state trattate con una olioresina che aveva resistito  per 150 anni (era sparita la vernice esposta verso i venti dal mare); nel 1889 erano state restaurate ripristinando la vernice. Tale nuova vernice anziché avere il solito olio di lino cotto, aveva dello standolio che aveva formato una crosta durissima staccandosi in molti punti e creando intercapedini fra sé e l’arenaria con conseguenze disastrose. Questa era la mentalità che aveva preso piede nella seconda metà dell’800 e che, purtroppo, perdura in molti settori. Puoi trovare le foto a questo indirizzo:
http://www.archilovers.com/pier-paolo-masoni/
Comunque una filmazione accentuata la puoi ottenere con qualunque olioresina; basta ridarla parecchie volte avendo l’accortezza di lasciare asciugare la mano precedente, ed anche con l’olio ciò è possibile. Stuzzicato da C. confesso che l’altro giorno sono andato da un cliente al quale avevo venduto due tavoli che avevo fatto io circa 18 anni fa, e li ho fotografati: li trovi allo stesso indirizzo. Li avevo stoppinati con solo olio di lino, e a metà lavoro avevo dato una mano di linfo per avere più resistenza. Nonostante l’uso, mi paiono ancora quasi perfetti.
Se vuoi una vasta gamma di olioresine costruite come le antiche, ed anche filmanti, non hai che da contattare la Durga e chiedere il loro catalogo.

 
Pubblicato : 07/01/2012 1:15 pm
(@cassiopea)
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Pierpaolo le tue informazioni sulle vernici antiche, sono giuste e condivisibili, ma la mia provocazione fatta in altri post è chiara, fino adesso non ha trovato risposta, tutto questo riportiamolo all'oggi, mi chiedo ci aiuta capire come si proteggevano i mobili nel cinquecento, nel seicento, e fin qua siamo d'accordo, ma tu sei mai riuscito a rifare un oleoresina con le stesse caratteristiche oggi? Credo proprio di no, dobbiamo accettare che ci sono cose nella vita uniche e irripetibili, i lavori postati da te con tutto il rispetto confermano ciò che pensavo, non sei un restauratore di mobili ma lavori in campo edile, questo mi fa capire il tuo approccio e la diversa mentalità a riguardo dell'argomento mobile antico, credo che anche gli utenti di questo forum si siano fatti un idea in merito......la gommalacca come tutte le altre resine naturali permette la traspirazione del legno ciò affermato da te è falso, è un resina antica conosciuta prima dell'avvento dell'industrializzazione, che poi oltretutto in Italia si e verificata con un certo ritardo in paragone ad altri paesi, si sono costruiti mobili in maniera artigianale fino alla metà del novecento, l'Italia è molto varia questa è la sua ricchezza, l'omologazione di cui parli spesso tu è quella di utilizzare vernici sintetiche e prodotti chimici a tutto spiano anche impregnanti, questo sta uccidendo l'artigianato in Italia mi confronto tutti i giorni, mi portano mobili che la maggior parte delle volte sono trattati con prodotti oggi molto in uso dai falegnami che massacrano tutto quello che gli capita sotto mano, quanti mobili fine ottocento primi novecento trattati con vernici sintetiche e impregnanti ho sverniciato, quindi non raccontare la storia che in Italia si lucidi solo a tampone perchè è falsa anzi è un mestiere, un abilità che sta diventando sempre più rara, praticata bene da pochi. Questo in nome della resistenza di un determinato prodotto. 

P.S. Niente di personale Pierpaolo, volevo rimanere buonina in un angolo a leggere senza intervenire ma non ci riesco, so già che non condividi, le nostre idee sono distanti anni luce, pazienza..... 

 
Pubblicato : 07/01/2012 5:07 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Francamente, riesco a capire solo una minima parte di quello che scrivi. La buona creanza mi impone, comunque, di risponderti per quel poco che riesco a decifrare.
Non contando l’apprendistato nelle botteghe di quando ero ragazzino, ho avuto bottega per una trentina d’anni, 11 in centroitalia, gli altri in Piemonte, dando lavoro ad una media di quattro collaboratori. Di mobili ne ho visti passare di tutti i tipi e di tutte le epoche, a partire dall’anno 1000. Il fatto di aver ampliato il mio campo d’azione ed i miei interessi non toglie nulla all’esperienza di bottega che ho accumulato, anzi, direi che la arricchisce di altri punti di vista e di ulteriori esperienze.
Ricreare una olioresina con le stesse caratteristiche che avevano una volta: viene fatto tutti i sacrosanti giorni, da grandi ditte, ora come una volta; viene fatto tutti i giorni, ora come una volta, da piccoli artigiani che amano ricercare e sperimentare.
“la gommalacca come tutte le altre resine naturali permette la traspirazione del legno ciò affermato da te è falso, è un resina antica conosciuta prima dell'avvento dell'industrializzazione, che poi oltretutto in Italia si e verificata con un certo ritardo in paragone ad altri paesi”
Scusa, ma non riesco a tradurre. Io sostengo, e vi sono prove scientifiche, che la gommalacca non ha indice di permeabilità simile ad olio di lino ed a carnauba, che non a caso sono state le due sostanze più usate per la conservazione del legno, dall’epoca dei faraoni a tutto l’800. Sostengo, ed è ampiamente provato, che la gommalacca prima del 1830 aveva un prezzo altissimo, e, quindi, non era usata nelle falegnamerie, ma solo da qualche nobile che si dilettava a stupire gli incliti.
In quanto al termine che usi spesso “vernici sintetiche” è così generico che non vuol dire niente. Di cosa diavolo parli. Io ho la netta sensazione che, come è già capitato in questo forum, se ti portassero un mobile verniciato con una olioresina, saresti pronta a definirla “vernice sintetica”.
Le foto che hai visto  dimostrano che le lucidature con olio di lino sono fattibili (ciò è stato detto anche da altri in questo forum) e che tecnicamente sono meglio di quelle fatte a gl. io stesso sono rimasto stupito quando l’altro giorno le ho riviste. Uno è un tavolino da salotto, e dopo quasi vent’anni di uso non mi aspettavo di trovarlo così. Il mio computer si trova su un fagiolino intarsiato, ristoppinato circa vent’anni fa, e ti assicuro che non è nelle stesse condizioni di quei tavoli.

 
Pubblicato : 07/01/2012 7:03 pm
(@cassiopea)
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Pierpaolo mi stupisco che tu non sappia cosa siano le vernici sintetiche nel tuo passato lavorativo penso che ne hai utilizzate parecchie, questo mi addolora, non credere che aver lavorato in bottega sia sinonimo di qualità anzi può essere interpretato come un demerito, visto i danni provocati......io sono una romantica mi piace fare tutto da me preparare le vernici è la mia passione.....sono un pezzo d'epoca anch'io....non amo ciò che è già pronto di cui non so con certezza la preparazione e la qualità delle materie prime utilizzate......senza offesa non rappresenti molto egregiamente la categoria, il restauro in Italia è altro non è solo quello che racconti tu, non mi va di ripetere sempre le stesse cose, sulle vernici sintetiche abbiamo avuto modo di parlarne ampiamente in altre discussioni, lo ripeto sommariamente ma penso che gli utenti di questo forum lo sappiano, sono tutte quelle che noi chiamiamo poliuretaniche è vernici al nitro cancerogene utilizzate ancora in notevole quantità nelle botteghe citate da te, sono molto resistenti in nome di questa fantomatica resistenza si sono fatti errori madornali.......continui a parlare male della gommalacca, ingiustamente, semplicemente continuo a pensare che tu non la sappia utilizzare adeguatamente.......spero di essere stata chiara questa volta non riesci a capire quello che voglio dire.....mi procurerò un traduttore simultaneo la prossima volta 🙂 🙂 confermi a pieno quello che penso.

 
Pubblicato : 07/01/2012 8:30 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Ecco un’altra interessante discussione che viene interrotta dalle solite farneticazioni ingiuriose che tentano di trasformare il forum in un pollaio.

 
Pubblicato : 08/01/2012 6:36 pm
(@cassiopea)
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;D ;D ;D ;D ;D Pierpaolo coraggio vedrai che passa!!

Poi devo dirti è il solito gradevole scambio di idee fra noi due.....MOLTO INTERESSANTE....non trovo sia un pollaio ANZI!! Anche su questo abbiamo punti di vista diversi.....vorrei capire come mai le mie idee ti irritano tanto, le tue a me non irritano le trovo solo scontate e poco attinenti al restauro del mobile antico, nient'altro, molto semplice da capire 🙂

 
Pubblicato : 08/01/2012 9:16 pm
(@pierpaolomasoni)
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Sarebbe molto facile esporre deduzioni logiche sulla natura di chi si trova bene nei pollai, ma esulerebbe da quello che è una corretta discussione, come esulano da ciò gli attacchi personali di cui mi fai oggetto, attacchi ridicoli dal momento che vengono fatti proprio da una cultrice delle peggiori vernici sintetiche che siano mai state concepite.
Vedi C., la chimica nel restauro è molto importante, esattamente come la storia. È solo grazie a nozioni chimiche che è possibile capire la differenza fra un prodotto e l’altro; per esempio comprare gl. di ottima qualità anziché quella di scarto. Tu sei ferma a degli stereotipi che ti costringono ad una serie inevitabile di errori. La realtà nella quale viviamo è molto complessa, non semplice e schematica come la vedi tu: o bianco o nero, o buono o cattivo, naturale quindi buono, chimico quindi cattivo, ecc.. è proprio l’ottusità di questi stereotipi che ti porta a pensare che la Buttonlac, perché grezza, sia migliore della Kusmi, o che le vernici all’acqua che usi non siano tossiche. Le pubblicità sono per loro natura truffaldine; è una banalità, ma pare che tu troppo spesso te ne dimentichi.
In pratica, per ogni mio lavoro devo fare un’analisi approfondita che regolarmente coinvolge chimici e storici, e se con regolarità non rompessi loro le scatole temo che commetterei molti errori. Io non ho, come te, verità assolute, e non mi permetterei mai di deridere, come fai tu, chi cerca di capire.
Quando si parla di un prodotto ci si deve basare su dati scientifici, non su considerazioni tipo “è fatta come 500 anni fa e quindi è buona”. Pensa che 500 anni fa un medico fiorentino ha scritto un trattato sul pane nel quale sosteneva che i lavoratori dovevano mangiare pane adittivato con un 50% di polvere di marmo! Le sue idee erano molto apprezzate. Pensa che proprio grazie a prodotti di sintesi a volte è possibile salvare Opere che altrimenti andrebbero perse. Il progresso inevitabilmente porta con se luci ed ombre; sta alla propria cultura sia umanistica che scientifica saper cogliere i lati positivi. Altro che comprare il piccolo chimico!!!
Bene, spero che dopo questa digressione ci permetterai di tornare alle vecchie vernici: è senz’altro più interessante per i partecipanti al forum, superando i tuoi rancori personali che non interessano ai partecipanti al forum.

 
Pubblicato : 09/01/2012 1:08 pm
(@cassiopea)
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Pierpaolo come ti ho detto più volte non discuto i tuoi studi sulle oleoresine.....ma obbiettivamente non sono una tua scoperta è stato fatto da altri in passato, detto questo è inaccettabile per me questo tuo consigliare continuamente un solo prodotto che sai benissimo anche tu non avere niente a che fare con il restauro, le vernici all'acqua sono il futuro sono in continua evoluzione sia di componenti che di materie prime, la tossicità delle suddette riguarda il passato hanno avuto un evoluzione in meglio, faccio queste affermazioni avendo gli infissi di casa tutti i giorni sotto gli occhi, e ne posso comprovare la resistenza, io non mi faccio portatrice di verità assolute come fai tu anzi dubito sempre......ci sono interventi tuoi che risalgono al 2009 dove non fai altro che consigliare agli utenti di questo forum un solo prodotto il LINFOIL riducendo il restauro all'utilizzo di un solo prodotto cosa totalmente spagliata....tu ti poni da esperto in questo forum e con questo ti assumi una grossa responsabilità non rifletti su questo è su dove portano le tue affermazioni fatte con molta leggerezza, denigrando molto spesso le idee degli altri, quello postato da me non sono pubblicità il blog di Carlo ferrari e aperto a chiunque voglia leggere, il fatto che parli anche dei corsi che tiene a Milano questo non pregiudica le informazioni corrette date.....non capisco questo tu disprezzo di tutti quelli che vedono questo lavoro in maniera diversa è hanno un approccio diverso, io se devo ricostruire una parte mancante preferisco utilizzare il legno e non una resina sintetica, la chimica nel restauro è importante ma non fondamentale, ti farò degli esempi pratici, non mi piace fare l'esibizionista ma tu mi costringi.

P.S. Mi scuso se ti sei sentito offeso, ma di carattere sono una persona molto diretta, non le mando a dire, credo si sia capito, ma amo molto questo lavoro che non sopporto ridotto ad una cosa banale e facile da fare se non altro per il rispetto che dobbiamo a chi con sacrificio è fatica pratica questo meraviglioso mestiere, è non parlo di me ma di tutti quei bravi restauratori che danno lustro al nostro paese a cui si deve il nostro rispetto è gratitudine, quindi non riduciamo questo lavoro a un misero bricolage e fai da te.  

 
Pubblicato : 09/01/2012 2:36 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Ed eccoci ancora a parlare di noi stessi! Io non ho certo scoperto niente! Se avessi voluto fare lo scopritore probabilmente sarei partito per la foresta amazzonica. Semplicemente ricerco fra vecchie carte, cosa che viene fatta tutti i giorni da uno stuolo di umili persone che non cercano la gloria, ma piuttosto la nostra memoria.
Dici: “le vernici all’acqua sono il futuro”. Si tratta di una tua opinione, anzi, di una formuletta pubblicitaria che ti è stata rifilata dall’industria per vendere.
Dici: “sono in continua evoluzione sia di componenti sia di materie prime, la tossicità delle suddette riguarda il passato hanno avuto un’evoluzione in meglio”: non puoi fare un’affermazione del genere senza suffragarla con prove scientifiche, senza dire con quali altre molecole hanno sostituito quelle cazzo di molecole tossiche fatte per metà di acqua e per metà di olio (sto tentando di semplificare in modo elementare) che permettono l’emulsione di acqua ed olio! Questa affermazione gratuita la fai sulla pelle di tanti artigiani disinformati che le maneggiano senza precauzioni! Sei tu che ti poni con molta leggerezza, anzi, in modo totalmente ascientifico. Quando io dico linfoil parlo di un formulato ben preciso. Posso parlare di altre vernici simili, e di ognuna cito i componenti. Non do giudizi basati su affermazioni pubblicitarie delle ditte produttrici, ma, piuttosto, basate sui componenti. Ora, io cito e consiglio spesso il linfo, è vero; e lo faccio perché fra le varie vernici del genere che ho provato, questa è la più versatile, quella che più si adatta a varie applicazioni.
Da più parti mi si chiede di parlare delle vernici della Durga. Sto pensando di aprire una discussione su questi prodotti, compatibilmente al mio tempo libero.

 
Pubblicato : 09/01/2012 6:57 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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Pierpaolo ti porterò le prove scientifiche che tu chiedi, i miei non sono slogan è ribadisco che tutti questi prodotti non centrano col restauro del mobile antico.......c'è un ampia letteratura sulle vernici sintetiche sui solventi derivati dal petrolio e i danni che provocano sulla salute umana, non ti sei chiesto mai che la scarsa diffusione di prodotti naturali è biodegradabili sia dovuta alle multinazionali che lavorano i derivati del petrolio è ti dicono che senza di essi non puoi vivere? Poniti queste domande non fermarti solo agli studi delle oleoresine, la chimica di sintesi a aiutato l'uomo a debellato tante malattie ma ne a causate molte altre tra cui l'inquinamento dell'ambiente in cui viviamo.....personalmente già ne siamo sommersi se posso evitare lo faccio non trovo che sia qualcosa di negativo e moralmente sbagliato anzi, in quello che faccio ottengo gli stessi risultati utilizzando pochi prodotti chimici. 

 
Pubblicato : 09/01/2012 8:07 pm
(@homo-faber)
Post: 72
Trusted Member
 

Cara Cassiopea,

io sono veramente alle prime armi, mi limito a ripristinare il legno cercando di esaltare le sue caratteristiche naturali... per far ciò utilizzo anche gli olii oltre ad una preventiva accurata pulitura della superficie. Utilizzo anche la GL anche se preferisco il metodo misto GL a pennello ed encaustico, trovo i risultati rilevanti, con un buon equilibrio tra lucentezza e satinatura (non mi piace il lucido brillante, lo trovo in genere stucchevole). Ho notato che tu sconsigli l'utilizzo preventivo degli olii su legno prima della lucidatura, ed in genere di prodotti di sintesi. Allora ti chiedo, i "vecchi" olio di lino e paglierino trovi che possano essere utilizzati nel restauro? Ed in quali fasi?  Inoltre mi hai detto che i prodotti della Veleca non possono essere considerati adatti per il restauro del legno, ma io li vedo diffusi anche in negozi che trattano di restauro insieme con i prodotti della Gubra. Allora ti chiedo che prodotti dovrei acquistare? Grazie

 
Pubblicato : 11/01/2012 11:51 am
(@cassiopea)
Post: 0
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Allora sono giuste le tue osservazioni, l'olio di lino non lo demonizzo assolutamente in alcuni casi lo utilizzato come fondo prima della lucidatura, capisco che tu sia disorientato essendo alle prime armi, ma il restauro di un mobile va seguito caso per caso non esiste una regola generale valida su tutto, magari fosse così sarebbe molto facile con un solo prodotto risolvere tutte le difficoltà che questo mestiere porta con se. Cerco di farti un esempio, su alcune radiche l'olio di lino è fantastico, su alcuni legni massello no impregna scurendoli eccessivamente e rendendo la lucidatura che segue meno gradevole all'occhio, la gommalacca si può utilizzare ottenendo la chiusura del poro evitando una lucentezza eccessiva che a molti non piace, qui gioca il gusto personale niente da ridire, i prodotti della veleca li ho utilizzati ne ho ancora delle rimanenze, i colori purtroppo sono sintetici, un po finti artefatti, il fatto che vengano venduti nei negozi non fa testo il commerciante giustamente fa il suo lavoro sta a noi scegliere in base all'esperienza ciò che riteniamo opportuno, preferisco i mordenti naturali in polvere, che preparo personalmente sciogliendoli nell'acqua.

 
Pubblicato : 11/01/2012 2:37 pm
(@homo-faber)
Post: 72
Trusted Member
 

Cara Cassiopea grazie per le informazioni,davvero molto utili e gradite. Concordo con te, ogni caso di restauro è a se e va affrontato nel contesto delle specifiche problematiche. Cosa mi dici delle differenze di trattamento su legni teneri dei due olii, di lino e paglierino? Quanto ai prodotti della Veleca, ti riferisci ai coloranti che non ho mai utilizzato (anch'io preferisco i mordenti naturali da sciogliere in acqua, ho provato quelli della Gubra, mi suggerisci qualcos'altro?), ma io ho utilizzato qualche olio e gli stucchi nitro, che non mi sono sembrati male. So che dovrei preparare gli stucchi io, l'ho fatto, con risultati discreti, ma non è pratico per me che non ho un laboratorio ma improvviso postazioni sotto un portico trasferendo i materiali fuori.... Comunque son contento di imparare da voi esperti e di confrontarmi,  magari spedisco foto di casi relativi a mobili in corso di restauro, roba di poco valore, ma importanti per temprare la mia perizia nel restauro. Grazie ancora ! 🙂

 
Pubblicato : 12/01/2012 12:14 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Per Homo faber: l'olio di lino è un olio essicativo; nell'ambito della verniciatura è sempre stato considerato il migliore. L'olio paglierino non è essicativo, non ha una composizione codificata, di solito contiene oli minerali, il più delle volte il suo componente principale è la paraffina: è assolutamente sconsigliabile.
La gommalacca data a pennello seguita da inceratura è una pessima pratica eseguita in molte botteghe. I risultati a livello tecnico sono scadenti. La gl. se stoppinata possiede una ottima idrorepellenza che perde se data a pennello.
I vecchi artigiani davano un fondo di olio di lino mescolato ad un 30% di cera; toglievano tutte le eccedenze con straccio e poi inceravano.

 
Pubblicato : 12/01/2012 12:30 pm
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