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"Se vuoi usare un poliuretanico ti conviene sceglierne uno bicomponente, e non all’acqua, chè è tossaco quanto l’altro e qualitativamente inferiore".
Apro con questa frase del nostro ppm riportata a margine di un commento a un altro post.
Come qualche volta succede ppm è solito sparare.
Probabilmente lo fa per stuzzicare e stimolare la discussione.
E quindi sto al gioco.
Invito quindi chi è interessato ad andare a leggersi un articolo interessante dal titolo "Le nuove tecniche di verniciatura e rischi per la salute" pubblicato sulla rivista " Il Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia" Vol. 33 n. 3 pag. 57 Settembre 2011 a questo sito http://gimle.fsm.it/.
E' ovvio presumere che anche le vernici all'acqua abbiano la loro dose di tossicità.
Ci sono però due evidenze che debbono farci andare piano sul giudicarle sullo stesso piano delle vernici a solvente, il primo è che a tutt'oggi non ci sono ancora studi epidemiologici seri che hanno indagato su questo aspetto e secondo che pur essendoci anche nelle vernici ad acqua una quota di solvente (che rappresenta l'elemento colpevole di produrre tossicità) esso (solvente) tuttavia è in percentuale di molto inferiore rispetto al solvente contenuto nelle altre vernici proprio perchè nelle vernici all'acqua è questa che rappresenta la maggior parte delle sostanze che vengono utilizzate per rendere solubile la sostanza verniciante e quindi per il principio di Paracelso....
"dobbiamo sottolineare che le vernici ad
acqua sono da considerare meno pericolose delle precedenti;
queste definizioni tranquillizzanti per molti, non lo
sono per il tossicologo industriale: il possibile rischio rappresentato dai
nuovi prodotti……"
Copiaincolla dalla relazione segnalata. E se si continua a leggere, le pag. 251 e 262 sono un sunto di incomplete statistiche sulla pericolosità dei nuovi solventi usati per le vernici all’acqua. Incomplete perché manca ancora una casistica affidabile.
I problemi sono due:
1) Le nuove leggi europee sui solventi non sono state create per le normali vernici che si trovano in commercio, ma per quelle usate nell’industria. Anche la relazione citata parla di quelle.
2) Io parlo da artigiano: in questo ambito tali leggi non hanno toccato praticamente nulla dal momento che si tratta di prodotti con ben altra pericolosità.
I produttori di vernici giocano su tale fraintendimento per vendere nuovi prodotti meno cari a prezzi più alti, spesso più tossici dei precedenti, ma pubblicizzati come non tossici.
La tossicità di certe vernici, per esempio delle poliuretaniche, non è data tanto dai solventi, quanto dai principi base. A me risulta che i poliuretani siano estremamente tossici. È ovvio che nell’ambito industriale tali vernici vengono usate in modo diverso, magari spruzzate e, quindi, cariche di solventi atti a dar loro un’adeguata diluizione.
Ultimamente mi capita di vedere artigiani maneggiare poliuretani all’acqua senza alcuna protezione “perché essendo all’acqua non sono tossici”.
Forse io esagero, ma penso che sia meglio maneggiare del tritolo usando le dovute cautele, piuttosto che del TNT senza cautele.
Riporto un altro copia incolla dalla stessa relazione:
"I citati tipi di solventi per le vernici “ad acqua” (glicoli,
eteri, NMP …) pongono nuovi problemi culturali dal
punto di vista tossicologico: i solventi idrosolubili presentano
strutture chimiche piuttosto complicate e per alcuni
non sono noti i principali metaboliti e non vi sono indicazioni
dell’ACGIH o della DFG per limiti in relazione al
possibile monitoraggio biologico."
Da quello che mi è dato capire non conosciamo l’effettiva pericolosità di tali prodotti che l’artigiano, ripeto, maneggia senza cautele. Oltretutto devo ribadire che le vernici all’acqua (parlo sempre dell’ambito artigianale) sono qualitativamente inferiori.
Scusa Alessandro, ma queste sparate vedono concordi anche i numerosi chimici con i quali, per lavoro, sono in costante contatto. Fortunatamente non sono “lo stilita nel deserto”.
"Da quello che mi è dato capire non conosciamo l’effettiva pericolosità di tali prodotti che l’artigiano, ripeto, maneggia senza cautele".
Ecco il punto è proprio questo; il messaggio corretto che bisogna lanciare è quello di un utilizzo delle vernici all'acqua usando le medesime precauzione di quelle che si adottano per le vernici a solvente.
Questo non vuol dire però che la loro tossicità è pari o inferiore o superiore.
Come ben spiegato nell'articolo non vi sono studi epidemiologici che abbiano con sicurezza dimostrato o una o l'altra affermazione.
Fino a quando questo non succede usiamo la precauzione della presunzione di .... colpevolezza ma solo perchè in gioco è la nostra salute.
Forse ti può interessare questo link:
Siamo alle solite....
Io cerco di portare avanti un discorso basato su evidenze scientifiche incontestabili per arrivare a delle conclusioni ragionevoli mentre tu mi rispondi con le solite notiziole inconsistenti.
E' ovvio che su queste basi qualsiasi confronto è inutile.
Mi era parso che col principio di precauzione stessimo avvicinandoci a posizioni analoghe.
Quello che io vedo di “scientifico” è l’attuale incapacità della scienza di stabilire se certi prodotti siano tossici. Troppo spesso la scienza medica è stata surclassata dalla statistica: molti prodotti che in passato erano ritenuti non tossici, sono risultati tossici solo grazie alla statistica. Mi pare di aver già accennato a quel prodotto dell’Agfa che risultava non contenere alcuna sostanza tossica: ci sono voluti vent’anni perché ci si accorgesse che i fotografi diventavano cechi!
Mi spiace, Alessandro, ma la storia ci insegna che le “evidenze scientifiche incontestabili” hanno fatto più morti della peste. La scienza è in continua evoluzione, e non vi è nulla di incontestabile.
Comunque, per tornare ai nostri amati principi scientifici, se le vernici all’acqua contengono etil-ammine, e queste se mescolate con acqua contenente nitriti danno luogo a nitrosammine (che la scienza medica sostiene essere cancerogene), i casi sono tre: o faccio analizzare l’acqua ogni volta che pitturo (ma è piuttosto costoso e macchinoso), o decido di tentare la sorte rischiando di ritrovarmi un bel tumoretto (ma allora preferisco la roulette russa: da senza dubbio più adrenalina!), oppure mi dirigo su vernici classiche, molto poco tossiche e senza dubbio migliori.
Le commissioni della Comunità Europea sono composte per lo più da incaricati stipendiati dalla grande industria, e non vi è dubbio che la nuova normativa sui solventi (che come ho già detto, riguarda soltanto le vernici usate a livello industriale) va a tutto vantaggio dell’industria stessa. Dell’ecologia e della non tossicità non importava niente a nessuno. Si sono sostituiti solventi costosi con acqua e con nuovi solventi la cui fabbricazione è monopolio di alcune grosse industrie. Ed è stato fatto credere al pubblico che tale normativa concerneva le normali vernici che improvvisamente sono diventate estremamente tossiche, mentre si tace della tossicità di quelle all’acqua. Tossicità che non è solo data dalla potenziale cancerogenità, ma, per esempio, dal gran numero di allergie che affliggono i nostri figli. Ma tanto basta imbottirli di antistaminici!...
Una verità incontestabile è che è stata fatta una propaganda per cui il pubblico, artigiani e dilettanti, ha capito che le vernici all’acqua sono innocue e, quindi, tali prodotti vengono usati con incosciente noncuranza.
Non posso non essere d'accordo con te sulla tua affermazione conclusiva.