Gli incastri del legno
Fonte: Pietro Maker: tutti gli incastri nella lavorazione del legno
Incastro di testa o a mezzo legno
L’ incastro di testa a mezzo legno è un sistema particolarmente semplice da realizzare e costituisce un buon approccio alla materia e può essere considerato come un esercizio “da palestra” prima di affrontare incastri più complessi e difficili. Solitamente si usa per telai e cornici e serve a collegare listelli o montanti alle loro estremità.
Le due unioni a mezzo legno sui pezzi sono perfettamente identici e speculari. Il taglio dovrà avere una profondità pari alla metà dello spessore dei pezzi. I tagli possono essere effettuati a mano con una sega oppure con la sega a nastro. L’ unione di testa a mezzo spessore non si regge da sola ed ha bisogno di uno strato di colla. In aggiunta l’unione può essere rinforzata con viti o spine di legno o anche con chiodi.
Incastri con dente a canale
L’unione a dente e canale può essere realizzato con la sponderuola o con una pialla “a incastro” oppure usando la sega circolare in più passate o una fresatrice. Questo tipo di incastro si può usare anche nelle unioni di testa, ma da solo non regge, quindi va incollato. Negli esempi l’incastro a tutto spessore (sopra) e a mezzo spessore (sotto).
Calettatura a mezzo spessore
Due pezzi di legno possono essere semplicemente incollati “a filo piano” oppure sovrapposti per aumentare la superficie di contatto accrescendo la resistenza all’unione. Questo tipo di incastro si chiama calettatura e si realizza con sponderuole, seghe a nastro o meglio fresatrici, in questo ultimo caso risulta più semplice perché gli scassi saranno più precisi.
Incastri a calettatura
La calettatura dell’incastro a mezzo spessore può essere ottenuta anche attraverso un incastro a dente e canale. Il dente avrà uno spessore uguale a 1/3 di quello dell’asse. Anche in questo caso la soluzione migliore per realizzarlo è nell’uso della fresatrice. Vi sono apposite coppie di frese che servono appunto per preparare alla perfezione questo tipo di incastro.
Incastri con linguetta riportata
Una unione molto simile a quella a dente e canale puo essere realizzata con l’impiego della linguetta riportata. Anche in questo caso la linguetta avrà uno spessore di 1/3 di quello dell’asse.
Questo tipo di incastro è più pratico e sbrigativo del precedente, basta infatti ricavare solo i canali aventi dimensioni pari allo spessore della linguetta. L essenza usata per la linguetta può essere anche diversa di quella delle altre assi, magari può essere di legno duro, conferendo al tutto una maggiore tenuta. La linguetta dovrà essere incollata.
Incastri a coda di rondine
Un ottimo metodo di collegamento longitudinale tra assi è dato dall’unione a filo piano con code di rondine doppie. L’ incastro è molto laborioso perché va eseguito con precisione ed accuratezza, ma il risultato é notevole anche esteticamente.
Solitamente si usa per i piani che devono subire notevoli sbalzi di temperatura, l’effetto dell’umidità ed altre sollecitazioni. Per la sua realizzazione si parte dall’intaglio degli inserti a coda di rondine in legno duro. Una volta ricalcata la sagoma dell’inserto si scava con lo scalpello. Al termine gli inserti a coda di rondine vanno incollati.
Unione rinforzata
Un sistema di rafforzamento di un piano, che dà buona garanzia di stabilità è l’unione rinforzata con traverse a dente e canale alle testate. Le traverse devono essere di legno duro. Inoltre se il dente è a coda di rondine si potrà evitare l’impiego della colla.
Unione a tenone e mortasa a vista
Molto usata per l’ assemblaggio delle intelaiature è l’unione a mascella a vista (o tenone e mortasa). Il tenone “a vista” significa che attraversa da parte a parte la mortasa e non rimane nascosto al suo terno.
La mortasa si dovrà praticare sempre sugli elementi verticali del pezzo, il tenone su quelli orizzontali. Il lavoro inizia realizzando il tenone con una sega a mano o meglio con quella a nastro. Si riportano poi le misure sull’altro pezzo dove verrà ricavata la mortasa. L unione viene incollata. Qualora il tenone non attraversi la mortasa si parla di unione sommersa (vedi sotto).
Incastro con doppio tenone
Se si lavora su telai di notevole spessore l’unione precedente puo essere modificata realizzando doppi tenoni e doppie mortase. Come ulteriore rinforzo si possono applicare cavicchi conficcati a forza dilatando le teste dei tenoni.