Glossario di Diagnostica
Ogni quadro racconta una storia che viene svelata dalla Tecnologia e dalla Diagnostica. Attraverso “pillole” per un glossario di diagnostica, raccontiamo l’utilizzo di alcuni macchinari e di alcune analisi utili, per certificare e autenticare un Opera d’Arte.
Fonte: Studio Verdi Demma: Tecnologie diagnostico-analitiche e informatiche per l’attribuzione, l’autenticazione e la valutazione economica delle opere d’arte
Analisi Morelliana
Alla fine del XIX secolo, il medico e collezionista d’arte Giovanni Morelli sviluppò una tecnica, che cerca di distinguere i singoli artisti e laboratori utilizzando idiosincrasie o ripetuti dettagli stilistici che emergono nelle loro opere. Morelli ha riconosciuto che un artista, dopo aver raggiunto un livello di competenza, sviluppa formule nella creazione di figure, che mantengono la coerenza e sono sostenute per tutta la vita, anche se il suo stile si evolve. Attraverso uno studio approfondito di questi dettagli ripetuti, le formule vengono identificate e mappate. Ciò consente all’osservatore di identificare facilmente le prove della mano di un particolare pittore in un’opera come un detective che abbina le impronte digitali. L’evidenza risiede nella lavorazione di pennellate grandi e piccole e nell’applicazione dell’artista di vernici per creare elementi come occhi, colletti o piante.
Questa tecnica divenne nota come “Analisi Morelliana” e fu una pratica ampiamente usata nei campi dell’attribuzione e dell’autenticazione delle belle arti. Sebbene l’Analisi Morelliana sia talvolta chiamata una tecnica scientifica, si basa in qualche modo sull’esperienza dell’analista. Combinando uno studio generale e una serie di controlli di coerenza con l’Analisi Morelliana, i nostri esperti possono produrre una valutazione estremamente accurata dell’autenticità di un dipinto. Con un esame dettagliato possiamo anche determinare l’età, l’origine e i materiali di un’opera. I nostri esperti ricercatori possono quindi valutare la complessità stilistica del dipinto e del laboratorio a cui è attribuito.
Datazione al Carbonio-14
L’analisi al Carbonio-14 data materiale organico. Per i dipinti e i disegni, ciò significa che possiamo datare al carbonio tela, legno e carta. Possiamo anche datare carbonio con oggetti in avorio, osso e corno. I risultati sono sempre più o meno 40 anni, il che significa che esiste un intervallo di precisione di 80 anni. Ad esempio, un pezzo di tela datato al carbonio al 1900 potrebbe essere stato prodotto tra il 1860 e il 1940.
Dendrocronologia
La dendrocronologia si riferisce al metodo scientifico di datazione del legno, usando la presenza di anelli di alberi. È il miglior metodo di datazione disponibile per i dipinti su tavola. Sfortunatamente, la dendrocronologia ha molte limitazioni pratiche. Il modo in cui i pannelli sono stati tagliati ha un grande impatto sulla capacità di vedere e interpretare gli anelli degli alberi.
Termoluminescenza
La termoluminescenza data ceramica o argilla che è stata cotta. Le date fornite dalla termoluminescenza non sono precise, a causa di problemi di contaminazione comuni. Nel migliore dei casi, l’intervallo è del 25 %. In genere, l’intervallo è compreso tra il 40 e il 50%. Ciò significa che quando i risultati della termoluminescenza dicono che una scultura in terracotta ha 400 anni, ha in realtà tra i 200 e i 600 anni.
Ricerca sulla Provenienza
La provenienza si riferisce alla storia della proprietà di una particolare opera d’arte. Nel mondo dell’arte, sempre più complesso e in evoluzione, la provenienza è un potente mezzo per sostenere un’affermazione di autenticità.
Affinché la provenienza abbia lo scopo di stabilire che un’opera d’arte è autentica, deve contenere l’intera e ininterrotta catena di proprietà dalla mano dell’artista fino ai giorni nostri. Ogni proprietario dell’opera d’arte e ogni giorno dalla sua creazione devono essere contabilizzati e documentati. È il resoconto completo di dove sia stata l’opera d’arte durante la sua intera vita. Il completamento di questa sequenza temporale è un compito molto complicato.
Fotografia in transluminazione
La transilluminazione si ottiene posizionando la sorgente di illuminazione sul retro di un oggetto e se il materiale permette il parziale passaggio della luce dall’altra parte si possono osservare eventuali tagli, fori o disomogeneità di spessore del supporto e/o del materiale soprastante.
Fotografia in luce radente
La luce radente mette in evidenza le caratteristiche della superficie di un oggetto, come sollevamenti, distacchi, crettature, planarità del supporto, ecc.
Macrofotografia
La fotografia macro permette di osservare e documentare dettagli di tipo materico o figurativo di particolare interesse ai fini conservativi e/o di studio.
Microscopia Digitale
Le acquisizioni con il microscopio sulle superfici dipinte, hanno lo scopo di ottenere immagini ingrandite, che evidenziano particolari non visibili ad occhio nudo.
Lo studio e la lettura delle immagini permettono di ottenere informazioni sulla tecnica esecutiva sulle caratteristiche microscopiche dello strato pittorico e della preparazione, sulla presenza di alterazioni.
La Riflettografia Digitale
La Riflettografia viene eseguita mediante fotocamera digitale provvista di un sistema di filtraggio che raccoglie le radiazioni IR , restituendo un fotogramma in bianco e nero dell’eventuale strato sottostante la pellicola pittorica più superficiale. La radiazione IR, può penetrare sotto il primo strato pittorico e mostrarci cosa c’è sotto (disegni preparatori, pentimenti, firme ecc).
Foto UV
Inviando sul campione una radiazione ultravioletta (UV), si può generare nella regione del visibile una fluorescenza (è la proprietà di alcune sostanze di riemettere, nella maggior parte dei casi a lunghezza d’onda maggiore e quindi a energia minore, le radiazioni elettromagnetiche ricevute, in particolare di assorbire radiazioni nell’ ultravioletto ed emetterla nel visibile).
Le differenti luminosità (fluorescenza) osservabili su un dipinto “illuminato” da una lampada UV sono in funzione non solo della composizione chimica delle varie sostanze che costituiscono la vernice protettiva e gli strati pittorici ma variano anche in base al tempo che è trascorso da quando questi materiali sono stati applicati. La tecnica consente di differenziare facilmente le ridipinture dalla pittura originale: i materiali sovrapposti, essendo meno antichi, risultano infatti più scuri.
Fluorescenza indotta da radiazione UV
La fluorescenza indotta da radiazione ultravioletta è una metodologia diagnostica per immagine che sfrutta la capacità di alcune sostanze di emettere fluorescenza visibile se opportunamente irraggiati da una sorgente ultravioletta.
Le differenze di fluorescenza osservabili su un oggetto irraggiato da una lampada di Wood (UV) sono in funzione non solo della composizione chimica delle varie sostanze che costituiscono il materiale ma variano anche in base al tempo che è trascorso da quando questi materiali sono stati applicati.
Nel caso di un dipinto ad esempio la tecnica consente di distinguere zone aventi stesso colore in luce visibile ma composizione chimica differente ed eventuali ridipinture dalla pittura originale: i materiali meno antichi risultano infatti più scuri per l’assenza di fluorescenza.
Indagini Diagnostiche
Per documentare l’esistenza e l’aspetto esteriore di un’Opera d’Arte, e più in generale del Bene Culturale, è necessaria l’acquisizione di immagini . Al fine di identificare un oggetto di interesse Storico-Artistico e poter stilare una idonea Scheda Tecnica è fondamentale l’immagine fotografica.
L’applicazione di Analisi Diagnostiche è parte importante dello studio dei Beni Culturali, permettono di acquisire informazioni non visibili alla sola osservazione ad occhio nudo:
- pentimenti e correzioni
- ridipinture
- disegno preparatorio
- scritture e firme
Diagnostica per immagini
La Diagnostica per Immagini ha lo scopo di acquisire informazioni sulle Opere prese in esame tramite l’uso di strumenti che elaborano i dati delle immagini rilevate in forma digitale e/o analogica.
- Macrofotografia
- Fotografia in luce radente
- Fotografia in transilluminazione
- Microscopia
- Fluorescenza indotta da radiazione UV
- Riflettografia infrarossa
- IR falso colore
- Radiografia X
Analisi chimico-fisiche non invasive o microinvasive
Le analisi chimico-fisiche hanno lo scopo di identificare chimicamente i materiali costituenti l’oggetto in esame ed eventuali prodotti di degrado.