Storia del mobile

I mobili dell’Ottocento

Fonte: Antichità il Tempo ritrovato di Katia Loi – Cagliari

Con l`arrivo dell`Impero Napoleonico (1804) si afferma lo Stile Impero.

In questo periodo si producono mobili con doppie caratteristiche: per la corte, con abbondanza e varietà delle decorazioni, mentre per l`alta borghesia, si producono mobili con linee semplici.

Lo Stile Impero richiama le decorazioni dell`antichità greca e romana, oltre la ricchezza della decorazione egizia, con sfingi e leoni alati che prendevano spunto dalle campagne di Napoleone in Egitto. I legni più utilizzati sono il mogano e il palissandro, abbastanza diffuso anche il legno seta che abbinavano col bronzo dorato.

I lastroni sono ormai ridotti a circa un millimetro di spessore e l’ottone è adoperato come elemento di contrasto per intarsi, maniglie, piedi.Questo stile si diffonde anche in Italia fino al 1830 e negli altri paesi d`Europa, dapprima sull`imitazione francese poi elaborando alcune forme autonome. Tale procedimento è più accentuato in Austria dove, dopo avere accettato lo stile Impero alla tedesca (detto Zopfstil), si stempera il tutto in uno stile che preannuncia il Biedermeier.

In Inghilterra, invece, prevale lo stile Regency che durerà fino al 1825 le cui forme più raffinate si possono trovare nei mobili più semplici destinati al ceto medio e all`aristocrazia. Con l’affermazione della borghesia i mobili sono pensati per una maggiore praticità.

Si affermano lo stile Carlo X, caratterizzato dall`uso prevalente di legni chiari con leggere tarsie scure e il Luigi Filippo, che riprende elementi del passato uniti a motivi romantici.

Mentre in Italia lo stile Impero si semplifica seguendo l`esempio francese, in Inghilterra il Regency si trasforma lentamente nello stile Vittoriano, che riprende i motivi degli stile del passato e sviluppa l`uso di metalli, in particolare il ferro, nella costruzione di letti e mobili da giardino.

In Austria si sviluppa uno stile autonomo, il Biedermeier, caratterizzato da un’estrema semplicità e funzionalità, che si diffonde in breve tempo nell`Europa del nord, raggiungendo anche la Russia. Nella seconda metà dell`Ottocento si ha un ritorno agli stilemi seicenteschi e settecenteschi.

Anche la scelta dei materiali diventa eterogenea oltre al legno, nella fabbricazione dei mobili viene utilizzato il papier- machè e la ghisa.

Nei sedili si usa molto l`imbottitura, i salotti e le sale da pranzo vengono come soffocate da pesanti tendaggi. In Francia, attraverso una rielaborazione dei motivi rinascimentali e barocchi, si arriva allo stile Napoleone III, caratterizzato dalla prevalenza del colore nero e dalle imbottiture.

L`Italia segue il paese d`oltralpe rifacendosi ai modelli del Rinascimento toscano e del Barocco romano, mentre in Inghilterra si ha una ripresa dello stile Queen Anne.

Nell`area di lingua tedesca diventa predominante la figura del Thonet, che sviluppa in modo innovativo il sedile moderno, ispirato ai canoni di praticità, resistenza e leggerezza.

Negli ultimi anni dell`Ottocento prende velocemente piede lo stile chiamato Art Nouveau, che assume caratterizzazioni diverse nelle varie nazioni. In Francia le linee derivano dal mondo vegetale e la decorazione diventa un simbolo della struttura. Caratteristica di questo stile è il ricorso alle linee sottili, alla decorazione ondulata e ad una languida eleganza. La moda dell`epoca richiede il ricorso a disegni astratti, basati su intrecci di linee, e le decorazioni dipinte rappresentano spesso figure umane danzanti, nude o avvolte in vaporosi tessuti.

In Inghilterra il movimento prende il nome di Liberty, in Belgio di Modern Style, in Austria e Germania assume connotati più geometrici. In Italia lo stile detto Floreale prende ispirazione dalle tendenze francesi e austriache.

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