Il Mobile nella cultura

I mobili intarsiati: storia, tecnica e restauro

I mobili intarsiati si riconoscono immediatamente per i loro splendidi disegni: motivi floreali, geometrici, figurativi o astratti e apportano un tocco di eleganza raffinata all’ambiente domestico.

Fonte: Parino – Mercato antiquariale

Mobili intarsiati

Focus: Questi mobili sono noti per i loro splendidi disegni creati assemblando piccoli pezzi di legno di varie tipologie. Sono opere d’arte che aggiungono eleganza e valore artistico agli ambienti domestici.

Gli amanti degli arredi originali e ricercati saranno certamente affascinati dai mobili intarsiati, che apportano un tocco di eleganza raffinata e un notevole valore artistico all’ambiente domestico.

I mobili intarsiati si riconoscono immediatamente per i loro splendidi disegni: motivi floreali, geometrici, figurativi o astratti, creati assemblando piccoli pezzi di legno di varie tipologie, incastonati sulla struttura del mobile, che emergono sulla superficie liscia distinguendosi per colore e texture.

Credenza francese con intarsi floreali in varie essenze
Credenza francese con intarsi floreali in varie essenze
Mobile bar francese intarsiato con decori floreali
Mobile bar francese intarsiato con decori floreali

L’intarsio è una delle tecniche più antiche e affascinanti nella decorazione dei mobili, presente su una vasta gamma di complementi d’arredo: tavoli, credenze, specchiere, armadi, comodini…
I mobili intarsiati si adattano sorprendentemente bene sia in ambienti dallo stile tradizionale che in contesti moderni e innovativi, fungendo da elementi di contrasto.

Ogni pezzo intarsiato è una vera e propria opera d’arte. Originario di un’epoca priva di produzione di massa, l’intarsio è spesso ancora realizzato a mano da artigiani esperti che lavorano il legno impiallacciato con estrema precisione, per poi unire tutti i frammenti in un disegno unico e particolare.

Trumeau italiano intarsiato con essenze pregiate, in stile Luigi XVI
Trumeau italiano intarsiato con essenze pregiate, in stile Luigi XVI
Trumeau piemontese scolpito e intarsiato in noce e bosso
Trumeau piemontese scolpito e intarsiato in noce e bosso

Particolarmente apprezzati sono gli intarsi francesi e italiani, che raffigurano solitamente fiori e strumenti musicali, talvolta persino paesaggi e figure umane. I legni utilizzati sono vari e includono il mogano, il noce, l’acero, e possono alternarsi a materiali più insoliti come l’ebano, l’avorio e la madreperla.
Oggi la città di Sorrento è il centro di una fiorente industria dell’intarsio, anche se non è facile suscitare l’interesse dei più giovani per questo mestiere tradizionale.

I mobili intarsiati: una tradizione antica

Focus: L’intarsio ha radici antiche, risalenti all’antico Egitto e Asia Minore, e si è evoluto nel tempo, raggiungendo l’apice in Italia e Francia.

L’intarsio, apprezzato da secoli per la sua capacità di valorizzare gli oggetti su cui viene applicato, è un’arte dalle radici antiche. Già nell’antico Egitto si trovavano cofanetti ornati con motivi geometrici e geroglifici dorati. In Asia Minore, si diffondeva l’intarsio con pietre preziose e madreperla, mentre da Creta giungevano delicate figurine intarsiate con cristallo di rocca, madreperla, legno e oro su steatite.

Con il passare del tempo, la tecnica dell’intarsio raggiunse l’Europa e prosperò soprattutto in Italia: durante l’Impero Romano si usava rivestire gli oggetti di legno con stucco e pittura, ma ben presto gli artigiani iniziarono a valorizzare il legno naturale e a esplorare nuove forme di decorazione. I toni chiari della fusaggine e del bosso contrastavano con i toni scuri dell’ebano e del noce, creando raffinati intarsi che si perfezionavano sempre più nella tecnica. Per aggiungere ombreggiature ai disegni si utilizzava un ferro rovente; fino al XV secolo, quando frà Giovanni da Verona inventò un metodo per tingere il legno mediante bollitura.

Tavolo italiano in legno intarsiato con motivi geometrici
Tavolo italiano in legno intarsiato con motivi geometrici
Tavolino italiano intarsiato in stile Luigi XVI
Tavolino italiano intarsiato in stile Luigi XVI

Nel Medioevo, i monaci certosini scolpivano cavità e nicchie nel legno massello, dove inserivano tasselli di diverse essenze lignee, tagliati appositamente con forme semplici e stilizzate. L’intaglio era così preciso che non necessitava nemmeno di colla. Si affiancavano poi placche di legni diversi per venatura e colore, e si aggiungevano materiali preziosi come metalli, avorio e madreperla.

L’arte dell’intarsio raggiunse il suo apogeo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo in Francia, dove divenne un’arte raffinata sotto il mecenatismo reale. Il re Luigi XIV, appassionato di questa forma di decorazione, commissionò numerosi pezzi di mobili per il Palazzo di Versailles al celebre ebanista André Charles Boulle, pioniere del movimento artistico francese. Boulle creò per il Re Sole scrivanie, orologi, cassapanche, candelabri, lampadari e cornici, tutti caratterizzati da uno stile barocco ricco e dettagliato. I motivi intarsiati più comuni includevano arabeschi, paesaggi fantastici, fiori, ghirlande e foglie d’acanto.

I tipi di intarsio

Focus:  Diverse tecniche includono la tarsia certosina, geometrica, a toppo, a incastro e Boulle, ognuna con caratteristiche uniche e metodi specifici di lavorazione.

TARSIA CERTOSINA
Nel Medioevo i frati certosini svilupparono la più famosa tra le tecniche di intarsio, che consisteva nel ritagliare delle figure semplici e stilizzate da sottili lamine di essenze, diverse per colore e venatura. Nel legno massello si scavavano delle cavità in cui queste figure venivano incastrate, senza ricorrere alla colla.

TARSIA GEOMETRICA
In Toscana si sviluppò la tecnica dell’intarsio geometrico, che si realizza accostando pezzi di placcatura tagliati a scalpello sullo stesso piano, senza ricorrere all’inserimento in nicchie precedentemente intagliate. Si trovano intarsi geometrici nelle opere rinascimentali, spesso con decorazioni a motivi quadrati, rettangolari, a stella… I tasselli di legno venivano talvolta tinti con la bollitura o con olii colorati, e dal Seicento si creavano delle ombreggiature con acidi e con il fuoco.

Grande scrittoio francese intarsiato con inserti in madreperla
Grande scrittoio francese intarsiato con inserti in madreperla

INTARSIO A TOPPO
Le composizioni di forme geometriche erano composte da tanti piccoli pezzi di legno tagliati uno ad uno secondo la stessa forma; era un lavoro di grande pazienza e precisione.
Per semplificare il procedimento, nel Cinquecento si inventò l’intarsio a toppo, detto anche a blocco. Questo consisteva nell’incollare insieme varie bacchette di legno nella forma che si vuole riprodurre, in modo che l’estremità riporti il disegno con precisione. Il blocco di legno veniva poi affettato in sottili lamelle e si ottenevano così tanti disegni identici tra loro; a quel punto bastava incollarli sulla superficie dell’oggetto da decorare.
Grazie a questa tecnica, il lavoro divenne molto più rapido e preciso, consentendo raffigurazioni più complesse: vedute di città, paesaggi caratteristici, scene di vita quotidiana.

INTARSIO A INCASTRO
In Germania nacque la tecnica dell’incastro: consisteva nel sovrapporre dei fogli di placcatura e ritagliarli con una lama affilata seguendo un disegno. Si ottenevano così delle figure perfettamente identiche che venivano poi ricomposte sulla superficie del mobile, incastrando i positivi con i negativi e alternando i colori e le venature per ottenere un effetto di contrasto.

INTARSIO BOULLE
Si chiamano così gli intarsi realizzati secondo la tecnica del “foro e controforo”, perfezionata dal famoso ebanista della corte del Re Sole. Egli introdusse nell’intarsio dei nuovi materiali, come il metallo, il corallo, il bois de rose, l’amaranto, l’ottone e la madreperla. Con questa lavorazione si ottenevano arredi molto raffinati, adatti alla dimora reale. Gli intarsi di Boulle avevano raggiunto un’altissimo livello di perfezione e i disegni, sovente progettati da artisti famosi, venivano incorniciati da filettature come fossero dei dipinti.

Il restauro di un mobile antico intarsiato

Focus: Il restauro dei mobili intarsiati richiede una cura meticolosa per preservare e valorizzare le decorazioni senza danneggiarle.

Quando si acquisisce un mobile antico, è frequente trovarlo danneggiato, trascurato o abbandonato. Tuttavia, un restauro accurato può restituirgli splendore e una nuova vita. Gli intarsi, decorazioni di valore, arricchiscono lo stile del mobile e necessitano di una cura meticolosa per preservarli senza danneggiarli.

Il restauro di un mobile antico con intarsi inizia valutando le sue caratteristiche storiche e strutturali: l’epoca di realizzazione, i materiali e le tecniche utilizzate.
La prima fase del restauro comporta la rimozione di tutti gli elementi metallici: maniglie, cerniere e serrature. Queste devono essere smontate e controllate; se sono in buone condizioni, possono essere pulite e lucidate, altrimenti sostituite.

Ribalta francese con intarsio floreale in acero e legni da frutto
Ribalta francese con intarsio floreale in acero e legni da frutto
Tavolino da gioco riccamente intarsiato in varie essenze
Tavolino da gioco riccamente intarsiato in varie essenze

Segue la pulizia: vecchie lucidature non originali vanno rimosse con alcool a 94 gradi. Questo solvente è mite sulla superficie del legno e va applicato solamente sulle parti da trattare, evitando di compromettere l’intero mobile.

Una volta rimosso lo strato di lucidatura, si scopriranno le parti danneggiate e le eventuali riparazioni pregresse che potrebbero necessitare di rimozione. Si procede poi al restauro degli intarsi, che richiedono un’analisi attenta, preferibilmente da parte di un esperto, e devono essere trattati con le tecniche più appropriate. Le metodologie di restauro sono diverse: dalla carteggiatura al riempimento delle parti danneggiate, fino alla correzione degli intarsi per graffi o discromie.

Completando il restauro, il mobile sarà reintegrato con tutti gli elementi che ne costituivano originariamente la struttura. A seconda dell’uso che avrà il mobile, utilizzato quotidianamente o esclusivamente come elemento decorativo, si selezionerà il trattamento antitarlo e le vernici più idonee in base al clima e alla temperatura dell’ambiente in cui sarà collocato.

Un restauro eseguito con cura esalterà la bellezza degli intarsi preziosi e restituirà al mobile il suo splendore originale, trasformandolo in un elemento d’arredo funzionale e piacevole da usare nella vita di tutti i giorni, pronto a svolgere nuovamente la funzione per cui fu originariamente creato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »