Il palazzo comunale di via Saracco a Bistagno
La vicenda storica del palazzo comunale di Via Saracco è strettamente legata alle trasformazioni del nucleo storico del paese di Bistagnoquando nel 1253 un centinaio di nuclei famigliari si trasferiscono nella villa nuova di Bistagno… |
Notizie tratte dalle fonti documentarie
La vicenda storica del palazzo comunale di Via Saracco è strettamente legata alle trasformazioni del nucleo storico del paese di Bistagno, uno dei pochi della Diocesi di Acqui del quale è possibile indicare con esattezza l’anno di fondazione: il 1253, anno in cui un centinaio di nuclei famigliari si trasferiscono nella villa nuova di Bistagno.
Il primo insediamento abitativo era costituito da un gruppo di case sparse che aveva come nucleo centrale la frazione di Roncogennaro. Una villa Runco è indicata tra quelle concesse da Ugo e Lotario ad Aleramo nel 935 insieme alla curtis di Foro e compare anche nel castello e poderia che nel 1116 Enrico V aveva concesso alla chiesa di Acqui; nella carta di fondazione dell’Abbazia di San Quintino Bistagno è, invece, indicata come locus fundus.
Possiamo immaginare che la popolazione non abitasse nei pressi del castello ma nella pianura del Bormida in vicinanza della pieve, dove transitava l’antica Via Aemilia Scauri e dove sono state trovate tracce di un antico insediamento romano.
Il castrum di Bistagno risale, quindi, al 1253 anno in cui il vescovo benedettino Enrico II favorisce l’accentramento della popolazione dalle tre borgate collinari poste verso Roncogennaro verso il centro in una posizione commercialmente più significativa .
In questa planimetria del 1811 il nucleo storico di Bistagno ha già le sembianze attuali con la suggestiva conformazione a triangolo isoscele. Un asse principale interno che segue l’orientamento est-ovest taglia quasi a metà il triangolo e forma, attraverso l’intersezione con strade secondarie tra loro parallele (che immettono alle mura a nord e alla scarpata sulla Bormida a sud), nove isolati a forma di trapezio ed uno a forma triangolare. A sud, in corrispondenza dell’isolato mediano trova posizione la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista che ha il fronte rivolto alla Bormida, dietro di questa si trova la Chiesa Confraternita della SS. Trinità. |
La posizione del palazzo comunale è stata evidenziata in corrispondenza del secondo isolato, posto sulla Via Maestra nelle immediate adiacenze della Chiesa parrocchiale e della SS. Trinità e della Casa degli Arcasii poi del Senatore Giuseppe Saracco (da non confondere con la Casa natale che insiste, invece, sull’isolato precedente come attesta la lapide ancora conservata sulla facciata). |
La lottizzazione degli isolati, talvolta interrotta da piccole aree interne con cortili o prospicienti la via, lascia intendere una prima edificazione caratterizzata da costruzioni in linea che hanno assunto nel tempo forme più articolate a “L” (con l’aggiunta di maniche ortogonali) o a “C” con corte interna talora chiusa mediante l’inserimento di un quarto lato.
Tra il XVII e il XVIII secolo il borgo subisce alcune prime trasformazioni che acquistano caratteri più interessanti proprio intorno al XIX secolo quando si assiste alla costruzione di nuovi edifici lungo le aree più marginali e, dopo l’entrata in funzione della rete ferroviaria Acqui-Savona, lungo la strada che unisce il Borgo alla stazione.
Bistagno, centro storico. Particolare dell’edificio attuale.
(in alto) Via Saracco, ex via Maestra, a sinistra la Casa nalate del Senatore Giuseppe Saracco
e a destra il palazzo comunale
Analisi del sistema morfologico costruttivo e stato conservativo
L’attuale conformazione planimetrica del Palazzo municipale è a corte centrale con ingresso principale su Via Saracco. La presenza, però, di importanti sistemi voltati e degli archi soltanto su due lati del corpo di fabbrica, lascia presumere che la conformazione originaria dell’edificio fosse diversa da quella attuale e caratterizzata da una tipologia a “L” (nella planimetria sottostante evidenziata in marrone) come la maggioranza degli edifici collocati lungo la Via Maestra.
E’ quindi presumibile pensare che a seguito di trasformazioni e accorpamenti successivi (nella planimetria soprastante evidenziati in giallo) l’edificio abbia assunto negli anni l’aspetto attuale di edificio a corte.
La parte certamente storica dell’edificio (in marrone) si sviluppa su tre livelli: il piano terreno, il primo e il secondo piano mentre le due maniche, aggiunte in periodi successivi, si sviluppano su due livelli: il piano terreno e primo. Il corpo scala in cemento armato posizionato sul lato sud (riconoscibile per la presenza del vetro cemento) si prolunga oltre il primo piano per raggiungere il livello superiore.
Palazzo Comunale di Bistagno:veduta d’insieme dell’edificio con ingresso su Via Saracco |
Le facciate esterne sono state oggetto di recenti interventi di ristrutturazione e sono caratterizzate dalla presenta di apparati decorativi di tipo pittorico, a tema architettonico, realizzati con tecnica a trompe l’oeil. Le facciate interne sono uniformate dalla presenza di un intonaco monocromatico (per i fondi e per i rilievi) a componente cementizia che si presenta in discreto stato di conservazione con la sola eccezione del prospetto interno esposto ad est dove gli intonaci si presentano gravemente ammalorati a causa del malfunzionamento dei dispositivi di scarico delle acque piovane. |
La facciata interna esposta a nord è quella più interessante in quanto caratterizzata dalla presenza di archi su tre livelli mentre quella rivolta ad est che conserva ancora sulla porzione sinistra una piccola loggia, ha subito evidenti rimaneggiamenti. Le altre due facciate interne sono il frutto di trasformazioni e accorpamenti successivi, si sviluppano su due livelli (piano terreno e primo) con l’eccezione, di cui si è già detto, del corpo scala in cemento armato. |
Allo stato attuale il palazzo è utilizzato come sede comunale, gli uffici principali sono collocati al piano terreno dove si trova anche l’ufficio del Sindaco mentre al primo piano si trova la sala consigliare ed altri anch’essi utilizzati, aventi diversa destinazione (sempre uso ufficio).
Non sono praticamente utilizzati, invece, gli ambienti ai piani superiori (secondo piano dei prospetti nord ed est) che, pur versando in pessimo stato di conservazione a causa dell’uso saltuario e del progressivo degrado anche dovuto all’assenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, sono gli unici che ancora conservano tracce della valenza artistica di questo immobile (vecchi intonaci, manufatti lignei, vecchie cementine nella pavimentazione, apparati decorativi di tipo pittorico..).
Proprio in corrispondenza del secondo piano si trova la vecchia sala consigliare che conserva ancora la struttura originaria, proprio qui si segnala che il soffitto di uno degli ambienti ad essa adiacente è collassato mettendo in luce la struttura costruttiva in canniccio.
Attualmente all’interno dell’edificio sono presenti tre corpi scala due di recente fattura (indicati nelle soprastanti piante dei singoli piani con il tratteggio rosso) e uno decisamente più vecchio che è stato oggetto di modifiche e demolizioni (indicato con il tratteggio blu).
Il vano scala originario (tratteggio blu) è collocato nella porzione più vecchia dell’edificio ed è stato oggetto di rimaneggiamenti a seguito dei quali è stata demolita la rampa che collegava il piano terreno al primo mentre sono ancora esistenti le rampe di collegamento ai piani superiori. L’assenza del collegamento tra il piano terreno e primo rende questo vano scala inutilizzabile, a ciò si aggiunga la larghezza inadeguata della rampa per l’uso pubblico dell’edificio, l’eccessiva l’altezza delle alzate, l’assenza del pianerottolo di sosta ogni 9-10 scalini.
Gli altri due vani scala sono frutto di interventi recenti: quello a sinistra è stato realizzato per collegare il piano terreno al primo quando l’edificio è divenuto sede delle scuole elementari (non collega però i piani superiori); l’altro, in cemento armato, è stato realizzato in tempi ancora più recenti ed è attualmente l’unico in grado di servire tutti i piani. L’intervento di adeguamento funzionale prevede l’inserimento del corpo ascensore al posto del vecchio vano scala ormai inutilizzabile, questa collocazione, valutata di concerto con l’Ente di vigilanza preposto al controllo, si è rivelata l’unica scelta percorribile e darebbe modo di avere un collegamento con i piani superiori combinato all’uso pedonale del vano scala esistente in cemento armato. |
Grazie a questo intervento e al risanamento complessivo dello stabile si auspica di poter rendere l’immobile più accessibile a tutti, permettendo da una parte il superamento delle barriere architettoniche attualmente esistenti e dall’altra di fruire dei locali all’ultimo piano che potrebbero riacquistare il loro l’antico valore anche a livello funzionale, magari ricollocando nella sua sede storica la Sala del Consiglio comunale.