Il palazzo comunale di via Saracco a Bistagno
Il progetto di adeguamento funzionale e risanamento conservativo del palazzo di Via Saracco n.31, attuale sede comunale, riguarda un immobile sottoposto a tutela per gli effetti del combinato artt. 10 – 12 del Decreto Legislativo n.42/2004 e s.m.i. (già Decreto Legislativo 490/1999 e legge 1089/1939), Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Obiettivo dell’intervento è l’adeguamento funzionale dell’edificio mediante l’inserimento di un corpo ascensore in grado di collegare il piano terreno ai piani primo e secondo da utilizzare in alternativa all’esistente scala in cemento armato.
Il presente progetto prevede anche il recupero di alcuni ambienti posti ai piani superiori che versano in pessimo stato di conservazione; piccoli interventi di manutenzione straordinaria come il ripristino degli intonaci esistenti sul prospetto est lato cortile ammalorati a causa del malfunzionamento dei sistemi di convogliamento delle acque reflue.
Il corpo ascensore occuperà in proiezione verticale l’area attualmente corrispondente al corridoio posto infondo alla parete destra dell’androne e comporterà al piano terreno il tamponamento dell’attuale ingresso dell’ufficio del Sindaco che sarà traslato a metà parete destra (come da tavole grafiche di progetto).
Ai piani primo e secondo l’inserimento del corpo ascensore necessiterà della demolizione del vecchio corpo scala ormai inadeguato, prestando la massima cura sia nei confronti dei sistemi voltati ancora esistenti che nei confronti di quegli ambienti, abbandonati da anni, che potrebbero risentire degli effetti demolitori e che pertanto dovranno essere presidiati sia prima dei lavori, con operazioni di puntellamento e messa in sicurezza, che durante e al termine degli stessi mediante verifiche e monitoraggi reiterati. Per agevolare queste operazioni sarà indispensabile spostare in altra sede le numerose pratiche comunali accatastate al secondo piano che potranno essere ivi ricollocate soltanto dopo la chiusura dei lavori.
La collocazione dell’ascensore all’interno del palazzo, valutata di concerto con l’Ente di vigilanza preposto al controllo, si è rivelata l’unica scelta percorribile. L’ipotesi precedente, infatti, di posizionarlo nel cortile in adiacenza alla facciata storica di maggior pregio non risultava consona alla conservazione delle caratteristiche monumentali dell’edificio.
In occasione dei sopralluoghi effettuati la sottoscritta ha anche avuto modo di appurare che il solaio del locale al secondo piano, adiacente l’ex sala consigliare, è in parte collassato forse a causa di vecchie infiltrazioni di acqua dalle coperture. Per tale ragione occorrerà rimetterlo al più presto in sicurezza, verificando anche l’effettivo stato conservativo della copertura in corrispondenza dell’area di cedimento. A parere di chi scrive, però, difficilmente si potrà procedere al recupero del soffitto nella sua conformazione originaria dal momento che il canniccio si presenta imbibito e marcescente. In ogni caso qualunque scelta progettuale sarà concertata con la Committenza e il funzionario di zona della Soprintendenza competente.
In ultimo si effettuerà, compatibilmente con le risorse economiche ancora a disposizione, l’adeguamento a norma di legge dell’impianto elettrico esistente limitatamente ad alcune delle zone che sono state oggetto di intervento.