Il restauro della vetrata istoriata
Se una vetrata, inserita in un contesto architettonico, mostra dei marcati segni di degrado, si deve provvedere con l’intervento di restauro per evitare un ulteriore deterioramento … |
Fonte: Domenico Ricciarelli www.translucent.it
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Se una vetrata, inserita in un contesto architettonico, mostra dei marcati segni di degrado, si deve provvedere con l’intervento di restauro per evitare un ulteriore deterioramento.
I segni più evidenti sono:
a) il degrado strutturale, che si manifesta con distacchi dei pannelli e delle barrette laterali, fuoriuscite del tessuto dei piombi dal piano verticale e distacchi delle saldature;
b) il degrado dei materiali vitrei dovuto a rotture o perdita di tessere;
c) quello dovuto agli agenti atmosferici come l’impoverimento e la corrosione dei piombi e delle grisaglie, la perdita della stuccatura o le incrostazioni calcaree sui vetri.
Una volta fatta una attenta valutazione dei danni e dello stato di conservazione, si procede al distacco della vetrata e al trasporto in laboratorio dove sarà liberata dalle strutture metalliche e adagiata sul piano di lavoro. Questa è un’operazione che richiede molta attenzione perché si deve evitare sia che vadano persi frammenti di vetro o tessere pericolanti, sia che le parti danneggiate del tessuto dei piombi si trovino a contrasto con il peso della vetrata e il piano di appoggio.
Riportando il pannello a una perfetta stiratura con l’ausilio di pressioni calde sulle spanciature e staccando le parti dei piombi rovinati, si dovrà estrarre tutti i vetri rotti e le tessere fuoriuscite, riprendendo il disegno delle grisaglie e degli smalti su delle maschere per poterli riprodurre. Si procede ricalcando le linee dei piombi su di un cartone guida per la ricostruzione. (foto 1) Un’operazione di tipo chirurgico sarà l’estrazione di un vetro rotto che si trova al centro di una parte del pannello ben conservato. |
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foto 1: ricalco sul cartone |
In questa fase il lavoro comporta la conoscenza non solo di tecniche basilari, ma anche di una grande quantità di piccoli accorgimenti che si manifestano a secondo dei casi o dei tipi di intervento.
La tessitura dei piombi si deteriora spesso, rendendola difficile da appuntare con la saldatura e allo stesso tempo si irrigidisce, ciò che la rende suscettibile di fratture, e molto spesso necessita la sostituzione completa. Questo è fattibile solamente quando si ha un danno rilevante, non isolato a solo delle zone del pannello (foto 2). |
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foto 2: un danno rilevante |
Si tratta quindi di risparmiare le zone della vetrata sana da un’intervento invasivo, operando nella giusta misura e dove non se ne può fare a meno, anche perché sono operazioni dove il rischio di un nuova rottura è sempre presente.
Le parti del pannello che andranno ricostruite dovranno tener presente di eguagliare più possibile l’originale sia rispetto allo spessore dei piombi che avranno una parte importante nel ripristino dell’equilibrio strutturale, sia rispetto ai vetri che oltre ad essere dello stesso spessore dovranno assomigliare in colore e pitture (foto 3). |
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foto 3: ricostruzione delle pitture |
Le pitture o istoriature sono composte da vernici a base vetrosa, grisaglie e smalti a fuoco diluiti e applicati con svariate tecniche pittoriche che si distinguano per zone e periodi storici, cotte a bassa temperatura nel forno. Hanno sempre un carattere essenziale, quello impresso dall’autore che è irriproducibile se non privo di un’interpretazione.
Anche i materiali pittorici si possono eguagliare analizzando il loro contenuto ma senza pretendere una riproduzione fedele dato che sono i piccoli e i grandi segreti dei maestri di altri tempi (vedi la Carta di Venezia).
foto 4: inserimento dei nuovi vetri | foto 5: agganci per le barre laterali |
La ricostruzione, comprende l’inserimento dei nuovi vetri e la sostituzione dei piombi danneggiati (foto 4), la riparazione di piccole fratture del piombo e dei vetri con pontini di piombo, la sostituzione di vecchie saldature spaccate con delle nuove, la stuccatura e il trattamento contro le patine, la sostituzione degli agganci e delle barrette laterali. Questa ultima fase, si deve eseguire senza spostare i punti di aggancio che sono determinanti per l’equilibrio strutturale della vetrata (foto 5).
Vari articoli importanti riguardanti il restauro e la conservazione della vetrata si trovano sul sito :
http://www.icvbc.cnr.it/bivi/conservazione/frsalvaguardia.htm
Sicuramente l’argomento contiene molti altri dettagli che non ho descritto, ma saranno motivo di un prossimo approfondimento. D.R.