La Dendrocronologia
La Dendrocronologia consente di determinare le date del taglio dei tronchi da cui è stato realizzato il legname posto in opera come materiale da costruzione individuando l’anno e a volte addirittura la stagione in cui è avvenuto il l’ abbattimento .
La datazione dendrocronologica
La dendrocronologia si fonda sul principio che, nelle zone temperate, alberi della stessa specie legnosa, che crescono nella medesima area geografica, danno origine nello stesso periodo di tempo a serie anulari confrontabili, dove ciascun anello corrisponde ad un anno del calendario. Gli anelli di accrescimento vengono misurati e le loro ampiezze vengono tradotte in grafici, le cosiddette “curve dendrocronologiche”, dove in ascissa sono riportati gli anni, mentre in ordinata le misure delle ampiezze rilevate.
Poiché l’accrescimento degli alberi dipende principalmente dai fattori climatici, che variano di anno in anno in modo casuale, più sono lunghe le curve dendrocronologiche che si ottengono, minore è la possibilità che si ripetano nel tempo. Attraverso il confronto fra curve ricavate da alberi della stessa specie e della medesima area geografica è possibile quindi definire la loro contemporaneità, che può riguardare anche solo una parte della loro vita.
Tale procedimento viene detto cross dating o sincronizzazione e consente oltre all’ interdatazione di singole sequenze anche la costruzione di curve di riferimento (“curve standard”) plurisecolari. Esse sono formate sovrapponendo gli estremi di curve parzialmente contemporanee, ricavate da campioni via via sempre più antichi, e possono raggiungere la lunghezza di diverse migliaia d anni.
La datazione di un elemento ligneo di età sconosciuta si ricava, quindi, confrontando la sequenza anulare che lo caratterizza con una cronologia di riferimento, che rappresenta andamento di crescita della specie legnosa in esame nel corso dei secoli in quella determinata regione. Premessa indispensabile per l’indagine dendrocronologica è l’esame xilotomico per il riconoscimento microscopico della specie.
La precisione della datazione dendrocronologica.
Il grado di precisione della datazione tramite la dendrocronologia dipende strettamente dal tipo di lavorazione degli elementi in esame. È possibile individuare addirittura la stagione in cui è avvenuto l’abbattimento dell’albero utilizzato nel caso di travi a sezione circolare, dove il tronco è stato solo scortecciato, o di travi parzialmente squadrate, che conservano ancora tracce di corteccia o l’anello cambiale.
Per i manufatti in specie legnose a durame differenziato, come il larice e la quercia, la presenza di almeno parte dell’alburno, indica che anche se è assente la porzione più periferica del tronco, sono comunque conservati gli anelli ad essa prossimi. La presenza di tracce di alburno consente di ricostruire, attraverso l’uso di formule matematiche, gli anelli di alburno mancanti ed individuare un ristretto ambito cronologico in cui si colloca la data di abbattimento della pianta matrice.
In tutti gli altri casi la datazione costituisce un terminus ante quem non per il taglio del tronco. Per ottenere dei risultati che si avvicinino il più possibile all’anno dell’abbattimento è indispensabile esaminare più elementi della medesima fase costruttiva. L’esame di più elementi fra loro coevi permette, infatti, di individuare la datazione che più si avvicina alla probabile data di taglio ed inoltre semplifica l’indagine dendrocronologica permettendo l’identificazione di andamenti di crescita comuni a più alberi e l’esclusione di quei campioni caratterizzati da serie anulari con accrescimento marcatamente individuale, che spesso risultano non databili.
Il campionamento dendrocronologico
L’ impiego di tecniche di campionamento non distruttive o quasi non distruttive rende applicabile la dendrocronologia non solo nello studio delle architetture storiche, ma anche delle opere d’ arte. Nel caso di travi ancora in opera si procede, in genere, al prelievo di carote mediante succhiello di Pressler ad avanzamento manuale, che consente l’ estrazione di carote del diametro di circa 0,5 cm e provoca nella trave un foro di piccole dimensioni.
Il prelievo viene eseguito sempre partendo dallo spigolo esterno verso il centro assiale, lungo due diverse direzioni, se possibile, considerando che nella squadratura può essere stato asportato un numero diverso di anelli.
Nel caso di manufatti di interesse storico-artistico, dove non è possibile prelevare campioni da esaminare in laboratorio, la misurazione delle sequenze anulari viene effettuata direttamente in situ mediante strumenti portatili, oppure si rilevano i percorsi anulari su carta bianca o trasparente attraverso la tecnica del frottage, che consiste appunto nel rilievo degli anelli utilizzando grafite strofinata sul foglio, o si ricorre alle riprese fotografiche, tra cui anche il rilievo fotografico della sequenza tramite camera digitale, per poi effettuare la misurazione delle ampiezze in laboratorio sulla stampa fotografica.
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