Iconografia

La struttura delle icone

Le proporzioni

Le teorie delle proporzioni del mondo greco-bizantino erano ben conosciute nella Russia del Medioevo: la conoscenza della geometria era necessaria, perchè i pittori dovevano essere capaci di fare strutture geometriche e operazioni di misura.
La maggior parte delle icone avevano delle proporzioni basate su numeri semplici, inferiori a dieci. Circa il trenta per cento hanno la proporzione di 3:4, un altro trenta per cento di 4:5, poi il dieci per cento circa 2:3, 5:7, 5:6. Per le figure intere la proporzione usata era 2:5 o 1:3.
Le linee e gli archi si tracciavano con una corda intrisa di colore o di fuliggine; era tesa al di sopra della superficie: tirandola e poi lasciandola andare, si tracciavano delle linee rette.
Per i cerchi la corda serviva da raggio: si fissava alla sua estremità un pezzo di carbone; sulle tavole di piccole dimensioni, si usava un compasso.
Le diverse possibilità di strutturare la superficie dovevano corrispondere al soggetto da rappresentare e non potevano essere scelte liberamente dal pittore.
Gli artisti dovevano dunque conoscere i soggetti iconografici in ogni loro particolare, così come i vari modi possibili per rappresentarli. Questi due elementi erano definiti nei loro taccuini di schizzi, detti svitki.
Un ulteriore fonte di ispirazione erano i manoscritti che, come in Occidente, venivano copiati e ricopiati da generazioni di pittori e pertanto si erano diffusi oltre i confini del paese.
In ogni caso, era necessario usare forme di composizione che dessero armonia ai soggetti e che li collocassero nella scena secondo relazioni logiche; aveva, quindi, una grande importanza l’iconografo-compositore.
Gli schemi di composizione, chiamati zastavitsa, possono essere ridotti alle seguenti forme geometriche: triangolo, croce, reticolato e cerchio.

Le strutture geometriche per le figure in busto

Il triangolo

Se il triangolo è isoscele dà una simmetria perfetta, in quanto appoggia sulla base e si trova in una posizione di equilibrio, soddisfando così sia l’occhio, sia lo spirito.
Il pittore, per ottenere un busto più rilevante, eleva la base del triangolo di circa 1/2, cioè 1/8 dell’altezza della composizione. In questo triangolo si iscrive il busto del profeta: il capo è leggermente girato verso sinistra, gli occhi verso destra e in questo modo l’insieme perde un po della rigidità della composizione.

Il nimbo

Occorre studiare il ruolo del nimbo, elemento di primaria importanza per la struttura geometrica, per comprendere meglio la composizione dell’icona.
Il nimbo, che circonda il capo del personaggio, è la parte centrale dell’icona; per questo motivo se ne determinava la grandezza e la collocazione sin dall’inizio della composizione geometrica.
L importanza del nimbo si vede soprattutto per il posto che occupa nella composizione e la proporzione nimbo-figura varia nelle diverse epoche.

Le Strutture geometriche per le figure in piedi

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 La maggior parte delle icone raffiguranti santi in piedi si trova al di sopra delle porte e questa composizione rappresenta la gerarchia celeste riunita intorno a Cristo seduto sul trono.
L insieme delle figure è chiamato Déisis, cioè preghiera, ed è ciò che dà all’iconostasi il suo senso teologico.
L iconostasi, in origine, era una semplice barriera intorno all’altare e serviva a separare la navata dal santuario, la comunità della terra dalla liturgia celeste. Con la Déisis, l’iconostasi acquista una nuova funzione: diventa il legame tra Dio e il popolo.
Grazie allo sviluppo dell’iconostasi, soprattutto in Russia, le icone di questa parte diventano sempre più imponenti, oltrepassando l’altezza di tre metri.
Per rappresentare una figura in piedi, si usano solitamente tre quadrati posti uno sopra l’altro. Il quadrato superiore contiene il busto con il nimbo e i gomiti sono all’altezza della base; nel quadrato intermedio si trova il bacino, arrivando fino alle ginocchia e infine, nel quadrato inferiore, troviamo i piedi. L insieme risulta, così, ben proporzionato.

Le Strutture geometriche per le Icone delle Feste: la croce, il reticolato, e il cerchio

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 Le icone delle feste liturgiche richiedono un formato più largo, che si avvicina al quadrato. Le icone di formato quadrato sono rare, in quanto il soggetto, generalmente in piedi, richiede un formato più lungo che largo.

La croce

Per ottenere una croce, basta dividere la superficie in tre parti uguali, in verticale e in orizzontale. Un esempio di questa composizione è l’icona dell’Ascensione (scuola di Mosca, XV sec.) nella quale il pittore, nonostante lo schema geometrico, ha lavorato con una certa libertà.

Il reticolato

Anche in questo caso la composizione sembra una croce, l’unica differenza dalla struttura precedente è che la superficie è suddivisa in nove rettangoli.

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