La ventola di Callot
Fonte: dott.ssa Anna Checcoli
La ventola a rosta ( dal tipo di forma ) di Jacques Callot rappresenta uno dei punti fermi della storia non solo del ventaglio, ma anche di Firenze
Anna Checcoli
La ventola a rosta ( dal tipo di forma ) di Jacques Callot rappresenta uno dei punti fermi della storia non solo del ventaglio, ma anche di Firenze. Come quasi sempre accade, soprattutto negli esemplari più antichi, i soggetti di questi magnifici accessori sono collegati ad eventi sociali, politici, religiosi. Di questo ventaglio sono giunte fino a noi alcune incisioni, peraltro rarissime, di cui una è conservata in un museo negli Stati Uniti, e l’altra a Milano, nella Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco, repertoriata con il n. 3976. La sua forma è decisamente bella, tipica del gusto dei primi anni del XVII secolo.
Ma cosa rappresenta? Come possiamo vedere in alto al centro è raffigurata una pergamena srotolata, che ci indica esattamente il soggetto effigiato:
Battaglia del Re Tessi e del Re Tinta
Festa rappresentata in Firenze
Nel fiume d’Arno il dì XXV di Luglio 1619
L’autore, come già accennato, è Jacques Callot, incisore francese nato nel 1592 e morto nel 1635. La stampa, che si presenta smarginata, è un’acquaforte a bulino. Il soggetto è l’illustrazione di una grande festa voluta da Cosimo II per il 25 luglio del 1619, giorno di San Jacopo. Coloro che si “scontrano” nella battaglia goliardica in realtà sono tessitori e tintori. In tale occasione il contendere era in realtà di tipo discorsivo, e si focalizzava sullo scambio di discorsi, diretti gli uni verso gli altri, aventi per oggetto poesie composte appositamente da Andrea Salvadori, mentre l’organizzazione pratica era dovuta a Giulio Parigi. Da notare, sul lato destro, un personaggio che ha in mano la ventola stessa oggetto dell’incisione.
Nelle mie ricerche ho scovato un testo assai interessante, intitolato “il Malmantile racquistato” di Perlone Zipoli, in cui è descritto puntualmente tale avvenimento.
Si cita testualmente: «…D’altra solenne festa, fatta dalle due Potenze de’ Tessitori e de’ Tintori, si trova stampata sotto questo titolo….Alle “Stelle Medicee” v’è l’argomento in prosa, l’introduzione in un Madrigale e ventidue Ottave sopra la disfida. Queste ottave sono di Andrea Salvadori. Furono prima stampate in un cartello e poi in una rosta ( la ventola in questione [n.d.r]) nella parte anteriore della quale si vedeva la rappresentazione di questa festa, intagliata in rame dal rinomatissimo Jacopo Callotti”.(In realtà, la pagina è firmata Jacomo [n.d.r.])
A seguire si fa riferimento ad altre vicende accadute in Firenze, in tempi successivi, in cui l’Imperatore del Prato (oggi un Piazzale di Firenze) fu trovato cadavere in una cassa di legno, vestito alla francese con giustacuore, parrucca nera e spadone. L’importanza di queste notizie per gli studiosi di ventagli è fondamentale da un punto di vista tecnico. Non avendo mai reperito materialmente la ventola vera e propria è stata una vera scoperta venire a conoscenza del fatto che sul retro vi fossero riportate delle poesie. Ed ancora una volta si presenta davanti ai nostri occhi, tangibile, la vera essenza del ventaglio come veicolo di informazioni storiche ed interdisciplinari.
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- Anna Checcoli