Arte e RestauroLe Antiche Chiavi

Le chiavi in Emilia Romagna

Fonte: Testi e immagini nella forma integrale sono pubblicati sul libro “Le antiche chiavi, tecnica, arte e simbologia” di Roberto Borali, Burgo editore 1993.

Nel XIV secolo vi furono numerosi scambi di artefici del ferro fra le principali città del nord Italia. Per la loro abilità i maestri bolognesi Matteo (1352) e Giovanni (1366) di Micheluccio furono invitati a operare nella città di Siena. Opere sicuramente effettuate da questi maestri sono le cancellate quadrilobate della chiesa di Santa Maria.

Antiche Chiavi e serramenti

Chiave da forziere dalle decise forme barocche. Emilia Romagna, XVII secolo. Una chiave con il pettine tanto complicato e solido, ma dall’aspetto generale di grande eleganza e leggerezza, è sicuramente opera di un grande e abile maestro dell’arte fabbrile. Impugnatura ad arco rientrante, base a piramide quadrangolare tronca con sfaccettature agli angoli; inizio canna di forma sferica con incisioni a bulino, canna quadrangolare, pettine di grande ingegnosità tecnica. Lunghezza 13 centimetri.

  
Tra la metà del ‘400 e il ‘500 nell’Emilia avvenne una radicale trasformazione edilizia, che coinvolse anche l’arte fabbrile, soprattutto nel campo delle recinzioni e delle serrature. Mentre le officine piemontesi e lombarde, a partire dal ‘600, lentamente subirono l’influenza dell’arte francese, le botteghe emiliane proseguirono con un proprio stile, imponendosi per perfezione tecnica ed eleganza dei disegni, sia sul mercato locale sia su quello nazionale. Più di altre regioni d’Italia, l’Emilia mostrò infatti per tutto il 1600 e per un bel tratto del 1700, un grande vigore nella lavorazione del ferro battuto, producendo una ricca quantità di opere di elevato valore artistico, per l’originalità delle forme e per le tecniche usate.
 
Il ferro battuto e forgiato nelle botteghe dei fabbri reggiani e emiliani superò, per fantasia e originalità di fattura, quello di molte altre città d’Italia, raggiungendo l’apice della qualità nell’epoca barocca.

Antiche Chiavi e serramenti

Chiave da portone. Emilia Romagna, inizio XVIII secolo. Esile impugnatura di forma e di sezione ovale, corpo centrale formato da una parte modanata, da una con sfaccettature esagonali convesse e da una serie di anelli di diversi diametri e spessori, di cui quello centrale inciso a cordonatura, canna trilobata, pettine rettangolare con intagli verticali. Lunghezza 20 centimetri.

Mentre nel bolognese, nel piacentino, nel parmense e nel ferrarese l’arte fabbrile si rifaceva alla maestosità delle decorazioni barocche, a Reggio invece continuava a prosperare una produzione che si riallacciava alla qualità della precedente tradizione rinascimentale (un fabbro, famoso in quell’epoca, fu Pietro Franzini, 1623).
 
Da Modena venne una testimonianza nuova con l’opera del fabbro Giovanni Battista Malagoli (1729-1797). Figlio di un fabbro che operò a Modena, ebbe onori e fama in Patria e fuori. Fu un artefice abilissimo che si attenne, nelle sue opere, a una sobrietà strutturale e decorativa, rifacendosi a quelli che erano stati i principi informativi del gusto italiano nel XV e XVI secolo.

Antiche Chiavi e serramenti

Chiavi da porta. Emilia Romagna, inizi XIX secolo. Impugnature ovali, basi con doppie scanalature, canne lisce, pettini rettangolari con intagli diritti contrapposti. Lunghezza 16 e 13 centimetri.

  
I ferri di questo maestro sono battuti con tale morbidezza e bellezza da superare ogni altro lavoro italiano del tempo e competere per sobria eleganza anche con quelli d’oltralpe. Le chiavi e serrature più significative costruite in questa regione sono state quelle del periodo barocco: sono di aspetto compatto e danno sempre la sensazione di grande solidità. Le tecniche di forgiatura per la costruzione delle chiavi più comunemente usate furono quelle della chiave maschia, o femmina, forgiata dal massello. Le impugnature sono ovali o ad arco rientrante, il foro delle canne è preferibilmente di sezione geometrica o lobata; la forma dei pettini molto complessa. Il pettine risulta spesso la parte più elaborata di tutta la chiave.

Serratura da cassaforte. Emilia Romagna, XVIII secolo. (immagine di copertina). Sono di particolare effetto decorativo la sagomatura della piastra e il contrasto di colore di alcuni componenti: chiaro e acciaioso la mostra, la molla e l’imponente chiavistello; scuro e brunito quello della piastra. Chiave con pettine rettangolare e mappa con traforo di forma stellare. Dimensioni della serratura 53 x 41 centimetri, lunghezza della chiave 17 centimetri.

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