Mobili antichi: autentici o falsi?
Fonte: Antichità il Tempo ritrovato di Katia Loi – Cagliari
Si racconta che un maestro restauratore si vantasse di riuscire a costruire da una credenza d`epoca due mobili: un comò e una vetrina, sfidando qualsiasi perito antiquario a riconoscerle. Chissà quante volte sarà capitato in passato! Ma allora come possiamo distinguere un mobile autentico da uno falso? Va detto innanzitutto che i mobili antichi possono essere autentici, ritardati, replicati, in stile, parzialmente trasformati, abbelliti, truccati e falsi.
Il mobile interamente autentico è quello realizzato nel periodo in cui si è affermato quel determinato stile e che quindi conserva intatta la linea, la forma e le caratteristiche decorative. E` quello realizzato con gli strumenti e le tecniche proprie del periodo in cui si era affermato quel preciso stile. Sono rarissimi i mobili che nel tempo non abbiano avuto necessità di qualche intervento di restauro.
E` praticamente impossibile che un mobile antico del 1600 di oltre 400 anni di vita arrivi sino ad oggi completamente integro. Possiamo definirlo veramente autentico se nel corso del tempo ha subito soltanto interventi di restauro conservativi senza aggiunte, alterazioni o rifacimenti importanti.
Possiamo invece parlare di mobile ritardato quando è stato eseguito al massimo a 30/40 anni di distanza dal periodo stilistico che si voleva rappresentare. Per fare un esempio: un mobile può essere definito ritardato se è stato eseguito alla fine del 1700 e invece di avere le caratteristiche del Luigi XVI (1760-1790), ha la forma, la linea e le decorazioni del Luigi XV (1720-1760).
Questi mobili sono comunque considerati d`epoca e non è facile individuare ritardi di 30/40 anni, anche perché in quel lasso di tempo il metodo di costruzione e decorazione era identico ai modelli originali.
Il caso dei mobili replicati o copie è diverso: sono stati eseguiti in un certo stile con 100 o più anni di distanza dall`epoca in cui quello stile si era affermato. Capitava spesso ad esempio che nella seconda metà dell`Ottocento, quando la media borghesia voleva affermarsi richiedesse mobili soprattutto in stile Luigi XIV o XV. Si mettevano in casa queste repliche fatte nella fine dell`800, ben sapendo che per riconoscerli e distinguerli dagli autentici del 700 ci voleva un occhio attento ed esperto. L`esecutore della replica poteva essere anche un bravo ebanista, ma ricreare un perfetto mobile di fattura e gusto tipicamente settecentesco non era e non è facilissimo per svariati motivi.
Ci sono un insieme di piccoli particolari da valutare: ad esempio un metodo infallibile per identificare le copie è quello di valutare le loro dimensioni e proporzioni. Infatti se studiamo attentamente la copia di un mobile di un epoca precedente (parliamo di un mobile eseguito 100 anni dopo) ci renderemo conto che hanno una dimensione ridotta rispetto a quelle del pezzo imitato. E questo succedeva per un evoluzione sociale che nel secolo scorso aveva comportato una riduzione dello spazio abitativo di ogni famiglia: infatti l`aumento della popolazione e l`emergere di nuovi ceti medi facevano si che le persone vivessero in appartamenti più piccoli in confronto alle case unifamiliari in cui abitavano precedentemente.
Ovviamente un altra cosa molto importante è l`osservazione dei materiali usati, i sistemi costruttivi e le eventuali tracce lasciate dall`utilizzo di macchine e attrezzatura che all`epoca non esistevano. Ma anche se l`ebanista avesse fatto o facesse tutto a mano senza usare macchine, un attento esame (ovviamente parliamo di perizie di esperti) sicuramente svelerebbe la vera età del mobile.
Per mobile in stile invece si intende la riproduzione recente di un mobile antico. Tante aziende oggi si dedicano alla produzione di mobili in stile ma sono facilmente riconoscibili anche all`occhio meno esperto.
Basta osservare lo spessore e il tipo dei legni usati, gli incastri perfetti realizzati con macchine, l`uso del compensato e del truciolato nelle parti non visibili, l`utilizzo di viti e chiodi d`acciaio, l`impiego di collanti e vernici sintetiche. Mobili fabbricati in serie con metodi e tecnologie odierne, ovviamente a prezzi molto inferiori agli equivalenti antichi che non possono in alcun caso definirsi contraffati.
Si parla invece di mobili parzialmente trasformati quando un mobile autentico ha subito dei cambiamenti in base alle esigenze del proprietario: poteva ridurne le dimensioni, l` altezza, la profondità o modificare i cassetti o gli sportelli. Magari modifiche imposte da esigenze di mercato: ad esempio in Italia agli inizi del 900 spesso ricavavano da grandi strutture presenti nelle sacrestie armadi, cassettiere o credenze.
In questi casi l`autenticità è indubbia, ma non è un mobile originale: tale trasformazione però se è stata fatta da un bravo falegname è più difficile da individuare perché richiede il ricorso all`esame particolareggiato delle tecniche di assemblaggio che solo un vero esperto può fare.
Si definiscono mobili abbelliti i mobili originali che hanno subito delle aggiunte in tempi più recenti. Spesso e purtroppo vengono aggiunti a mobili dalla forma semplice alcune cornicette, bronzi dorati, tarsie ed altre decorazioni allo scopo di abbellire il mobile e aumentate il valore sul mercato: ma nella maggior parte dei casi ne fa diminuire il valore. Ma se le applicazioni sono costituite da elementi originali, riconoscerlo potrebbe non essere facile anche per un esperto. Quando si ha il dubbio, è necessario smontare l`elemento decorativo che ci mette in sospetto per controllare il tipo di collante usato e lo stato del legno sottostante. Ad esempio si smontano le bocchette e si vede se è la prima ….
Nel caso di pitture aggiunte come figure o stemmi, ovviamente parliamo di mobili importanti, non è facilissimo scoprirlo e potrebbe essere opportuno effettuare un controllo con la lampada al quarzo.
Si parla di mobili truccati quando sono state ricostruite parti intere, quando parti antiche vengono innestate su strutture di recente realizzazione, quando si è proceduto ad una completa ridipintura o intarsiatura delle superfici. In questi casi è parzialmente falso: tra la fine dell`800 e l`inizio del 900 si sono verificati molti casi in cui con parti di mobili, rivestimenti lignei murali o vecchi infissi si ricostruivano mobili dall`aspetto antico. Usavano spesso costruire un mobile con parti autentiche di mobili diversi tra loro, realizzandone uno solo. Queste ricostruzioni son facili da individuare per un intenditore ma non per un profano: uno dei tanti metodi che l`esperto userà in questi casi per individuare l`autenticità del mobile è quello di controllare le parti di giunzione.
Per finire possiamo definire falsi quei mobili costruiti con legni d`epoca, usando le tecniche di costruzione e decorazione dell`epoca a cui si riferiscono. Ma oggi a meno che non si punti su mobili antichi di grande valore, realizzare mobili falsi è cosa improbabile: i materiali sono costosi e difficili da reperire, i tempi di realizzazione sono molto lunghi e quindi l`operazione risulterebbe antieconomica. Inoltre in quest`ultimo caso è molto probabile che l`esperto quasi certamente ne scoprirebbe la falsificazione. In altre epoche invece l`uso di mobili falsificati era abbastanza diffuso. Nel dopoguerra abilissimi intagliatori fiorentini costruirono bellissimi mobili cinquecenteschi che vendettero ai turisti americani. Dopo qualche anno, alcuni di questi falsi d`autore varcarono nuovamente l`oceano per tornare in Italia per essere ricomprati come autentici!