Oratorio di S. Francesco in Confortino
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L’arte nell’Oratorio
La struttura
Mentre per il convento le trasformazioni successive rendono difficile individuarne un origine così antica, la chiesa di San Francesco appare ancora oggi nei suoi tratti originari, nei quali si mescolano influssi romantici e suggestioni di derivazione gotica.
La struttura in laterizio ancora oggi visibile appare concepita secondo canoni semplici, in linea con la spiritualità francescana: il prospetto è a capanna,aperto da un portale ogivale e da un oculo vetrato. Il tralcio fitomorfo in cotto che lo orna bordandone la circonferenza costituisce l’unica, delicata concessione alla decorazione in tutto l’esterno dell’edificio. | |
Il rosone sopra il portale di ingresso |
L’interno
Varcato l’ ingresso, il medesimo principio ritorna a regolare lo spazio interno, ad aula unica coperta da capriate lignee con altari alle pareti. Questi ultimi, evidentemente successivi rispetto all’impianto medioevale della chiesa, necessitano di urgenti interventi di restauro.
Veduta dell’interno | Il soffitto a capriate lignee |
Il primo altare alla sinistra di chi entra mostra l’effige di Sant Antonio da Padova, francescano di origini portoghesi rappresentato con il suo principale attributo: il giglio, sorretto dal Bambino al cospetto del quale è inginocchiato in preghiera.
Sant Antonio da Padova | Crocifissione |
Proseguendo sullo stesso lato è visibile la riproduzione fotografica di una bella Pala d altare riconducibile alla prima metà del Seicento già all’interno della chiesa, in cui è rappresentata una Crocifissione: l’impianto ricorda analoghe opere di Bartolomeo Cesi, col Cristo in Croce al centro della composizione. Ai piedi del Crocifisso l’anonimo artista ha raffigurato la Maddalena: riconoscibile dai lunghi capelli, con i quali asciugò le lacrime con cui aveva bagnato i piedi del Cristo, è rappresentata in atteggiamento dolente mentre si stringe al braccio verticale della Croce. Sul lato destro di quest’ultima è rappresentata la Madonna mentre a sinistra si trova San Francesco. Il buio che oscura l’orizzonte dietro la Croce richiama le Sacre Scritture: nei Vangeli si narra che poco prima della morte di Cristo il cielo si Oscurò e si fece buio su tutta la terra. Gesù si rivolse in quel momento al Padre (il dipinto lo mostra infatti con gli occhi rivolti al cielo) e poco dopo spirò: il candore perlaceo evanescente, del corpo sublima la carne dell’uomo evidenziando la natura divina del Cristo.
Sull’Altare Maggiore si conserva un ancona lignea di impianto Cinquecentesco in cui una mano ancora anonima ha rappresentato una Sacra Conversazione: la Madonna col bambino siedono in trono al centro della composizione attorniati, partendo dalla sinistra di chi guarda, da San Nicola, San Francesco, Sant Antonio da Padova, una Santa, San Giuseppe e San Giovannino seduto davanti al trono ad introdurre la scena. Come si evince dal già citato Stato del Convento dei Padri di San Francesco, nel 1788 padre Nicola Cavallini fece restaurare l’altare maggiore ornandolo con un Ciborio, candelieri e nuove cassette per le elemosine; dotò il campanile di due nuove campane che pagò così come gli altri oggetti citati, con il denaro delle “limosene” e per quanto riguarda una delle due campane in particolare, grazie la contributo degli abitanti del luogo. | |
Pala Altare Maggiore |