Pianoforte Adolph Kaufmann Arnstadt
a cura di Stefano Rogledi
Domanda
Gentile prof.Rogledi,
sono Alessandro e la interpello da Piacenza per avere una consulenza in merito ad un piano di mia proprietà.
Le mostro le foto di questo piano Adolph Kaufmann Arnstadt n° 308.
Le chiedo cortesemente la data di fabbricazione e una sua valutazione.
In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più cordiali saluti.Alessandro
Risposta
Gentile Sig. Alessandro,
non ho purtroppo notizie certe sul costruttore A.Kaufmann-Arnstadt. Le varie fonti consultate non riportano questo nome proveniente da Arnstadt.
Diversi sono invece i Kaufmann provenienti da Dresda, Berlino, Amburgo, Graudenz, Schassburg, Erfurt, Dornbirn.
C è una sola firma “Adolph Kaufmann”, da Hermannstadt. Potrà fare una ricerca su questa località; se fosse nelle vicinanze di Arnstadt,
il trasferimento dell’attività a quest’ultima cittadina sarebbe molto probabile.
Questa fabbrica risulta fondata nel 1891; il numero di matricola 308 (presumibilmente nei primi due anni di attività) potrebbe corrispondere alla tipologia del suo strumento. La natura del progetto del telaio e altri particolari collimano con la costruzione di quegli anni (1880-1900 circa).
Il disegno del pianoforte in oggetto è molto elegante, imponente e ricercato, certamente non usuale.
Potrebbe essere stato disegnato e prodotto espressamente (forse su commissione…?) per una famiglia nobile;
preziosismi e lavorazioni del mobile giustificano una collocazione di questo genere.
Le condizioni interne non sono però brillanti. Vi è stato un grossolano tentativo di “ridipingere” parzialmente il telaio in ghisa.
Anche la sezione del ponticello dei bassi mostra qualche anomalia nell’attaccatura delle corde; è probabile si sia verificata una rottura di una punta d aggancio, con conseguente spostamento dell’aggancio di una corda su una punta condivisa.
La meccanica (di tipo “a baionetta”) risulta normalmente usurata per uno strumento di quest’età.
Si tratta certamente di un pezzo di valore che merita attenzione.
Un restauro a regola d arte a mio parere è cosa dovuta in questo caso.
Cordialissimi saluti
Stefano Rogledi