Pianoforte Perrone & Maza
Domanda
Egr. sig. Rogledi,
Le sarei grata se potesse stimare il valore del mio pianoforte verticale di cui le allego alcune foto; la tastiera è in avorio e mi è stato detto che l’arpa è in rame ed argento.
Ringraziandola per la cortese disponibilità, distintamente saluto
Paola
Risposta
Gentilissima Paola,
di questi costruttori, “Perrone & Maza”, posso fornirle le seguenti, scarse, notizie: la fabbrica vera e propria in origine era a nome “Pietro Maza”.
I pianoforti però uscivano con altri marchi: 1) “Rud Sohn” 2) “Menzel” e successivamente “Perrone e Maza”.
Anche “Giovanni Perrone” era attivo come costruttore a Napoli nei primi anni 900.
La necessità per i costruttori italiani di firmarsi con nomi stranieri, per lo più tedeschi, era dettata dell’enorme fama in senso qualitativo che i produttori teutonici acquisirono a partire della seconda metà del 1800. Tant è che per molti il pianoforte era sinonimo di prodotto tedesco per eccellenza. In pochissimi rinunciarono a questo clichè (“Anelli” di Cremona tra tutti, il quale costruì pregevoli strumenti).
Da qui l’esigenza dunque, per sopravvivere e rimanere sul mercato.
Il telaio di questo strumento, come in tutti i pianoforti dell’epoca, è in ghisa.
Argento e rame nemmeno a parlarne.
Il motivo è semplice: la rigidità e tenuta strutturale. Che poi la verniciatura sia dorata è un altro discorso, ma è solo un fattore estetico. La ghisa al “naturale” è un grigio assai bruttino da vedere..(quanto costerebbe poi un telaio argento-rame??).
Per quanto concerne il valore non ho elementi (immagini) a sufficienza.
Manca la parte meccanica, e immagini varie dell’interno dello strumento.
La datazione è anni 30. Il mobile è in cattive condizioni.
Cordiali saluti,
Stefano Rogledi