Pieve di S. Vito: Restauro degli affreschi
Gli affreschi: Principali forme di degrado individuate
1. Abrasioni dell’intonaco e della pellicola pittorica (affresco centrale e affresco laterale)
Fenomeno di usura sia dell’intonaco che della pellicola pittorica dovuto ai movimenti ascensionali e discensionali dell’umidità, spesso associati ai processi di solubilizzazione del carbonato di calcio dell’intonaco e di cristallizzazione dei sali solubili. Negli strati pittorici il fenomeno è maggiormente diffuso sulle zone trattate o riprese a secco. Il fenomeno è presente su entrambi gli affreschi (foto n.01). |
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foto n.01 |
2. Bottaccioli (affresco centrale)
Fenomeno che si manifesta attraverso la formazione superficiale di escrescenze tondeggianti dell’intonaco (in genere di piccole dimensioni) prodotte dall’inclusione nella malta di granuli di calce non sufficientemente spenta o idrata che nel tempo tendono ad aumentare di volume, assorbendo umidità dall’atmosfera, fino a staccarsi, lasciando sull’intonaco una caratteristica lacuna a forma di cratere. Questo fenomeno, causato da un difetto nella tecnica di esecuzione dell’intonaco, è ben visibile sul corpo del cavallo e sulla figura di San Vittore (foto n.02). |
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foto n.02 |
3.Deformazioni (affresco centrale)
Fenomeno che interessa porzioni di affresco che per cause diverse (dissesti statici, infiltrazioni di umidità, interventi di stacco o di restauro) non si trovano più sul piano di stesura originario, ne consegue la distorsione dell’immagine dipinta. Nella maggioranza dei casi il danno è conseguenza di una frantumazione dell’intonaco e di uno spostamento verso l’esterno dei frammenti che, una volta consolidati, non sono stati opportunamente ricollocati in sede.Il fenomeno, più diffuso in corrispondenza delle lesioni, è ben visibile lungo la veste della Madonna e sulla grande lacuna centrale (foto n.03). |
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foto n.03 |
4. Distacchi di grave e media entità negli strati preparatori (affresco centrale)
Soluzione di continuità tra gli strati preparatori, più preoccupante in corrispondenza delle lesioni o lungo le linee di giunzione delle giornate. Il fenomeno prelude in genere alla perdita di coesione tra gli strati e alla loro successiva caduta. Sono visibili notevoli distacchi al di sotto della grande lacuna centrale, in prossimità del Santo di destra.
5. Difetti di adesione e coesione della pellicola pittorica (affresco centrale)
Fenomeno imputabile anzitutto ai processi di cristallizzazione dei sali solubili negli strati più superficiali dell’intonaco o immediatamente al di sotto della pellicola pittorica, con soluzioni più evidenti nelle zone trattate a secco. In molti casi la situazione è aggravata dalla presenza sulla pellicola pittorica di residui consolidanti. Il fenomeno interessa più punti dell’affresco.
6. Formazioni saline (affresco centrale e affresco laterale)
Aggregazioni cristalline puntiformi a diversi stadi di progressione: uno stadio iniziale in cui il fenomeno si manifesta con leggeri sollevamenti a pustola dell’intonaco e uno stadio più avanzato, in cui l’accrescimento dei cristalli porta alla disgregazione, al distacco fino alla successiva polverizzazione della pellicola pittorica. Il fenomeno si manifesta in maniera più circoscritta e meno avanzata sull’affresco laterale mentre si presenta in avanzatissimo stato sull’affresco centrale (foto n.04). |
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foto n.04 |
7. Scalfitture e scritte (affresco laterale)
Il fenomeno delle scalfitture, diffuso su tutto l’affresco laterale e ben visibile sia a luce incidente che radente, è riconducibile (almeno in questo caso) ad un maldestro intervento di pulitura dell’affresco, eseguito durante gli ultimi interventi di restauro e finalizzato alla rimozione meccanica di parte di uno scialbo residuo (ancora visibile in aree circoscritte).L esame a luce radente ha permesso, inoltre, l’individuazione di un incisione deturpante (un nome) sulla veste della Madonna in trono (foto n.05). |
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foto n.05 |
8. Lacune dell’intonaco e della pellicola pittorica (affresco centrale e affresco laterale)
Fenomeno di caduta e perdita di parte del dipinto murale.
In occasione dei precedenti restauri, nelle lacune di media e grande estensione dove risultava impossibile qualunque ricomposizione formale del disegno, sono state eseguite reintegrazioni con una malta a tinta neutra; in quelle di piccola o minima dimensione, dove risultava possibile il collegamento degli elementi formali superstiti con il disegno pittorico, sono state eseguite reintegrazioni di tipo mimetico a rigatino, mantenute però a livello (se non addirittura sopralivello) anziché sottolivello. Il fenomeno è presente su entrambi gli affreschi (foto n.06). |
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foto n.06 |
9. Lesioni (affresco centrale)
Le tavole del quadro fessurativo dell’area absidale documentano i gravi dissesti statici che interessano questa zona e di conseguenza l’intera superficie affrescata. Si tratta sia di lesioni relative agli strati preparatori che, e in misura maggiore, di lesioni che riguardano gli strati pittorici. I principali plessi fessurativi si trovano in corrispondenza del catino absidale, attraversano longitudinalmente l’affresco e proseguono in proiezione verticale per tutta la muratura sino a terra.
10. Residui di sostanze consolidanti (affresco centrale e affresco laterale)
11. Stuccature (affresco centrale e affresco laterale) |
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foto n.07 |
12. Sgocciolature (affresco centrale)
Fenomeno dovuto al percolamento di prodotti o materiali utilizzati nel corso di precedenti restauri in fase di pulitura o consolidamento. Allo stato attuale, in diversi punti, la colatura ha alterato visivamente la lettura d insieme del dipinto.
13. Veli bianchi (affresco centrale)
Fenomeno di sbiancamento della pellicola pittorica causato sia da formazioni di tipo salino che dall’uso improprio di sostanze consolidanti o protettive che si sono alterate. Tali sbiancamenti, più o meno accentuati a seconda delle zone, si manifestano in prevalenza in prossimità dei depositi di origine salina.