Il Manoscritto

Restauro del libro: stato di conservazione

Indice

Titoli della tesi che verranno pubblicati a cadenza settimanale
La carta: storia e tecnologia 
La carta: cause di degrado
Restauro del libro: breve storia dell’opera 
Restauro del libro: stato di conservazione
Restauro del libro: la diagnostica
Restauro del libro: intervento di restauro 
Restauro del libro: glossario e bibliografia 

Lo stato di conservazione apparente non è del tutto ottimale ma non presenta neppure situazioni particolarmente critiche. Le carte interne hanno subito minori danni (il volume è formato da circa
700 pagine), mentre quelli peggiori si trovano nelle prime carte e nelle finali (facciamo riferimento a quello che ci è rimasto); è mutilo del frontespizio e del primo fascicolo. Ciò dimostra che non ha
avuto una valida protezione.

Foto 1 Fronte del volume. Prima
 pagina pervenuta e copia del
 frontespizio procurata dal
 proprietario. Evidente degrado
 causato da agenti biologici e da
 agenti atmosferici; deposito di
 polvere e sporco molto evidente. La  polvere è penetrata all'interno
 intensificando il degrado.
Stato di conservazione: Foto 1

Stato di conservazione Foto 1: Fronte del volume. Prima pagina pervenuta e copia del frontespizio procurata dal proprietario. Evidente degrado causato da agenti biologici e da agenti atmosferici; deposito di polvere e sporco molto evidente. La polvere è penetrata all’interno intensificando il degrado.

I danni strutturali possono essere stati causati da agenti fisici (clima, umidità, temperatura, luce), da agenti biologici (l’uomo, i roditori, gli insetti, le muffe e i batteri) o da agenti chimici (sostanze acide).

Stato di conservazione: Foto 2

Stato di conservazione Foto 2: Pagine interne. Si vede la numerazione originale su ogni pagina, fronte e retro. I bifogli sulla piegatura sono stati spiegazzati pesantemente, al momento della loro collocazione in cantina o per disattenzione e fruizione da parte dell’uomo. L’inchiostro non ha subito alterazioni, ma è oltrepassato da facciata a facciata, molto probabilmente per la poca presenza di sostanze di carica. La superficie stessa del supporto cartaceo può aver subito alterazioni nel tempo anche per le ripetute fotoriproduzioni e consultazioni.

Il luogo di ritrovamento è una cantina, ambiente umido e poco areato, qui ci può essere stato l’inizio di un attacco biologico, causa di alterazioni cromatiche, alterazioni strutturali dei componenti di base dei materiali, alterazione dei componenti additivi essenziali.

Stato di conservazione: Foto 03

Stato di conservazione Foto 03: Evidente attacco da parte di roditori e termiti, con conseguenti lacune crateriformi.

Il degrado più evidente è l’accumulo di sporcizia dovuto al precedente luogo di conservazione: fogliame, carcasse di insetti morti, ma soprattutto polvere.
Il volume del Matthioli: in laboratorio è arrivato senza la coperta originale, sicuramente può aver subito un’alterazione meccanica, dovuta ad una probabile instabilità della colla utilizzata al momento della legatura, fattore interno, oppure dall’uso improprio da parte dell’uomo, quindi per fattori esterni (lasciando tracce di unto, asportazioni volontarie e strappi).

Stato di conservazione: Foto 04

Stato di conservazione Foto 04: Distacco dei bifogli causato da degrado biologico. Presenza di gore di tarli. C’è l’attacco dei bifogli in alcuni punti a causa di secrezioni di funghi, che durante l’attacco alla cellulosa rilasciano particolari polisaccaridi con proprietà collanti. Presenza di macchie nero-bruno per residui organici. Frastagliature dei margini inferiori dovute all’umidità e agli insetti.

La legatura dei fascicoli è praticamente assente, i nervi sono tutti mozzati. Anche il dorso non è più presente. I fattori esterni comprendono l’umidità, lo sbalzo di temperatura; gli insetti e i parassiti;
l’inquinamento atmosferico, macchie di grasso e sudore; e presenza eccessiva di acqua.

Stato di conservazione Foto 05

Stato di conservazione Foto 05: Proseguimento del degrado biologico sulla piegatura interna, i roditori e le termiti hanno ridotto il volume in grave stato.


La linea di piegatura dei bifogli presenta ondulazione, frastagliature e piccoli tagli lungo i margini dovuti al sostegno insufficiente della vecchia coperta.

Le carte: le prime due carte (in modo molto evidente), le ultime ( quelle più a contatto con l’ambiente esterno) e l’ultimissima pagina (forse un cartoncino) appaiono fragili, sfibrate e abbastanza rotte, presentando ondulazioni e tagli lungo i margini. Tutte le carte hanno subito
apparentemente attacco di vario genere che può essere causato da scarafaggi, da termiti, da roditori, da pesciolini d’argento e da batteri.
La perdita della resistenza meccanica può essere stata causata anche dall’acidità della carta stessa o per idrolisi acida o basica, e per depolimerizzazione delle fibre di cellulosa.

Stato di conservazione: Foto 06

Stato di conservazione Foto 06: Particolare di attacco da roditori e termiti. Lo si nota anche nella foto 07 sotto (bifoglio 294 e 295). Presenza di erosioni a contorni irregolari sulla superficie della carta da pesciolini d’argento.

Stato di conservazione: Foto 07

Le carte iniziali hanno subito alterazioni strutturali dei materiali di base in modo molto devastante, causate dagli enzimi; si manifestano con la fragilità dei materiale, e talvolta, con la loro distruzione. In questi casi le carte assumono un aspetto feltroso con la tendenza allo sbriciolamento. L’alterazione cromatica che vediamo in tutte le carte è di colore bruno, ed è presente soprattutto lungo i bordi. Può essere causata da un attacco fungino, per ossidazione della carta stessa oppure per la presenza di gruppi cromofori o gruppi insaturi coniugati. Si notano macchioline tondeggianti brune di possibile origine biologica o per foxing chimico.

Stato di conservazione: Foto 08

Stato di conservazione Foto 08: Strappo in basso a destra probabilmente per disattenzione da parte dell’uomo. Presenza di macchie di colore rosso-bruno.


A causa dell’attacco di termiti o roditori, troviamo voragini crateriformi irregolari, soprattutto nella parte della piegatura del bifoglio; in origine c’era un’alta presenza di colla animale della legatura, fonte di nutrimento per questi organismi. I tarli hanno provocato gallerie tortuose circolari,
con i bordi netti, che si estendono dai margini verso l’interno; il cartoncino finale, ha subito un attacco da parte di scarafaggi provocando un’erosione superficiale consistente, accentuata anche dalla presenza di acqua.
Gli angoli delle carte sono praticamente collassati.

Stato di conservazione: Foto 09

Stato di conservazione Foto 09: Ingrandimento sulla chiara presenza di fogliame rimasto all’interno del libro.

L’inchiostro. Si tratta di una stampa e non di un manoscritto, questo suggerisce il tipo di inchiostro utilizzato; si deduce che il Matthioli abbia usato un inchiostro, sicuramente nero, fissato con sostanze insolubili o con gomma arabica o con olio di lino. Potrebbe essere a base di carbone, dato che non è molto presente il degrado bruciante tipico degli inchiostri ferro-gallici, nonostante siano presenti alcune macchie brune nella posizione della scrittura di cui si dovrà accertare l’origine. In alcune carte l’inchiostro risulta sbiadito, potrebbe essere “stanco” per i vari utilizzi subiti ed anche per le varie fotoriproduzioni effettuate.

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