Restauro di un cassettonato ligneo
Fonte: Ilaria Longhi, Manuel Guerci, Alessia Induni, Cristina Paiva Dezolt
Progetto di restauro
Premessa
Questo progetto di restauro di un cassettonato ligneo di palazzo Barbò, è stato oggetto della tesi di un gruppo di allievi dell'”Istituto per il Restauro Ligneo” città di Piacenza. Seguendo il progetto di restauro percorreremo le varie fasi che generalmente sono oggetto di ogni restauro importante.
Stato di conservazione
Indica il complesso delle condizioni dei materiali originali del manufatto artistico in un preciso momento cronologico, la sua determinata collocazione ambientale, climatica ed anche la valutazione dello stato fisiologico o patologico. Si interessa inoltre degli eventuali materiali sovrapposti all’oggetto nel corso della sua vicenda conservativa.
Valutazioni che saranno utili per ipotizzare e giustificare la tipologia di intervento e il preventivo delle spese. Questo tipo di documentazione rimarrà come testimonianza delle condizioni dell’opera precedenti il restauro.
Stato di conservazione applicato al cassottenato
Per quanto riguarda la parte strutturale il soffitto è all’apparenza in ottime condizioni di conservazione e non presenta particolari problemi come sfondamenti o cedimenti, ma naturalmente si dovrebbe procedere a un più attento studio visionando anche la parte superiore a cui si accede tramite una piccola entrata che si trova sullo scalone principale. L attacco xilofago è limitato, anche se implica un danno alla policromia rappresentato dai fori di sfarfallamento e dalle gallerie che possono causare collassi della preparazione. La policromia è ulteriormente danneggiata dalle deformazioni del supporto a seguito di variazioni igroscopiche.
Infatti lo strato di legno a contatto con la preparazione si dilata e contrae; se la policromia non è in grado di reggere a queste sollecitazioni meccaniche si verificano distacchi (legno-preparazione preparazione-pellicola pittorica), crettature (quando il legno si dilata) e sollevamenti (quando il legno si contrae). Questo tipo di danno può essere dovuto anche alla perdita di potere coesivo e adesivo dei leganti, le proteine delle colle animali perdono le loro caratteristiche con l’invecchiamento.
Il ritiro delle assi ha provocato fessure e caduta di policromia in corrispondenza delle giunzioni tra le assi stesse.
I danni maggiori allo strato pittorico sono provocati da infiltrazioni di umidità che creano evidenti macchie scure e caduta della preparazione. In alcuni punti la presenza di umidità è più ingente e ha portato probabilmente danni anche al supporto.
Tutto il manufatto presenta un omogeneo strato di polvere ed altri agenti inquinanti dovuto al deposito atmosferico e all’incuria. Esclusivamente nelle cornici sono visibili, per la loro diversa cromia, tasselli traccia di un antica opera di manutenzione o riadattamento
Vari intagli presentano piccole parti mancanti che non incidono però nella lettura generale dell’opera.
Non sempre questa prima analisi del manufatto risulta completamente esauriente, spesso infatti durante le operazioni di intervento, emergono nuovi elementi di degrado, che dovranno essere aggiunti e quindi modificare anche le voci elencate in precedenza