Restauro Tavolo Impero
Fonte: L’ intervento di restauro è stato eseguito dagli alunni del corso 2° anno del Centro di Formazione Professionale di Firenze in Via dei Tessitori, sotto la direzione dell’insegnante Simone Beneforti.
Arredo di Villa la Petraia in Firenze
Data: 1 Gennaio 2000, Località: Villa la Petraia, Proprietà: Soprintendenza per i beni Ambientali ed Architettonici di Firenze, Materia: Legno: listra di mogano, abete; piano in scagliola. Autore: Sconosciuto l’autore del supporto ligneo, mentre il piano in scagliola è attribuito a P. Della Valle
Descrizione dell’Opera
Tavolo lastronato in mogano, con fusto in legno di abete, sorretto da tre cariatidi alate laccate verde e dorate, con piano decorato in scagliola policroma attribuito a Pietro Della Valle.
Il manufatto è di origine toscana databile entro i primi vent anni del 1800, pienamente rispondente ai canoni stilistici dello stile Impero che in Toscana ebbe grande diffusione grazie alla nomina a Granduchessa di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone.
Furono infatti i francesi ad esportare in Italia il nuovo stile che è caratterizzato dall’uso di mogano lucidato, decorazioni in legno intagliato e dorato, applicazioni in bronzo anch’esso dorato.
I tipi decorativi più ricorrenti sono le aquile, le sfingi, i leoni, le chimere e la trasposizione nella struttura del mobile, dell’architettura classica: architravi, colonne, semicolonne, timpani e frontoni.
Tutte queste istanze sono perfettamente sintetizzate nell’apparato decorativo del manufatto in esame, se a ciò aggiungiamo la tipologia di tavolo formalmente riconducibile al “tripode”, arredo tipicamente classico, otteniamo una significativa sintesi del gusto del tempo.
In ultima analisi è importante notare la pregevole decorazione a scagliola del piano eseguita dal famoso decoratore toscano Pietro Della Valle il quale, specializzatosi proprio in questo genere di tecnica, unisce studio del paesaggio ad una grande libertà compositiva. La sua attività è documentata dai lavori firmati conservati in collezioni private e musei stranieri dove è possibile ammirarla.
Stato di conservazione dell’opera
L’ opera si presenta in un discreto stato di conservazione per quanto riguarda la materia legno: sono presenti fori di sfarfallamento di insetti xilofagi, numerose crepe sulla fascia listrata in essenza di mogano.
Notizie ed incidenze di restauri precedenti
Ad una prima analisi notiamo una reintegrazione delle estremità finali delle 3 code delle cariatidi.
Questa teoria trova riscontro nell’importante ritrovamento della dott.ssa Lapi di un estremità di una coda delle tre cariatidi.
Procedimenti tecnici e fasi di restauro
L’ intervento di restauro ha come finalità il recupero del significato storico ed artistico dell’opera, garantendo allo stesso tempo il recupero ed il mantenimento della sua integrità fisica.
Da una prima analisi e poi dal significativo ritrovamento di un elemento originale di riprova (nel luogo stesso in cui il manufatto è conservato) si è constatato che le reintegrazioni fatte nel corso di un precedente restauro, limitate alle estremità finali delle code delle 3 cariatidi, non erano pertinenti e modificavano notevolmente l’aspetto originario del manufatto stesso .
Tavolo impero: particolare delle tre codi delle cariatidi | Tavolo impero: particolare ritrovato della parte terminale di una coda |
Si è proceduto alla rimozione delle parti non congrue per sostituirle con altre elaborate sul modello del campione originale.
Le due code ricostruite in legno di tiglio (foto sotto) sono state trattate ad imitazione del campione originale.
E’ stata data una preparazione di base (ammannitura: gesso di Bologna e colla di coniglio) per ovviare qualunque difficoltà inerente al riconoscimento nel tempo del pezzo originale, mancando quest’ultimo appunto, di tale preparazione di base.
Si è proseguito con le seguenti operazioni di
•Doratura a guazzo.
•Brunitura Con pietre d agata.
•Patinatura. (gommalacca, alcool 99°, terra d ombra bruciata).
•Coloritura (tempere colore: verde, nero, marrone, ocra).
Successivamente si è provveduto a riattaccare le due code ricostruite con resina epossidica Araldite SV 427, mentre quella originale con colla animale.
Il tavolo è stato ripulito con una mista, alcool 99°, essenza di trementina ed acetone, e successivamente protetto da una mano di cera trattata con permetrina.Il risultato finale dell’intervento è rappresentato nella prima foto all’inizio della scheda.
Disinfestazione
•Tecnica: A pennello ed a iniezione tramite siringa
•Materiali: Permetrina della Phase in essenza di petrolio
Prodotti e Materiali usati
– Legno di Tiglio – Bolo giallo – Bolo rosso – Foglia oro 23 3/4 – Terra d ombra bruciata – colla di coniglio – Gommalacca – Cera d api – Cera carnauba sciolta in ipercloretilene Solventi – Alcool denaturato 99° – Essenza di trementina – Acetone – Petrolio lampante – Ipercloretilene – Alcool 99° – Tempere Pelikan – Plaka – Araldite SV 427 – Permetar della Phase
Approfondimenti: La Doratura – Colorare il legno